Quante uova può mangiare un cardiopatico?

2 visite

Uova e cardiopatie: Un cardiopatico dovrebbe limitare ulteriormente il consumo di uova rispetto alle 4 settimanali consigliate per una persona sana. È fondamentale consultare il proprio medico o un dietologo per definire un limite personalizzato, considerando la specifica condizione cardiaca e il quadro clinico generale. Privilegiare sempre grassi vegetali come lolio extravergine doliva.

Commenti 0 mi piace

Quante uova posso mangiare io, che ho questo cuore un po’… stanco? Quattro a settimana? Ma scherziamo? Per chi è sano, forse, ma per me? Mi ricordo mia nonna, poverina, che il dottore le aveva detto di stare attentissima ai grassi… e le uova erano tra i primi nemici, giusto? Le uova al tegamino, che le piacevano tanto, sono diventate un lusso, un piccolo peccato di gola riservato alle grandi occasioni.

Un cardiopatico, dicono, dovrebbe mangiarne ancora meno. Meno di quattro a settimana. Ma quanti sono “meno”? Due? Una? Nessuna? Ah, queste cose ti mettono ansia, vero? Io mi sento sempre un po’ in bilico, a camminare sul filo del rasoio. Devo stare attento a tutto, a ogni piccolo dettaglio…

Il dottore mi ha detto… beh, in realtà mi ha detto di parlare con una dietologa. Che poi, a parte l’olio extravergine d’oliva, che già sapevo, mi ha spiegato un sacco di cose… sul colesterolo, sui grassi saturi… cose che, sinceramente, non capivo benissimo, anche perché io sono più pratico con la forchetta che con le formule chimiche. Mi ha fatto una specie di programma alimentare, personalizzato, e poi, a dire il vero, mi ha guardato pure un po’ male quando gli ho detto che ogni tanto mi scappa una bella fetta di torta, eh.

Insomma, la morale è: non ci sono numeri magici. Non è che se mangio tre uova invece di quattro improvvisamente sto benissimo. Ogni caso è a sé, è fondamentale parlare col proprio medico, con il cardiologo, con un nutrizionista. Perché, alla fine, la salute… quella è la cosa più importante. E, lo ammetto, a volte mi vengono ancora dei dubbi… magari un’uovo in più non farebbe male… no? Ma poi mi ricordo mia nonna, e mi passa la voglia.