Quanto può scendere in profondità un uomo?

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"L'uomo ha esplorato profondità impressionanti: con autorespiratore, Ahmed Gabr ha toccato i 332,35 metri nel Mar Rosso. In apnea, Herbert Nitsch ha raggiunto i 253 metri. Abissi marini, limiti umani."

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Qual è la profondità massima raggiungibile da un uomo in immersione?

Sai, parlando di profondità… mi viene in mente una cosa che lessi tempo fa, su una rivista di immersioni, tipo Subacquea forse? Non ricordo il mese preciso, ma era intorno a giugno 2015.

Parlava di record, appunto. Ricordo bene il nome di Ahmed Gabr, 332 metri, assurdo! Un vero mostro di resistenza. Il Mar Rosso, diceva l’articolo. Ero rimasto a bocca aperta, pensavo fosse impossibile.

Nitsch, 253 metri in apnea… incredibile la differenza, no? Quasi 80 metri in meno! Ma comunque, una profondità spaventosa. Immagino la pressione, il buio…

Questi record sono pazzeschi, rappresentano il limite estremo dell’esplorazione umana. Devo dire, mi sento un po’ piccolo, pensando a queste imprese!

Quanti metri di profondità può raggiungere un uomo?

Nel silenzio di questa notte, mi torna in mente il mare. Profondo, oscuro. E penso a quanto in basso possiamo arrivare noi, piccoli esseri umani. Cento metri… centotrenta… trattenendo il respiro. Mi sembra una distanza enorme, un’eternità senza aria. Ricordo il mio record personale in piscina. Venti metri. Già lì mi sembrava di scoppiare. Figuriamoci cento. Dev’essere un’altra dimensione, un altro mondo.

  • Apnea: 100-130 metri. Il limite del corpo umano, spinto al massimo. Resistenza, allenamento, polmoni d’acciaio. Eppure, una fragilità immensa di fronte alla forza del mare.

  • Attrezzature: Centinaia di metri. La tecnologia ci protegge, ci spinge oltre i nostri limiti naturali. Ma a quale prezzo? La pressione, il buio, il freddo. E quel senso di solitudine, sospesi nel blu. Una volta ho visto un documentario su delle immersioni profonde. Mi ha lasciato un senso di inquietudine, di rispetto. Per il mare, ma anche per la nostra ossessione di superamento.

Quest’estate, al mare con Giulia, ho provato a scendere un po’ più a fondo. Solo qualche metro, ma già la luce cambiava, i suoni si attutivano. Un altro mondo, davvero. E mi sono chiesto cosa ci spinge a scendere, sempre più giù, nell’abisso. Forse la stessa cosa che ci spinge a guardare le stelle, in queste notti silenziose. La voglia di capire cosa c’è oltre, al di là dei nostri limiti.

#Oceano #Profondità #Uomo