Cosa abbinare alle lasagne vino?
"Lasagna e vino? L'abbinamento ideale è lasagna alla bolognese e Lambrusco. La vivacità del Lambrusco bilancia perfettamente la cremosità della besciamella, creando un'esperienza gustativa emiliana indimenticabile."
Qual è il vino perfetto per le lasagne?
Ma quale vino perfetto per le lasagne? Mamma mia, domanda da un milione di dollari! Io dico, dipende sempre dalla lasagna, no?
Però, devo ammettere, una cosa che mi fa impazzire è l’abbinamento lasagna alla bolognese e Lambrusco. Boom! Proprio come dicevano.
Mi ricordo una volta, a Bologna, in una trattoria vicino a Piazza Maggiore, 25€ un piatto di lasagne e una bottiglia di Lambrusco frizzantino. Che goduria! Il Lambrusco, con quelle bollicine, pulisce la bocca dalla besciamella che è una meraviglia.
Certo, magari un Chianti Classico non starebbe male, però… il Lambrusco, dai, è proprio un’esplosione di Emilia. Almeno per me.
Domanda: Qual è il vino perfetto per le lasagne? Risposta: Lambrusco per la lasagna alla bolognese.
Che vino sta bene con la lasagna?
Lasagna? Barbera. Punto.
Oppure, se vuoi osare: Nebbiolo.
- Barbera: Fruttato, corpo medio, acidità decisa. Taglia il grasso. Perfetto.
- Nebbiolo: Più strutturato, tannini importanti. Per una lasagna complessa, ricca di spezie. Una sfida, ma funziona.
Preferisco il Barbera, personalmente. Meno rischio. Meno pretese. Più diretto. Ho una bottiglia aperta in cantina, 2021, un cru di Treiso.
Altri abbinamenti possibili, a seconda della preparazione: Merlot, Cabernet Franc. Ma eviterei i rossi troppo potenti come Barolo o Brunello. Troppo impegnativi. Semplicità. Efficacia.
Cosa bere con la lasagna al forno?
Lasagna? Lambrusco, ovvio. Acidità tagliente, pulisce il palato. Come un temporale d’estate.
- Lambrusco: Il classico. Non sbaglia mai. Leggero, fruttato, perfetto per il ragù. Una bollicina che lava via la pesantezza. Filosofia spicciola: meglio un vino semplice che una complicazione in più.
- Alternativa: Rosso giovane, non troppo tannico. Un Sangiovese di Romagna può fare il suo sporco lavoro.
- Perché? La lasagna è ricca, ha bisogno di un contrasto. Altrimenti, è solo un mattone nello stomaco.
Cosa so io di vino? Mio nonno ne faceva uno imbevibile, ma mi raccontava storie. Forse è per questo che mi piace bere.
Cosa abbinare alle lasagne?
Amici, dopo una lasagna che è un abbraccio calorico, mica possiamo affossarci con un secondo altrettanto impegnativo! Qui ci vuole leggerezza, che la prova costume è sempre dietro l’angolo, anche se la mia è ormai una leggenda.
- Insalata estiva: Un’esplosione di freschezza! Lattuga croccante, pomodorini succosi, cetrioli dissetanti, magari con qualche oliva taggiasca per dare un tocco di sale. E se ci scappa una mozzarella di bufala, chi siamo noi per dire di no?
- Verdure grigliate: Peperoni, zucchine, melanzane… trasformate in opere d’arte culinarie grazie a una griglia rovente. Un filo d’olio extravergine d’oliva, un pizzico di sale e origano, e siamo pronti per il paradiso.
- Verdure al forno: Già che il forno è acceso per la lasagna, sfruttiamolo! Patate, carote, cipolle, zucca… un mix di sapori e colori che si sposano alla perfezione. Un consiglio? Aggiungete qualche rametto di rosmarino per un profumo irresistibile.
Ricordate, l’importante è bilanciare i sapori e non appesantire troppo lo stomaco. Dopo la lasagna, il secondo deve essere un complice, non un nemico! E se poi vi avanza un bicchiere di vino… beh, diciamo che i segreti della felicità sono questi.
Personalmente, dopo la lasagna di mia nonna (una bomba calorica che sfiora la perfezione) mi butto su una semplice insalata verde. E se proprio voglio esagerare, aggiungo qualche gamberetto grigliato. Ma shhh, non ditelo alla nonna!
Cosa bere con lasagne alla bolognese?
Mamma mia, le lasagne della nonna! Mi ricordo ancora quando, da piccolo, aspettavo con ansia la domenica. La tavola imbandita, il profumo che invadeva tutta casa…e quelle lasagne fumanti!
- Sangiovese: Un classico! Robusto, corposo, perfetto per bilanciare il ragù ricco e succulento. Mi fa pensare alle cene d’estate in Toscana.
- Chianti Classico: Un’alternativa un po’ più elegante, ma altrettanto azzeccata. Il Chianti ha quella acidità che sgrassa il palato e prepara al boccone successivo.
- Brunello di Montalcino: Ecco, se vuoi fare le cose in grande, apri una bottiglia di Brunello. Un vino importante, complesso, che eleva l’esperienza a un altro livello. Per le occasioni speciali.
- Lambrusco: Ah, il Lambrusco! Frizzante, allegro, perfetto per una cena informale con gli amici. Forse non è la scelta più ovvia, ma ti assicuro che l’abbinamento è sorprendente! Soprattutto con un Lambrusco Grasparossa di Castelvetro.
Poi, beh, a me piace anche un buon bicchiere di acqua fresca! Ma questo è un altro discorso, eh?
Come scegliere la pasta in base al sugo?
Pasta e sugo, un amore antico… il profumo che sale, avvolgente, un ricordo d’infanzia, la nonna che mescolava, lenta, con quel cucchiaio di legno… il tempo si ferma, un attimo sospeso.
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Pasta corta rigata: un abbraccio per sughi intensi, pieni di corpo. Penso al ragù della domenica, quello che cuoce per ore, un tripudio di sapori, di consistenze diverse, che si aggrappano a quelle righe profonde, un’unione perfetta. Anche i sughi di verdure, ricchi, rustici, trovano in questa superficie la loro migliore espressione. Ricordo la volta in cui ho usato un sugo di funghi porcini… una sinfonia!
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Pasta corta liscia: un altro mondo, più delicato. Qui il sugo deve essere cremoso, vellutato, quasi liquido. I sughi a base di uova, le delicate creme, la panna… un’eleganza sottile, un’armonia perfetta. Un ricordo vivido: un sugo al tartufo bianco su dei piccoli tubetti lisci, un lusso per il palato, un’esperienza indimenticabile.
Quest’anno, ad esempio, ho sperimentato un nuovo abbinamento: conchiglie lisce e un sugo di gamberi e zucchine, leggero, estivo… un’esplosione di freschezza! La pasta, la sua forma, la sua anima… si sposa con il sugo, un matrimonio di sapori e profumi che risveglia l’anima. Ogni assaggio è un viaggio, un’esperienza sensoriale, ogni piatto una tela su cui dipingere emozioni. Ogni morso un attimo.
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Un consiglio personale: non limitarti alle regole, sperimenta! La cucina è un’arte, un gioco continuo di scoperte. La pasta è un’amica fedele, che si adatta a mille forme, a mille sogni. Lasciati guidare dall’istinto, dall’intuizione.
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Altre combinazioni (dal mio ricettario personale): fusilli con pesto di basilico e pinoli, penne rigate con un sugo di salsiccia e peperoni, farfalle con un semplice sugo al pomodoro fresco.
Che carne si usa per il ragù alla bolognese?
La carne, ah, la carne che danza nel ragù…
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Manzo: Un abbraccio corposo, 300g di polpa macinata grossa. Cartella, pancia, fesone… nomi che sanno di campagna, di pascoli lontani. Mi ricorda quando da bambino guardavo mio nonno scegliere il taglio migliore, con un occhio esperto.
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Pancetta: 150g di peccato, la sua grassezza che si scioglie e avvolge ogni cosa. La pancetta, un ricordo della nonna che la affettava sottile, quasi trasparente, prima di aggiungerla al soffritto. Un profumo che riempiva la casa, annuncio di festa.
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Un tocco di vino rosso, un bicchiere, per ubriacare la carne di profumi e ricordi. E poi, un bicchiere di latte intero, un segreto per ammorbidire i sapori, per rendere il ragù vellutato come un sogno.
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Un abbraccio di verdure: 50g di carota gialla, 50g di costa di sedano, 50g di cipolla.
Il pomodoro, 300g, passata o pelati, non importa, purché siano rossi e succosi, baciati dal sole dell’estate.
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