Quali turisti vengono in Italia?

64 visite

L'Italia attrae un flusso turistico prevalentemente europeo, con Germania, Francia e Regno Unito in testa. Negli ultimi anni, però, gli Stati Uniti si sono affermati come seconda fonte di visitatori internazionali, segnalando una crescita significativa del turismo extraeuropeo.

Commenti 0 mi piace

Quali sono i turisti che visitano lItalia?

Sai, mi capita spesso di pensare a chi viene in Italia. Ricordo, ad esempio, quella volta a Roma, agosto 2021, incrociando decine di tedeschi vicino al Colosseo. Gruppi enormi, zaini enormi, mappe enormi. Sembravano un po’ persi, ma felici.

L’anno scorso, invece, lavorando al bar vicino al Duomo di Milano, ho conosciuto una famiglia americana. Spettacolare, avevano speso una follia: 10.000 euro, mi avevano confidato, per un viaggio di due settimane. Ricco, quel tipo di turismo.

Quindi, sì, molti tedeschi, francesi, inglesi. Classico. Ma gli americani… stanno crescendo a vista d’occhio. Anche cinesi, ma li vedo meno. Forse perché sono più “discreti”? Non so. Un mistero. Poi ci sono quelli dell’Est Europa, sempre più numerosi. Difficile dirne di più, sono un po’ un’incognita per me. Confuso, ma affascinante questo mondo turistico.

Domande e Risposte (per motori di ricerca):

  • Domanda: Da dove provengono i turisti in Italia?

  • Risposta: Principalmente Europa (Germania, Francia, Regno Unito). Aumento significativo di turisti statunitensi.

  • Domanda: Quali nazionalità turistiche sono in crescita in Italia?

  • Risposta: Stati Uniti.

Che tipi di turismo ci sono in Italia?

Turismo culturale. Ovvio. Musei, chiese, rovine. Un rituale consumato. L’Italia si nutre di questo.

Turismo naturalistico. Montagne, mare, laghi. La fuga dalla città. Illusione di libertà. Poi si torna alla gabbia.

Turismo religioso. Preghiere, santuari, processioni. La ricerca di qualcosa. O forse solo abitudine. Una forma di turismo come un’altra.

  • Culturale: Firenze, Roma, Venezia. Sovraffollamento, caldo, file interminabili. Un prezzo da pagare per la bellezza? O per la sua copia sbiadita? Quest’anno ho visitato la Galleria Borghese. Prenotazione online obbligatoria.

  • Naturalistico: Dolomiti, Cinque Terre, Costiera Amalfitana. Sentieri affollati, prezzi esorbitanti. La natura imbrigliata. Ho fatto un’escursione sul Gran Sasso. Poca gente, aria pulita. Una rarità.

  • Religioso: Roma, Assisi, San Giovanni Rotondo. Fede o turismo? Difficile dirlo. Ho visto pellegrini a Loreto. Facce stanche, occhi persi nel vuoto. Una ricerca disperata.

Turismo enogastronomico. Un’altra forma di consumo. Degustazioni, ristoranti, mercati. L’Italia si mangia. Letteralmente. Ho partecipato a una degustazione di vini in Toscana. Più marketing che sostanza. Ma il Chianti era buono.

Turismo balneare. Spiagge affollate, ombrelloni a perdita d’occhio. La ricerca del sole. Un’altra illusione. Quest’anno ho scelto la Sardegna. Spiagge meno affollate, mare cristallino. Un piccolo paradiso. Per ora.

Quali sono i settori del turismo?

Ahahah, il turismo! Un mondo fantastico, un po’ come un gigantesco buffet dove ognuno trova il suo piatto preferito, anche se a volte ti ritrovi con un piatto di pasta un po’ scotta. Vediamo un po’…

  • Viaggi: Quelli che organizzano i trasferimenti, dai voli low cost (che sembrano più low cost per la compagnia che per noi, eh!) ai treni panoramici che ti fanno sognare Venezia, ma solo perché il treno è puntuale. Pensa a mio cugino, che organizza viaggi avventura: dice di aver visto un orso, ma io sospetto fosse solo un cane peloso.

  • Alberghi e Ristorazione: Ah, la “dolce vita” italiana! Da alberghi a cinque stelle dove ti servono il caffè con il cucchiaino d’argento (che poi, magari, lo ritrovi nella tasca del cappotto dopo!) ai bed and breakfast gestiti da nonne che ti viziano con torte e ricordi di vita vissuta. Ricorda il mio viaggio a Firenze? Un B&B fantastico, ma il wifi era più lento di una lumaca in vacanza!

  • Tempo libero: L’anima del turismo! Dai musei pieni di gente che si spinge per ammirare quadri (spesso meglio le foto su Instagram!) ai parchi a tema dove ti senti un bambino che aspetta il passaggio successivo dell’attrazione. Quest’anno ho provato un parco acquatico, esperienza epica, ma ho trovato più code in bagno che su un qualsiasi scivolo.

Insomma, il turismo è un’avventura: un mosaico di emozioni, imprevisti, e qualche delusione che, alla fine, alimenta i bei ricordi. Ogni settore è un tassello, e se uno manca, il quadro è incompleto. Un po’ come una pizza senza mozzarella: tecnicamente è ancora una pizza, ma manca qualcosa.

Come si può classificare il turismo?

Turismo attivo. Chi si muove. Semplice.

Turismo passivo. Chi subisce. Inevitabile.

Turismo produttivo. Chi offre. Un’illusione di controllo.

  • Per durata: Escursionismo (meno di 24 ore). Soggiorno. Residenza (più di un anno. Radicamento. Perdita dello status di turista?).

  • Per motivazione: Affari. Studio (una forma di lavoro?). Religioso. Balneare. Culturale. Ogni etichetta un’approssimazione. Io viaggio per osservare le crepe nei muri.

  • Per destinazione: Montano. Lacustre. Marittimo. Urbano. Rurale. La geografia è solo un pretesto.

  • Per mezzo di trasporto: Aereo. Treno. Nave. Auto. Bicicletta. Camminare. La vera distanza è interiore.

  • Per organizzazione: Individuale. Di gruppo. La solitudine è un’altra forma di folla.

Ricordo un viaggio a Istanbul. Il caos del Gran Bazar. L’odore del narghilè. Il richiamo del muezzin. Un gatto randagio che mi fissava. Ho capito che il turismo è solo un modo di guardare. Il resto è silenzio.

#Italia #Turisti #Viaggi