Come capire se il tartufo nero è andato a male?
Un tartufo nero fresco è sodo al tatto e sprigiona un intenso aroma di idrocarburi. Se è molle o l'odore è debole o sgradevole, è meglio evitarlo.
Come riconoscere un tartufo nero avariato? Segnali di deterioramento e freschezza?
Dunque, riconoscere un tartufo nero andato a male… Beh, a me è capitato una volta al mercato di Acqualagna (PU), il 15 Novembre dell’anno scorso. Avevo preso un tartufo scorzone, sui 25 euro l’etto se non ricordo male. Sembrava perfetto, duro e compatto.
Poi, a casa, l’ho annusato. Invece del solito profumo intenso, quasi di gas, sentivo un odore strano, quasi di ammoniaca, un po’ dolciastro. Mi ha insospettito subito.
E infatti, aprendolo, ho visto delle venature biancastre, tipo muffa. Niente da fare, era da buttare. Da allora, oltre alla consistenza, faccio molta attenzione all’odore. Deve essere forte, penetrante, quello classico di “petrolio” che si dice.
Domande e Risposte:
- Come riconoscere un tartufo nero avariato? Consistenza molle, odore sgradevole (ammoniaca, dolciastro), presenza di muffa.
- Segnali di freschezza? Consistenza soda, profumo intenso di idrocarburi.
Come si vede se il tartufo è andato a male?
Ah, il tartufo! Quel capriccio della terra che fa impazzire i gourmet. Vedere se è passato a miglior vita è più facile che indovinare il risultato della lotteria, te lo garantisco io, che una volta ho scambiato un sasso per un tartufo estivo.
- L’olfatto non mente: Se avvicini il naso e ti sembra di annusare una discarica, beh, il tartufo ha fatto il suo tempo. Un tartufo che si rispetti profuma di bosco incantato, non di calzini sporchi.
- Tatto da detective: Se lo tocchi e ti sembra di stringere un budino andato a male, ecco, non è un buon segno. Un tartufo degno di questo nome è sodo, quasi aristocratico nella sua fermezza.
Comunque, se hai dubbi, meglio buttarlo. Un tartufo andato a male può rovinare un intero piatto, e fidati, nessuno vuole finire per mangiare una pasta ai funghi con retrogusto di “vorrei ma non posso”.
P.S. Ricorda che alcuni tartufi, tipo il nero pregiato, possono avere un odore più intenso e terroso del bianco. Ma un odore sgradevole è universale, non ci si scappa! Parola di uno che ha buttato via un tartufo da 100 euro perché pensava fosse marcio, salvo poi scoprire che era solo… particolarmente “forte”. Impara dai miei errori!
Come capire se il tartufo non è buono?
Capire se un tartufo è andato a male è un po’ come capire se il tuo appuntamento ha mentito sull’età: ci sono segnali inequivocabili, ma a volte serve un’analisi più approfondita.
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L’olfatto, il tuo Sherlock Holmes: Se il tartufo puzza di ammoniaca, tipo gabinetto chimico dopo un festival, scordatelo! Un tartufo buono profuma di bosco, terra, un po’ come la cantina di mio nonno, ma senza la muffa, ecco.
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La consistenza, il test della nonna: Se è molliccio come un budino scaduto, lascia perdere. Un tartufo degno di questo nome è sodo, compatto, quasi ti sfida a grattugiarlo.
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La muffa, il dettaglio che fa la differenza: Un po’ di muffa? Come i formaggi francesi, potrebbe essere “solo” patina. Spazzolalo via e annusa. Ma se l’odore è peggio di una vecchia calza da ginnastica, buttalo senza pensarci due volte.
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Il prezzo, l’indizio del detective: Se ti offrono un tartufo pregiato a meno del prezzo di un pacchetto di patatine, c’è qualcosa che non quadra. Ricorda: il tartufo è come l’amore, se è troppo facile, probabilmente non è quello giusto.
P.S. Ricorda che il tartufo, come i ricordi d’infanzia, va conservato con cura. Avvolgilo in carta assorbente, chiuso in un contenitore ermetico e riposto in frigo. E consumalo in fretta, perché la felicità (e il tartufo) è fugace!
Quanto dura il tartufo nero in frigo?
Quanto dura un tartufo nero in frigo? Una settimana, se è quello pregiato, eh! Altrimenti, tre o quattro giorni, tipo un matrimonio estivo: breve ma intenso.
Ricorda: mai lavarlo! È come lavare un diamante con la candeggina, un crimine contro la gastronomia.
- Tartufo nero pregiato: fino a 7 giorni di gloria, prima che diventi un ricordo nostalgico.
- Tartufo nero meno pregiato: 3-4 giorni, poi è meglio che lo mangi, prima che ti lasci per un fungo più giovane.
Sai, io una volta ho conservato un tartufo per dieci giorni… una tragedia culinaria! Era diventato più duro di un mattone e puzzava di… beh, di tartufo vecchio. Una lezione imparata a caro prezzo, mi è costato una cena persa e un amico con il fegato un po’ delicato.
Ah, un’altra cosa! Io, personalmente, preferisco avvolgerlo in carta assorbente da cucina, dentro un contenitore ermetico. Funziona meglio che metterlo in un sacchetto di plastica, che lo fa sudare come un maratoneta a luglio.
Quando il tartufo nero non è buono?
Tartufo nero deteriorato: segnali inequivocabili.
- Consistenza: molle, cedevole. Scartarlo. Un tartufo fresco è sodo.
- Macchie: presenza di aree scure. Decomposizione in atto. Inedibile.
Oltre a questi indicatori, odore sgradevole, ammoniacale. Superficie viscida o eccessivamente umida. Per esperienza personale, diffidare di tartufi con venature biancastre anomale all’interno, segno di maturazione avanzata o conservazione errata. Acquistati da fornitori di fiducia. Conservarli in frigorifero, avvolti in carta assorbente, entro pochi giorni.
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