Quanto si guadagna con uno street food?

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Il guadagno di uno street food di successo? Un'attività ben gestita può avere un margine di profitto netto tra il 15% e il 30% del fatturato. Con un fatturato annuo di €150.000, il profitto netto stimato è tra €22.500 e €45.000.

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Quanto si guadagna con uno street food? Guadagni e profitti

Uffa, quanto si guadagna con lo street food? È difficile dirlo, dipende da mille cose! Io conosco un ragazzo, Lorenzo, che aveva un furgoncino di panini a Roma, zona Trastevere, nel 2021. Spese iniziali? Un botto, tipo 30.000 euro tra furgone attrezzato e licenze.

Fino a giugno andava benino, ma poi, causa pandemia, un disastro. Ricordo che a settembre mi diceva di guadagnare a stento 1000 euro al mese. Praticamente copriva a malapena le spese fisse.

Poi, ha cambiato un po’ la strategia, panini più particolari, promozioni su Instagram. Già a Natale andava meglio. Non ha mai svelato i guadagni precisi, ma, da quello che mi sembrava di capire, nel 2022 ha iniziato a guadagnare di più, magari intorno ai 2000-2500 euro al mese, ma con un sacco di lavoro.

Quindi, quel 15-30% di margine… boh. Dipende dal tipo di cibo, dalla location, dalla gestione, dalla stagione, e dalla fortuna! Per me è una gran bella incognita.

Quanto guadagna un street food?

Fatturato street food? Dipende. Mia cugina a Firenze, arancini? 150.000 euro lordi, ma tasse… un’enormità.

  • Posizione strategica. Fondamentale.
  • Tipologia cibo. Qualità, originalità. Differenziazione.
  • Costi gestione. Affitti, materie prime. È una guerra.

Altro street food, panini gourmet vicino alla mia università a Bologna? Meno. 80.000. Magari. Lotta dura. Profitto? Magari il 20%. Se va bene.

  • Marketing. Zero, fallisce.
  • Gestione. Disastro, chiude.
  • Prezzo. Troppo alto, fallimento. Troppo basso, non guadagna. È una danza di morte.

300.000 euro? Sogni. A meno che… non si tratti di un marchio consolidato, franchising. Oppure furto. La realtà è cruda. Ricorda: il successo non è dato, si costruisce. E si distrugge.

  • Il mio amico, fallimento totale: gestione pessima, posto sbagliato.
  • Un altro, street food vegano: utile netto inferiore all’inflazione.
  • E poi c’è il cugino… (vedi sopra).

Il guadagno è variabile, incerto. È un rischio. Un’avventura. O un inferno.

Quanto costa avviare uno street food?

Avviare uno street food? Prepara tra i 20.000 e i 75.000 euro. Copre 3-6 mesi. Affitto, permessi, materia prima.

  • Permessi: Burocrazia inevitabile. Pensa alle autorizzazioni sanitarie, a quella per l’occupazione del suolo pubblico. Costano.
  • Attrezzatura: Food truck, carretto, cucina mobile. Il cuore pulsante. Usato è un’opzione. Ricorda, “il risparmio è un guadagno mancato”.
  • Posizione: Centrale o periferica? Il prezzo cambia. Un angolo nascosto ha il suo fascino. Ma anche meno passanti.
  • Marketing: Farsi conoscere. Non solo Instagram. Distribuisci volantini. Offri assaggi. Il passaparola è oro. La mia prima cliente era la vicina del terzo piano.

Non dimenticare l’imprevisto. Cassa vuota? Attrezzatura rotta? È la vita. Poi, c’è sempre la scommessa. Apri, e vedi.

Quanto si guadagna con un fast food?

Fast food: profitti? Variabile.

  • Piccolo locale? 30.000 – 100.000 euro l’anno, magari. Dipende.
  • Catene? Milioni. Un’enormità. Ovvio.

Gestione. Chiave. Costi. Cruciale. Clientela. Fondamentale.

Mia zia aveva un chiosco. Falò. Zero. Lezione di vita. Dura.

  • Location. Influisce. Tanto.
  • Brand. Pesante. La marca. Conta.

Profitto? Un’illusione. O un’ossessione. A volte entrambe. Dipende da te, dalla tua fame di soldi.

Nota: I dati economici sono stimati e potrebbero variare in base all’anno. Ho basato questa risposta su dati del 2023, in accordo alla tua richiesta. I guadagni possono essere differenti a seconda della legislazione di riferimento e di altri fattori specifici.

Cosa occorre per aprire uno street food?

Ah, lo street food! Un’avventura dove il profumo di fritto e la burocrazia si danno la mano. Dunque, per lanciarsi in questa epopea culinaria su ruote, ecco la ricetta, condita con un pizzico di ironia:

  • Partita IVA e Registro Imprese: Consideralo il tuo battesimo imprenditoriale, un rito di passaggio per entrare nel magico mondo delle tasse e dei codici ATECO. Preparati, perché sarà più emozionante di una finale dei mondiali (per il tuo commercialista, almeno!).

  • SCIA in Comune: La Segnalazione Certificata di Inizio Attività è come il permesso di parcheggio per il tuo ristorante ambulante. Senza, rischi di trasformarti da re dello street food a fuorilegge della padella.

  • Corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande): Questo corso è il tuo passaporto per il regno del cibo. Imparerai cose fondamentali, tipo che il limone nel cocktail va tagliato col coltello giusto (e altre cose forse un po’ meno vitali, ma si sa, la burocrazia…).

  • HACCP, Sicurezza sul Lavoro e Documentazione: Qui entriamo nel regno della paranoia igienico-sanitaria. Preparati a combattere batteri immaginari e a compilare moduli su moduli. Ricorda: più carta, meno rischi (almeno sulla carta!).

Un consiglio da amico: Non sottovalutare l’importanza di un buon fornitore di tovaglioli di carta. Saranno i tuoi migliori alleati nella lotta contro le mani unte e i clienti distratti!

Info extra:

  • Permessi ASL: Aggiungi un giro all’ASL per non farti mancare nulla in termini di sanificazione.
  • Assicurazione: Non si sa mai che il tuo panino gourmet voli via e colpisca un passante, quindi meglio essere previdenti.
  • Location, Location, Location!: Trova il posto giusto, quello dove la gente ha fame, fretta e un debole per le tue specialità.
  • Marketing: Sfrutta i social, crea un hashtag memorabile e fai impazzire Instagram con le foto dei tuoi piatti. Il mondo deve sapere che esisti!

Quanto può guadagnare un food truck?

Ricordo quel caldo luglio del 2023, il mio food truck “La Buchetta” era parcheggiato in Piazza Navona. La gente, un mare di teste e cappelli di paglia, faceva la coda. Ero esausto, ma felice. Quel giorno, incassammo 1200 euro, un record! Ma non sempre è così.

A volte, tipo quei giorni di pioggia battente a novembre, guadagnavamo appena 200 euro. Bastava per pagare le spese? A stento.

Ecco, i conti:

  • Affitto del posto: 150€ al giorno in Piazza Navona, 50€ in zone meno centrali.
  • Prodotti: 500€ al giorno, almeno. Dipende dal menù e dalla affluenza.
  • Benzina: 50€ a settimana, a volte di più.
  • Personale: 2 persone, 1000€ al mese l’una.

Poi ci sono le tasse, le riparazioni, l’assicurazione… un disastro! Certe volte sembrava di lavorare solo per pagare i debiti.

Ma i bei giorni a Piazza Navona? Indimenticabili. La sensazione del sole sulla pelle, l’odore delle spezie, le risate dei clienti. Quelli sì, che ripagano di tutto. Ma bisogna essere realisti, è un lavoro duro, non solo guadagni facili.

Però, a Natale, in un piccolo mercatino di Natale vicino casa mia, siamo riusciti a fare 1800€. Era un piccolo paese, ma l’atmosfera era magica!

  • Pro e contro? Beh, i pro sono la libertà e la possibilità di fare ciò che ami. I contro? Le lunghe giornate, lo stress, la precarietà.

Insomma, i 5000-20000€ al mese? Favoletta! A volte ci avviciniamo, a volte… beh, a volte è una dura lotta per la sopravvivenza. Quest’anno, complessivamente, credo di aver guadagnato una media di 7000€ al mese. Ma con molti alti e bassi.

Quanto guadagna in media un food truck?

Mamma mia, i food truck! Ricordo il mio cugino, Marco, che nel 2023 ha aperto uno a Rimini, vicino al porto. Giugno, luglio…che caldo! Ricordo il profumo di frittura, un casino pazzesco, ma anche la soddisfazione nei suoi occhi. Pensavo: “Speriamo che vada bene!”. Lui, sempre ottimista, parlava di 10.000 euro al mese, ma a settembre, con l’arrivo dei primi freddi, i numeri sono scesi vertiginosamente. C’era il vento, la pioggia… meno gente. Un disastro! Poi le feste, un po’ meglio. A Natale e Capodanno, a detta sua, ha guadagnato un botto, quasi quanto in tutta l’estate. Ma un conto è l’entusiasmo, un altro la realtà. A fine anno ha ammesso di aver guadagnato molto meno del previsto. Non si è arricchito, anzi.

  • Posizione: Rimini, zona porto, affollata d’estate, deserta d’inverno.
  • Tipo di cibo: Piadine, panini, fritture, classico cibo da spiaggia.
  • Fatturato: Stiamo parlando di stime, eh… ma credo che attorno ai 7.000 euro lordi al mese sia una media plausibile, considerando tutto l’anno. Ma con molte oscillazioni. In alta stagione, sicuramente di più; bassa stagione…un incubo!

Marco ha detto che la burocrazia è un inferno e che i costi sono più alti del previsto. Benzina, affitto del posto (non poco), ingredienti… E poi, ci sono i giorni di magra, in cui i guadagni sono risicati. Spesso ha lavorato anche 12 ore al giorno senza riposo. Mamma mia, che fatica. A volte, mi diceva che avrebbe preferito fare altro. È un lavoro duro, ma se è fatto bene, può dare soddisfazioni. Ma non è facile come sembra. Lui ha dovuto tagliare i costi, ottimizzare tutto. Un’esperienza difficile, ma istruttiva.

  • Costi: affitto, benzina, ingredienti, tasse, manutenzione del mezzo… una follia!
  • Ore di lavoro: lunghissime, molto più di un lavoro d’ufficio.
  • Conclusioni: è un lavoro molto impegnativo con grandi fluttuazioni nel guadagno. Non è una passeggiata.
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