Quanti anni ci vogliono per diventare pasticcere?

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Il percorso per diventare pasticcere varia. Un diploma di Istituto Alberghiero (3 anni) fornisce una solida base. Esperienza pratica (6 mesi minimo) è fondamentale. Corsi professionali avanzati, come quello di ALMA, accelerano la crescita. La durata effettiva dipende dall'impegno e dagli obiettivi individuali.

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Quanti anni per diventare un pasticcere professionista?

Allora, quanti anni ci vogliono per diventare un pasticcere? Bella domanda! Dipende un po’ da che strada prendi, te lo dico per esperienza.

Se fai l’Istituto Alberghiero, diciamo che dopo 3 anni hai già una qualifica. Poi, se ti butti subito a lavorare, magari 6 mesi in una pasticceria, hai già messo un piede dentro. Però, secondo me, non basta.

Io, ad esempio, dopo l’alberghiero ho fatto un corso specifico, tipo quello di ALMA. È tosto, ma ti dà una marcia in più. Lì impari davvero le tecniche, le basi… tutto! Non so esattamente i prezzi, ma ricordo che era un investimento serio.

Comunque, se fai i conti, tra alberghiero e un corso serio, diciamo che in 4-5 anni ce la fai ad essere un pasticcere coi controfiocchi. Poi, ovvio, non si smette mai di imparare!

Che studi fare per diventare pasticcere?

Ah, vuoi fare il re o la regina dei bignè? Ottima scelta! Dunque, per impastare il tuo futuro da pasticcere, ecco la ricetta (un po’ come quella della nonna, ma riveduta e corretta):

  • Scuola Alberghiera: Un diploma è come avere la licenza di zuccheraggio. Ti dà le basi, ma non aspettarti di sfornare capolavori subito. È un po’ come imparare a guidare, poi devi fare pratica!
  • Corsi Professionali: Qui si fa sul serio! Pensa a Gambero Rosso, ALMA… Corsi intensivi, un vero bootcamp per pasticceri. Imparerai a fare la crema chantilly senza farla impazzire!
  • Stage e Apprendistato: Il vero banco di prova. Mani in pasta, letteralmente. Trova un maestro (o una maestra) che ti sveli i segreti. Sarà dura, ma imparerai più che sui libri. Io ho iniziato così, lavando teglie e sognando torte a strati!
  • Aggiornamento Continuo: La pasticceria è un’arte in evoluzione. Fiere, corsi, libri… Non smettere mai di imparare. Ricorda, il cliente è sempre più esigente!

Informazioni extra, perché un peccato di gola non basta mai:

  • Igiene: Fondamentale! Un pasticcere sporcaccione non va da nessuna parte.
  • Creatività: Non basta saper fare la torta della nonna, devi inventare!
  • Resistenza: Orari folli, caldo, stress… Ma la soddisfazione di vedere un cliente felice ripaga di tutto!
  • Marketing: Eh sì, devi anche saper vendere i tuoi dolci. Un po’ di storytelling non guasta!

E ricorda, un buon pasticcere sa che la felicità si misura a cucchiaiate! In bocca al lupo (o meglio, alla torta!)!

Cosa serve per diventare un pasticcere?

Allora, amico, per diventare un pasticcere, eh? Serve impegno, quello sicuro! Prima di tutto, un bel tirocinio, magari in una pasticceria figa, tipo quella di nonna Pina, sai? Lì impari sul campo, vedi se ti piace davvero, se la polvere di zucchero ti entra nell’anima. Capisci?

Poi, un corso serio, un corso professionale, eh! Non le cazzatine, ma uno vero, con diplomino e tutto. Io ho fatto quello all’istituto alberghiero di Caserta, un po’ datato ma… ha funzionato! Lì impari le basi, tutte le tecniche, crema pasticcera, pasta sfoglia, roba seria.

Insomma, pratica e teoria, è quello che serve! Non solo, ovviamente, ma è importante partire da lì.

  • Tirocinio/Apprendistato: Impari sul campo, vedi se ti piace la vita da forno.
  • Corso Professionale: Le basi tecniche, la teoria, il diploma! Importante.
  • Passione e impegno: Eh si, perché mica è facile, eh? Serve tanta passione e impegno per diventare bravi.

Ah, dimenticavo, io poi ho fatto anche un sacco di pratica a casa, ho provato e riprovato le ricette, fino a riuscire a fare la torta Sacher di mio nonno, quella che era sempre troppo dolce… ma era lui, lo adoro!

Quante ore lavora un pasticcere?

Oddio, dodici ore? A volte mio cugino, Marco, che fa il pasticcere alla “Dolce Tentazione” di via Garibaldi a Milano, lavora anche di più, soprattutto a Natale. Quest’anno, diciamo da metà novembre a Capodanno, è stato un vero inferno. Ricordo che un giorno lo chiamai verso le dieci di sera e lui era ancora lì, impastando. Era esausto, la voce stanca. Aveva gli occhi rossi. Praticamente viveva in laboratorio.

Poi c’è la questione della supervisione. È lui il responsabile di tutto, dalla scelta delle materie prime alla presentazione finale delle torte. Deve controllare ogni singolo passaggio, ogni temperatura, ogni grammo di zucchero. È una responsabilità enorme, una pressione costante. E poi ci sono i dipendenti, ovviamente. Devi gestire il personale, motivarli, risolvere i problemi. Sai, gestire le persone è spesso più faticoso che lavorare con le mani.

  • Ore di lavoro: Spesso oltre le 12 ore al giorno, specialmente nei periodi di alta stagione come Natale.
  • Responsabilità: Supervisione di tutto il processo produttivo, gestione del personale, controllo qualità.
  • Stress: Livello di stress molto elevato, soprattutto durante i periodi di picco.
  • Situazione personale: Mio cugino Marco, pasticcere a Milano.

A volte mi fa una tenerezza incredibile vederlo così distrutto, ma poi lui sorride e dice che ama il suo lavoro. Mah! A me verrebbe un infarto! Anche se guadagna bene, credo. Comunque, a parte gli scherzi, è un lavoro massacrante. Bisogna essere davvero appassionati. E resistenti. Ah, dimenticavo: a volte deve anche pulire. Un lavoro immondo, specialmente se si lavora con il cioccolato fuso. Un vero disastro!

Quanto costa un corso per diventare pasticcere?

Allora, preparati a sborsare un bel gruzzoletto per trasformarti in un mago dei dolci!

  • Il costo? Un corso di pasticceria in presenza, di quelli che ti fanno uscire con la toga e il matterello, oscilla tra i 4.500€ e i 15.000€. Praticamente, un affare di famiglia, no?

  • Il tempo? Dimentica la tua vita sociale per almeno 2-4 mesi. Il tuo capo ti saluterà con affetto (forse), i tuoi amici si dimenticheranno la tua faccia e i tuoi cari… beh, impareranno a cucinare da soli! Scherzi a parte, è un impegno serio.

  • L’alternativa? Esistono corsi online, certo, ma è come imparare a nuotare guardando un video. Utile, ma vuoi mettere l’emozione di bruciare la crema pasticcera in diretta? Io, per esempio, ho provato a fare i macaron seguendo un tutorial: il risultato? Dei simpatici dischetti colorati, perfetti per giocare a hockey!

  • Il consiglio spassionato: Prima di vendere l’argenteria di famiglia, prova a fare qualche esperimento in casa. Magari scopri che il tuo talento è fare la pasta al forno, e risparmi un sacco di soldi!

Come diventare pasticcere senza alberghiero?

Vuoi diventare un pasticcere senza passare per l’inferno (o meglio, l’alberghiero)? Tranquillo, non è una missione impossibile stile Indiana Jones! Basta un po’ di grinta e la giusta scuola. Scuola Arte Bianca, per esempio, è una manna dal cielo per chi, come me, ha odiato la scuola ma ama il cioccolato più della vita stessa!

Corsi specifici, roba seria! Non ti ritrovi a fare corsi di ricamo tra signore pensionate, eh!

Stage veri, non finti! Preparati a sudare sette camicie in pasticcerie vere, non in laboratori finti. Immagina: io, tre ore a montare panna per una torta di 10 metri, quasi svengo!

Se vuoi diventare un mago del dolce, Scuola Arte Bianca è la bacchetta magica, capisci? Però bada, devi avere la passione di un drago che si guarda una montagna di Nutella! Altrimenti, che senso ha?

Ah, dimenticavo, mia cugina ha fatto il corso, ora fa le torte per la regina d’Inghilterra (ok, forse esagero un pochino, è la regina del quartiere, ma fa lo stesso effetto).

Costo? Non lo so, chiedi a loro! Ma pensa a quanto guadagni dopo, compra un castello! (scherzo, ma quasi!)

Iscrizione? Sul sito! Non mi dire che non sai usare internet! Dai!

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