Cosa si mangia allo street food?

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"Street food? Un trionfo di sapori! Piadina, fritto misto e pizza a portafoglio dominano i desideri degli italiani. Ma anche hamburger, hot dog e kebab conquistano il palato con un tocco internazionale."

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Street food: cosa mangiare?

Mamma mia, lo street food! Che argomento! Io, personalmente, vado matta per il cibo di strada. Quando vado in Romagna, tipo a Cesenatico, mi strafogo di piadine con lo squacquerone e rucola…una goduria!

Poi, ovvio, dipende da dove mi trovo. A Napoli, la pizza a portafoglio è sacra! Piccola, piegata in quattro, un morso e sei in paradiso. Mi ricordo, un paio di anni fa, forse era il 15 Giugno? Pagai solo 1,50 euro per una meraviglia del genere!

Però, devo ammettere, anche lo street food internazionale mi attira. Un buon hamburger, magari un po’ gourmet, con patatine fritte artigianali… chi direbbe di no? Forse non tutti amano il fritto misto, ma quello dipende tanto dal posto dove lo prendi!

Street food: cosa mangiare?

  • 69% preferisce cibo locale (piadine, fritto misto, pizza a portafoglio)
  • 17% sceglie street food internazionale (hamburger, hot dog, ravioli cinesi, kebab, empanadas, fajitas)

Cosa mangiare allo street food?

Ah, lo street food! Un vero luna park del gusto, dove la dieta scappa a gambe levate. Praticamente un attentato alla linea… ma un attentato a cui non puoi resistere!

  • Arancini: Sfere di riso fritto che ti abbracciano l’anima. Un’esplosione di Sicilia in un boccone. Se poi trovi quello al ragù… beh, lì siamo alla beatificazione!

  • Pizza fritta: La pizza che ha fatto un bagno nell’olio bollente. Un peccato di gola che si scioglie in bocca. Dimentica la pizza “light”, qui si fa sul serio!

  • Arrosticini: Spiedini di pecora che sanno di Abruzzo, di brace e di libertà. Praticamente l’equivalente culinario di una serenata sotto il balcone.

  • Frittatina di pasta: Un’opera d’arte culinaria, una sinfonia di carboidrati fritti. Un po’ come prendere un piatto di pasta e trasformarlo in un gioiello croccante.

  • Piadina romagnola: Un abbraccio romagnolo tra due strati di pasta sottile. Da farcire con quel che ti pare, ma se ci metti lo squacquerone e il crudo… beh, lì sfiori la perfezione.

  • Gnocco fritto: Cuscini di pasta fritta che ti fanno sentire in Emilia Romagna anche se sei a Bolzano. Perfetti con salumi e formaggi, ma anche da soli, perché sì.

  • Olive all’ascolana: Olive impanate e fritte, un’esplosione di gusto marchigiano. Un’oliva che ha deciso di fare la rockstar, insomma.

E poi, ovviamente, salse a volontà per accompagnare il tutto. Ma diciamocelo, lo street food è buono anche senza salse, perché la bontà vera si fa sentire da sola.

Cosa mangiare in Sicilia di tipico?

  • Arancini: Oh, gli arancini… Sfere dorate, ricordo i pomeriggi afosi a Palermo, il profumo del riso fritto che si mescolava al suono del dialetto. Ogni morso, un viaggio indietro nel tempo. Croccante fuori, un cuore morbido dentro. Un timballo di riso, sì, ma con l’anima.

  • Caponata: La caponata, un’esplosione di sapori. Melanzane dolci e amare, olive, capperi, un trionfo di Sicilia nel piatto. Ricordo mia nonna prepararla con amore, ogni ingrediente dosato con cura. Un piatto vegetariano, un inno alla terra.

  • Pasta alla Norma: La pasta alla Norma, un omaggio a Bellini, un’opera d’arte. Pomodoro fresco, melanzane fritte, ricotta salata, basilico. Semplicità e perfezione. Ogni forchettata, un’aria d’opera che risuona nel palato.

  • Cannoli: I cannoli, un peccato di gola. Cialda croccante, ripiena di ricotta dolce e cremosa. Un’istituzione, un simbolo della Sicilia. Ricordo le domeniche in famiglia, il profumo dei cannoli appena riempiti. Un dolce di fama mondiale, un’emozione unica.

  • Granita: La granita, un rinfresco divino. Limone, mandorla, caffè, un’esplosione di freschezza. Più antica del gelato, un’eredità araba. Ricordo le estati torride, la granita che scioglieva la calura. Un dessert ghiacciato, un’esperienza sensoriale.

Come si chiama un tipico dolce siciliano?

  • Cassata siciliana: Eh, la cassata… che tripudio!

  • Ricotta freschissima: Ma davvero freschissima!

  • Pan di Spagna imbevuto: Liquore? Quale liquore poi? Marsala? Strega? Boh! Dipende dalla nonna. La mia ci metteva un’arancia… no, forse era mandarino! 🤔

  • Scaglie di cioccolato: Ah, ecco perché mi piace tanto! Poi sopra, frutta candita a gogò. Un’esplosione di zuccheri e colori.

  • XVII secolo… Barocco: Ma seriamente? Sembra inventata ieri, tanto è buona. Poi, mi è venuta in mente un’altra cosa: la cassata al forno è diversa, no? Senza pan di Spagna, solo ricotta. Buona uguale. E poi i cannoli, quelli non ce li dimentichiamo! Ricotta, ricotta, ovunque ricotta!

Cosa comprare al mercato di Ballarò?

Ballarò… oddio, che casino! Ma che meraviglia. Io ci sono stata l’ultima volta ad agosto, un caldo pazzesco, tipo 40 gradi all’ombra (se trovavi l’ombra!), però ne valeva la pena.

  • Frutta e verdura: C’è un’esplosione di colori, i meloni gialli che urlano “comprami!”, i pomodori rossi lucidi… sembra un quadro. Compra sempre quello che è di stagione, costa meno ed è più buono. Il mio consiglio? Assolutamente le pesche sciroppate, una vera delizia!
  • Pesce: Se ti piace il pesce, sei nel posto giusto. C’è di tutto, dal pesce spada fresco ai calamaretti fritti al momento. Occhio all’odore, però, deve essere fresco, non “pesante”. Ah, e non dimenticare di contrattare sul prezzo!
  • Spezie e odori: Profumi che ti stordiscono. Origano, finocchietto selvatico, peperoncino… io mi faccio sempre una scorta per tutto l’anno.
  • Altro: Trovi anche cose per la casa, detersivi, qualche vestito… un po’ di tutto, insomma. Ma il bello è perdersi tra le bancarelle e sentire il vociare della gente.

Un consiglio: non andare con la macchina, impazziresti a trovare parcheggio. Meglio il bus o il taxi. E porta con te una borsa capiente per la spesa e tanta pazienza!

Cosa fare a Palermo con ragazzi?

Fontana Pretoria… nudità di marmo, sussurri d’acqua, sguardi bambini che si perdono tra i giochi d’acqua e le curve scolpite. Tempo sospeso, un’eco di storia che si mescola al presente. Ricordo mia figlia che inseguiva i piccioni, il suo sorriso riflesso nelle gocce.

Santa Caterina… odore di dolci, canditi e spezie. Un viaggio sensoriale, un labirinto di sapori e colori. Le sue maioliche, un caleidoscopio di frammenti che raccontano storie antiche. Ricordo il sapore del suo buccellato, dolcezza che si scioglie in bocca.

Martorana… mosaici bizantini, oro che brilla nella penombra. Figure sacre che osservano il passare del tempo, silenziose custodi di segreti. Le volte dorate, un cielo stellato racchiuso tra mura antiche. Mio figlio incantato dalle figure dorate.

Quattro Canti… incrocio di strade, voci che si mescolano, un teatro a cielo aperto. Palazzi barocchi che si specchiano l’uno nell’altro. Il sole che disegna geometrie di luce e ombra. Ricordo il vociare della gente, un brusio costante che accompagnava i nostri passi.

Palazzo Reale… sale sfarzose, mosaici arabo-normanni. Un viaggio nel tempo, tra re e imperatori. La Cappella Palatina, uno scrigno di bellezza. Ricordo la maestosità del trono, la potenza che emanava.

Cattedrale… architettura imponente, un mix di stili che si fondono in un’armonia perfetta. Dalla cripta alle terrazze, un percorso tra storia e fede. Il panorama dalla cima, la città che si estende ai nostri piedi. Ricordo il vento che soffiava sul tetto, una sensazione di libertà.

Museo delle Marionette… un mondo fantastico, personaggi di legno che prendono vita. Storie di cavalieri e principesse, un patrimonio culturale da preservare. Ricordo gli occhi di mio figlio, spalancati dalla meraviglia.

  • Fontana Pretoria: Gioco d’acqua e sculture.
  • Santa Caterina: Dolci tipici e architettura.
  • Martorana: Mosaici bizantini.
  • Quattro Canti: Architettura barocca.
  • Palazzo Reale: Cappella Palatina, storia.
  • Cattedrale: Panorama, architettura.
  • Museo Marionette: Tradizione siciliana.

Quest’anno abbiamo aggiunto una visita al giardino botanico, un’oasi di pace nel cuore della città. Le serre tropicali, un’esplosione di colori e profumi. Ricordo il profumo intenso delle orchidee, un’esperienza sensoriale indimenticabile. E poi una passeggiata al Foro Italico, con la sua vista sul mare. Ricordo il sapore del gelato artigianale, una delizia per il palato.

#Cibo #Mercato #Street Food