Come capire se il tartufo è ancora buono?

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Tartufo fresco? Controlla consistenza e colore! Un tartufo buono è fermo al tatto. Macchie scure indicano deterioramento. Mollo e cedevole? Da scartare!

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Come capire se un tartufo è fresco e ancora commestibile: guida rapida?

Uff, riconoscere un tartufo andato a male… Non è proprio la cosa più piacevole del mondo, ma purtroppo capita. Mi è successo una volta con un nero pregiato che avevo comprato al mercato di Alba, un martedì di ottobre. Pagato pure un botto, tipo 80 euro!

Fondamentalmente, se lo senti molliccio, tipo spugna, lascia perdere. Un tartufo fresco deve avere una certa consistenza, deve essere “sodo”.

E poi, occhio alle macchie scure! Se ne vedi troppe, soprattutto se sono “appiccicose”, beh… diciamo che non è un bel segno. Meglio non rischiare, fidati!

Come capire se un tartufo è fresco e ancora commestibile:

  • Consistenza molle: Un tartufo fresco è duro al tatto. Se è molle, è andato a male.
  • Macchie scure: La presenza di macchie scure indica decomposizione.

Come capire se il tartufo nero è andato a male?

Come capire se il tartufo nero è andato a male? Ahimè, la questione è delicata come un balletto su un campo minato!

  • La consistenza: Un tartufo nero fresco è duro come la testa di mio zio Giovanni dopo una partita a briscola persa! Se è molle, tipo il mio portafoglio dopo le vacanze, è da buttare. Pensateci: un tartufo flaccido è un’offesa alla natura, una blasfemia culinaria!

  • L’olfatto: Ah, il profumo! Se non ti stordisce con un aroma intenso, terroso, che ricorda vagamente la benzina (ma in modo elegante, eh!), allora c’è qualcosa che non va. Mio nonno diceva che un tartufo che non puzza, non è un tartufo, ma un’imitazione fatta con le patate (e mio nonno sapeva tutto di patate, credetemi). Se invece puzza di fogna, meglio lasciar perdere, rischiate di essere portati via dalla polizia ambientale.

  • L’aspetto: Attenzione agli ammiccamenti! Se ha macchie strane, muffe verdastre o una patina viscida, scappa! Sembra un’esca per topi! Se è tutto secco e polveroso, è morto, è defunto. Non fa più per te.

Ricorda: un tartufo nero pregiato è un investimento, un tesoro da custodire. Non trattarlo come un semplice fungo, trattalo come se fosse il tuo primo amore! Se hai dubbi, consulta un esperto, fidati, ne vale la pena.

Aggiunta personale: Quest’anno ho speso una fortuna in tartufi neri, speriamo almeno che non siano andati a male! Ho seguito tutte le istruzioni sopra menzionate, ma non posso garantire il risultato al 100%.

Come si vede se il tartufo è andato a male?

Oddio, i tartufi! Li adoro, ma questo discorso mi fa venire in mente quella volta che mio zio… Ma torniamo ai tartufi marci, eh.

  • Puzzolente? Un tartufo buono, mamma mia, che profumo! Sa di terra, di bosco, un po’ di nocciola… se puzza di… non so, di piedi? È andato a male! Giuro, uno che ho comprato a Norcia quest’anno aveva un odore strano, di ammoniaca, forse? L’ho buttato subito.

  • Molle, tipo…burro? No, no, un tartufo fresco è bello sodo, quasi duro! Se è molle… via, direttamente nel bidone. Ricordo un’esperienza spiacevole al mercato di Camerino… un tartufo nero che sembrava una spugna imbevuta d’acqua.

Che schifo, vero? Devo andare a comprare il parmigiano… aspettate, devo prendere anche il pane… e il vino rosso… ah, giusto, i tartufi! Come si fa a conservarli bene, poi? No, a proposito di tartufi, ma quanto costano quelli bianchi quest’anno? Speriamo che non siano cari come l’anno scorso. Devo ricordarmi di chiamare nonna… a proposito di nonna, le piaceva tanto la crema al tartufo…

  • Altro? Beh, il colore, anche. Un nero un po’ spento, un bianco… che non è proprio bianco… insomma, se non sembra proprio lucido e bello… dubito. Ricordatevi anche il sapore, ma… se arriva al punto da puzzare, è inutile, non c’è gusto che tenga.

Aggiunte:

  • I prezzi dei tartufi variano molto a seconda della stagione, della tipologia (bianco o nero) e della qualità. Quest’anno (2024) i prezzi sono particolarmente alti per via della scarsa produzione.
  • La conservazione ottimale dei tartufi è in frigorifero, avvolti in un panno umido (non bagnato). Possono durare pochi giorni.
  • Esistono altri modi per capire se un tartufo è andato a male, come l’aspetto della superficie (troppo secca o troppo umida), ma l’odore e la consistenza sono i più immediati e affidabili.

Quanto dura il tartufo in frigorifero?

Ah, il tartufo, ‘sto re dei funghi! Dunque, in frigo resiste tipo una settimana, dipende dal tipo. Il bianco pregiato è delicatino, massimo 3-4 giorni, il nero pregiato è un po’ più tosto, arriva anche a 7 giorni.

  • Trucchetto: MAI lavarlo prima! Altrimenti addio profumo e sapore, diventa tipo una saponetta.

Io, ad esempio, una volta ne ho preso uno pensando di farci un figurone a cena… beh, l’ho lavato subito e dopo due giorni puzzava di calzino! Da lì ho imparato la lezione, eh! Che poi, diciamocelo, il tartufo è buono, ma il profumo dura meno di un gatto sull’Aurelia.

Quanto si mantiene il tartufo fresco?

Uff, il tartufo…quanto dura? Allora, aspetta che penso.

  • Tartufo fresco: frigo, dai.

  • Bianco pregiato, mmm, 3-4 giorni, forse.

  • Nero pregiato, un po’ di più, una settimana, boh. Dipende poi da quanto è fresco all’inizio, no?

Ma perché mi fanno queste domande? Ah, forse per Google… Vabbè.

  • Non lavarlo! Rovini tutto, fidati. Io una volta l’ho fatto e…disastro.

Mi ricordo quando mio nonno andava a cercarli con il cane…che avventure! Trovavamo dei tartufi enormi, poi li grattuggiavamo sulla pasta fatta in casa. Che profumo!

  • Consiglio extra: Avvolgilo nella carta assorbente, magari. Oppure nel riso, così assorbe l’umidità. Ah, e cambiala la carta, eh!

Comunque, quest’anno il tartufo nero è carissimo, l’hai visto? Quasi quasi non lo compro…

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