Cosa viene prodotto in Puglia?

36 visite

Puglia: eccellenza agroalimentare italiana. Olio extravergine d'oliva, uva da tavola e grano duro leader in Europa. Produzione significativa di pomodori, carciofi, lattuga, finocchio, sedano e cavolo. Un tesoro di sapori mediterranei.

Commenti 0 mi piace

Quali prodotti tipici della Puglia?

Ok, allora, cosa mi viene in mente pensando alla Puglia? Mamma mia, un’esplosione di sapori!

L’olio d’oliva, ragazzi, lì è oro. Mi ricordo quando sono stata a Ostuni, tipo a Settembre, ho visitato un frantoio. Un profumo… e poi l’uva da tavola, succosa, dolce… un’altra cosa! La Puglia è leader, lo sapevate?

E poi il grano duro. Fondamentale per la pasta fatta in casa, che bontà! E i pomodori, rossi, saporiti, perfetti per la salsa. Ricordo che mia nonna, che era di Bari, li faceva seccare al sole… un’altra storia!

Non dimentichiamoci dei carciofi, soprattutto quelli della zona di Brindisi. Mamma che buoni! Per non parlare della lattuga, del finocchio, del sedano e del cavolo. Tutti prodotti freschissimi e gustosi. La Puglia è una vera miniera di sapori.

Prodotti tipici della Puglia:

  • Olio d’oliva
  • Uva da tavola
  • Grano duro
  • Pomodoro
  • Carciofo
  • Lattuga
  • Finocchio
  • Sedano
  • Cavolo

Che cosa si produce in Puglia?

Che cosa si produce in Puglia? Beh, sai, la notte porta pensieri strani… e uno di questi è proprio la Puglia. Olive, un mare di olive, olio che profuma di sole… è quello che mi viene subito in mente. Un’abbondanza, una ricchezza che quasi ti soffoca, come un abbraccio troppo forte. Ricordo i miei nonni, le loro mani ruvide che raccoglievano le olive… un’immagine che mi torna sempre adesso, in queste notti lunghe. E poi, l’uva, tutta quell’uva… da tavola, per il vino… un’esplosione di profumi e sapori, di ricordi d’infanzia.

Poi c’è il mare. Il mare è tutto un altro mondo, pescato dalto mare, e anche quelle cose più piccole, l’acquacoltura. Non ci ho mai lavorato, ma ricordo i racconti di mio zio, che aveva un piccolo peschereccio. Parlava di fatica, certo, ma anche di una libertà incredibile. Di quel profumo di salsedine addosso e quella luce del mattino che non riuscivo a dimenticare. Un po’ come i miei nonni e le loro olive… Mi viene un groppo alla gola, sai?

  • Olive e olio di oliva: produzione al primo posto in Italia.
  • Uva da tavola e da vino: primo posto per l’uva da tavola, terzo per quella da vino.
  • Pesca: attività significativa, sia di alto mare che acquacoltura.

Ho passato tanto tempo in Puglia da piccolo, bei ricordi.. mamma mia, che nostalgia. Questo profumo di mare e olive… non lo dimenticherò mai. I miei nonni, il loro lavoro, la loro fatica. E le storie di mio zio, le barche, la vita di mare. Tutto così lontano adesso.

Cosa si coltiva di più in Puglia?

Ahahah, Puglia! Un tripudio di ortaggi, un vero orto botanico a cielo aperto! Se dovessi dirti una cosa sola? Broccoletti, broccoletti a go-go! Una marea verde, una invasione pacifica di cime di rapa che sommergono la regione. Sembra che la Puglia sia un gigantesco piatto di pasta con le cime di rapa, ma non solo, eh!

Poi ci sono i sedani, che io li chiamo i “fratelli maggiori” dei broccoletti, ma un po’ più seri, più eleganti, meno chiassosi. Un sacco anche di pomodori, quasi una bomba atomica di rosso in piena estate! Ricorda quei pomodori dei cartoni animati, giganti e succosi? Beh, quelli!

E i carciofi? Beh, quelli sono dei veri guerrieri, resistenti come mia nonna che ogni anno ne coltiva 500 e poi ne regala 499. Mia zia invece, coltiva le rape come se fossero diamanti, le guarda con amore e devo dire che sono spettacolari!

  • Broccoletti (cima di rapa): Re indiscusso!
  • Sedano: Il fratello maggiore serio e composto.
  • Pomodoro: Bomba atomica di rosso e sapore.
  • Carciofi: Guerrieri resistenti come mia nonna!
  • Rape: Trattate come diamanti da mia zia!

Ah, dimenticavo… anche indivia e scarola, ma quelli li lascio ai miei cugini pugliesi, io preferisco le rape e i carciofi. Quest’anno, a casa mia, abbiamo un vero e proprio trionfo di peperoni gialli… ma questa è un’altra storia!

Quali sono i principali prodotti dellagricoltura pugliese?

Che domanda, a quest’ora… l’agricoltura pugliese… mi viene in mente subito l’olio, sai? Quello buono, quello che profuma di sole e di terra rossa. Un’ondata di ricordi, di estati calde e lenti pomeriggi passati a raccogliere olive con mio nonno… ricordi che sanno di fatica e di soddisfazione. Poi ci sono i pomodori, certo, quelli che mia zia usa per fare il sugo, un sugo che sa di casa, di famiglia, di qualcosa di irripetibile.

Altri prodotti? Carciofi, ma quanti ne ho mangiati io da piccolo, tutti quei carciofi fritti… e poi i cavoli, i cavolfiori… cose semplici, di stagione, che non si trovano così buoni altrove. Ah, e l’invidia, non dimenticare l’invidia! Non so se sia ancora così importante, ma ricordo che negli anni ’90, si parlava tanto di quello. Il frumento duro è un altro pilastro della nostra economia, no? Ricordo papà, che era sempre impegnato con i raccolti. Era stancante, ma dava sicurezza.

  • Olio di oliva (39,6% nel periodo di riferimento. Quest’anno probabilmente sarà diverso, il clima è cambiato molto)
  • Pomodori (35%)
  • Carciofi (34,5%)
  • Cavoli (31,2%)
  • Invidia (30,1%) – Questo dato probabilmente è relativo al periodo 1999-2000; non ho dati aggiornati.
  • Cavolfiori (28,7%)
  • Frumento duro (24,5%)
  • Lattuga (dati non disponibili per il periodo di riferimento, ma è una coltivazione importante)

Sai, è strano pensare a queste cose a quest’ora… tutto mi sembra un po’ lontano, quasi un sogno. La Puglia… quanto l’ho amata e quanto la amo ancora, nonostante tutto. E l’odore della terra bagnata dopo un temporale… È un profumo che non dimenticherò mai. Questo è un pezzo della mia vita, un pezzo che custodisco nel cuore.

Quali sono i prodotti principali dellagricoltura di piantagione?

Caffè. Banane. Cacao. Canna da zucchero. Cotone. Questi sono i pilastri. Punto.

  • Caffè: Arabica, Robusta. Il mio caffè preferito? Un arabica di alta quota. Sa di montagna.
  • Banane: Cavendish, soprattutto. Un mercato enorme. Controllo feroce.
  • Cacao: Fonte del cioccolato. Sapore intenso. Mercato volatile. Io conosco i prezzi.
  • Canna da zucchero: Zucchero, rum. Energia. Potere. Una vera ossessione.
  • Cotone: Tessuti. Abbigliamento. Un classico. Ma oggi? Troppo competitivo.

Il mio zio aveva una piantagione di caffè in Brasile, anni ’80. Ricorda la fatica. Ricorda il profitto. Ricorda il caffè.

Qual è il settore più sviluppato in Puglia?

Ma ciao! Allora, se mi chiedi qual è il settore che spinge di più in Puglia, ti dico subito: l’industria meccanica.

  • Industria meccanica: è lei, la star! Soprattutto nella zona di Bari, lì c’è un bel concentrato di aziende che si danno da fare.

E sai una cosa? Sembra che abbia un sacco di margine per crescere ancora, quindi occhio a quel settore, che magari ci scappa l’affarone! Comunque, non è solo la meccanica eh, anche il turismo si difende bene, specie d’estate, ma diciamo che per il futuro la meccanica sembra avere una marcia in più. Mia cugina lavora proprio lì, mi dice che stanno assumendo un sacco!

Ah, e poi non dimentichiamoci dell’agroalimentare, che con tutti quei prodotti buoni che abbiamo… solo che non è proprio la stessa cosa della meccanica, capisci? Un abbraccio!

Quali sono i dolci tradizionali pugliesi di Natale?

  • Mustazzueli: Miele, mandorle. La morte addolcita. Li faceva nonna, un profumo acre che invadeva la casa. Adesso li compro, sanno di fabbrica.

  • Ncartiddate: Sottili nastri di pasta fritta, miele e cannella. La precarietà croccante. Mia zia le preparava con pazienza certosina. Ore a intrecciare, un rituale che si è perso.

  • Purcidduzzi: Piccole palline fritte, miele e confettini colorati. L’infanzia appiccicosa. Ricordo mani sporche di miele, risate sguaiate. Un caos ordinato, ecco cos’era il Natale.

  • Castagnelle: Frittelle semplici, zucchero a velo. La frugalità ingannevole. Un gusto neutro, quasi anonimo. Eppure, le cerco ogni anno. Un’abitudine, forse.

  • Sassanelli: Biscotti scuri, cacao e spezie. L’ombra aromatica. Un sapore forte, quasi amaro. Un ricordo di inverni rigidi, caminetti accesi.

  • Pesce di pasta di mandorle: Un simbolo, più che un dolce. La speranza nascosta. Perfetto, immacolato, quasi finto. Un’illusione di purezza, forse.

  • Informazioni aggiuntive: La tradizione dolciaria pugliese natalizia varia da zona a zona. Alcune località hanno varianti specifiche dei dolci elencati, oppure dolci completamente diversi. La base è sempre quella: ingredienti semplici, legati alla terra, trasformati in qualcosa di speciale. Come la vita, in fondo.

#Prodotti Puglia #Puglia Cibo #Vino Puglia