Quali caratteristiche deve avere un vino da abbinare ad un cibo grasso ed untuoso?
Per un piatto grasso e untuoso, come lo zampone, scegliete un vino rosso fresco, sapido e vivace. L'acidità contrasta l'untuosità, purificando il palato. Un Lambrusco è un'ottima opzione. La chiave è l'equilibrio: freschezza contro pesantezza.
Vino per cibi grassi: quali caratteristiche per labbinamento perfetto?
Ah, abbinare il vino a un piatto grasso… Bella sfida! Io mi ricordo una cena a Modena, tipo il 23 dicembre 2018. Zampone che grondava… che bontà!
Serviva qualcosa che sgrassasse, no? Ci avevano consigliato un Lambrusco Salamino. Devo dire, scelta azzeccatissima.
L’acidità del vino, frizzantino al punto giusto, puliva la bocca alla perfezione. Non so spiegare, ma alleggeriva tutto. Non era un vino costoso, sui 15 euro, ma faceva il suo sporco lavoro.
Per rispondere in modo più “tecnico” per Google (anche se a me piace di più raccontarla così):
Domanda: Vino per cibi grassi: quali caratteristiche per l’abbinamento perfetto?
Risposta: Per piatti grassi, un vino rosso fresco e sapido, con buona acidità, è l’ideale. Il Lambrusco è un ottimo esempio.
Cosa si abbina per concordanza?
Nome aggettivo… ovvio no? Tipo… cielo azzurro. Boh. Che altro? Pronome verbo… lui corre… io mangio… Aspetta. Anche articolo sostantivo! Il, la, lo, i, gli, le… con i nomi. Tipo… la casa, il gatto, le stelle. Giusto? Mi sembra di sì.
- Nome e Aggettivo: Concordano in genere e numero. Tipo “bella casa” (femminile singolare), “bei fiori” (maschile plurale). Ricordo una volta al liceo… la prof di italiano… che palle!… ci faceva fare questi esercizi… con le frasi da analizzare.
- Pronome e Verbo: Il pronome deve “andare d’accordo” col verbo. Cioè… la persona. Io vado, tu vai, egli va… e così via. Roba da elementari. Però… a volte mi incasino ancora con i congiuntivi. Che pizza!
- Articolo e Sostantivo: Genere e numero di nuovo. Come nome e aggettivo. L’albero, gli alberi… facile. Ieri ho visto un cane enorme… un alano… correre al parco. Che bello! Mi piacciono gli alani.
Poi… ci sono anche altre concordanze… tipo soggetto e verbo… ma quelle mi sembrano più ovvie. O no? Oggi ho pranzato con pasta al pesto… fatta in casa! Da mia nonna. Abito vicino a lei, a Genova. Ci vado spesso. Il pesto migliore del mondo. Con basilico fresco… pinoli… parmigiano… pecorino… aglio… olio… e un pizzico di sale. Che fame!
Come si abbinano vino e cibo?
Sai, a quest’ora… il vino e il cibo… è una cosa strana, un po’ come la vita, a volte ti sorprende.
Non è una scienza esatta, però certo, ci sono regole, ma… a me piace pensare che sia più un’intuizione, un istinto. Tipo, ieri sera ho aperto quella bottiglia di Chianti che avevo preso da Marco, quella un po’ scura, sa? Con la pasta al ragù della nonna… perfetto. Concordanza, direbbero i libri, ma era più di quello. Era un abbraccio, un ricordo.
Altrimenti, prendi il Pinot Grigio che ho bevuto domenica. Pesce al forno, leggero, delicato… contrasto, dicono. Ma era un contrasto buono, che ti stuzzica, non ti stanca. Come un bacio leggero.
E poi ci sono i miei esperimenti, quelli fallimentari, quelli che ti lasciano un po’ l’amaro in bocca, sia nel bicchiere che nell’anima. Come quella volta con il Cabernet Sauvignon e il tonno. Un disastro. Un vero disastro.
- Abbinamento per concordanza: sapori simili si completano. Come il Chianti e il ragù.
- Abbinamento per contrapposizione: sapori contrastanti creano un equilibrio. Come il Pinot Grigio e il pesce.
- Esperienza personale: l’abbinamento è anche una questione di gusto soggettivo e ricordi personali.
Quest’anno ho scoperto un piccolo produttore locale di Nero d’Avola, lo sto assaggiando con formaggi stagionati. Vediamo come va. Magari scrivo qualcosa, se ho la forza domani. O forse no. Stanotte voglio solo pensare. A questo, a tutto. La solitudine, anche quella, vuole il suo vino.
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