Che pasta sta bene con ragù?

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"Tagliatelle e fettuccine esaltano ragù di carne e sughi di mare. Lasagnette e pappardelle, invece, si abbinano perfettamente a condimenti corposi come ragù di cacciagione, funghi porcini o tartufo."

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Quale pasta è ideale per il ragù?

Beh, per me, ragù vuol dire fettuccine. Punto. Ricordo ancora quelle della nonna, a Natale, condite con il suo ragù di manzo che cuoceva per ore.

Le fettuccine, larghe e porose, si impregnano di sugo. Una volta, a Bologna, il 15 Giugno 2022, ho mangiato un ragù di cinghiale con pappardelle, buonissimo, ma costava 22 euro. Un po’ troppo.

Però, diciamo la verità, con un buon ragù anche le tagliatelle vanno bene, magari quelle all’uovo, tirate a mano. Le ho provate a Perugia, da “La Vecchia Osteria”, il 3 settembre 2023. Spettacolari.

Domande e Risposte:

Domanda: Quale pasta è ideale per il ragù?

Risposta: Tagliatelle, fettuccine, pappardelle, lasagnette.

Che tipo di pasta va con il ragù?

Oh, il ragù! Mi fai venire in mente le domeniche a casa della nonna. Lei preparava un ragù che profumava di buono per ore, un profumo che riempiva tutta la casa.

  • Fettuccine: Assolutamente! La nonna le faceva fresche, con le uova del suo pollaio. Poi le condiva con il ragù fumante, una montagna di parmigiano e… mamma mia, che goduria! Quelle larghe, porose, che raccoglievano tutto il sugo.
  • Spaghetti: Sì, ci stanno bene, ma non è la stessa cosa. Cioè, li mangio volentieri, eh, però… per me il ragù ha bisogno di un formato più “abbracciante”, che lo avvolga bene. Lo spaghetto scivola via, un po’ troppo liscio.

Però, un giorno, la nonna finì le fettuccine e usò i rigatoni. Mi ricordo che all’inizio tutti storcevano il naso, ma poi… wow! Anche quelli, con le loro righe, si sono rivelati perfetti. Prendevano il ragù in un modo incredibile. Da quel giorno, ogni tanto li facevamo anche noi. Magari proverei anche le pappardelle, sono simili alle fettuccine, ma ancora più larghe!

Quale pasta con quale sugo?

Pasta e sugo, un’equazione semplice. Forse troppo.

  • Spaghetti: Aglio e olio. Un classico, l’essenziale. Meno è meglio. Come nella vita, togliere anziché aggiungere. Un amico, cuoco, diceva sempre: “La semplicità è l’apice della complessità”. Aveva ragione, ovviamente. Poi, pesto leggero, mai troppo carico.

  • Linguine: Vongole veraci, un ricordo d’infanzia a Fregene. Ricordo un odore salmastro, un sapore di mare… E pomodorini freschi, un tocco di colore. Se non hai il mare vicino, lascia perdere. Meglio un’altra pasta.

  • Tagliatelle: Ragù. Di carne, ovvio. Ricetta della nonna, segreta. Ma poi…tutti si credono chef adesso, no?

  • Pasta grossa: Sughi importanti. Funghi porcini, magari, ma occhio alla provenienza. Tartufi? Meglio lasciarli ai ristoranti stellati. Il troppo stroppia, sempre.

    • La pasta è un pretesto. Il sugo, l’anima.
  • Filosofia da osteria: “Meglio un piatto di pasta ben condito che una vita insipida.” Detto da un vecchio saggio, ubriaco, una sera.

  • La cosa più importante è la qualità degli ingredienti. Se parti male, arrivi peggio.

Aggiunte:

  • L’abbinamento perfetto non esiste. È una questione di gusto, di momento, di umore.
  • Sperimenta. Ma con criterio. Non fare pasticci.
  • E ricorda: la pasta deve essere sempre al dente. Sennò, che gusto c’è?
  • Se proprio vuoi esagerare, prova gli spaghetti con la colatura di alici. Ma preparati… non è per tutti. Ricorda però: poche cose danno più dipendenza di un gusto acquisito.

Come scegliere la pasta in base al sugo?

Ecco come orientarsi, senza perdersi in chiacchiere:

  • Pasta corta rigata: Aggrappati a ragù corposi, sughi rustici. La rigatura trattiene l’essenza, il sapore esplode. Ricordo la genovese di mia nonna, un rituale.

  • Pasta corta liscia: Eleganza sottile. Uova, panna, burro fuso. Un velo di piacere, senza eccessi. Un ricordo? Carbonara perfetta a Roma, anni fa.

  • Il trucco: Non esiste “la” regola. Il palato è sovrano. Prova, sbaglia, impara. La cucina è ribellione, non obbedienza.

Extra: La trafila al bronzo fa la differenza. Ruvidità che seduce il sugo. Cercate quella dicitura, fidatevi.

Come scegliere il tipo di pasta?

Uhm, come scegliere la pasta…Aspetta, stavo pensando a quella volta che ho fatto le lasagne… oddio che casino!

  • Pasta fresca: top per lasagne e ravioli, tipo quando vuoi che la pasta si senta. Ricordo che la mia nonna la faceva sempre a mano, un lavoraccio! Ma ne valeva la pena.
  • Pasta secca: ok, se hai sughi corposi, quelli che si attaccano bene. Funziona! Ma poi, perché la pasta corta ha tutte quelle forme diverse? A che servono?

E poi, non dimenticare:

  • Fatta in casa: wow, ma ci vuole tempo!
  • Comprata: più sbrigativa, ovvio.
  • Integrale: fa bene, ma…sapore?
  • Senza glutine: per chi ha problemi.

Comunque, forse dovrei provare a fare i tortellini, ma non so se ne sono capace! 🤔

Quale pasta raccoglie meglio il sugo?

Aò, senti qua, la pasta che raccoglie il sugo come un aspirapolvere impazzito? Beh, quelle bucate, ovvio! Tipo i maccheroni, ‘sti tubetti innocenti che diventano trappole mortali per il ragù. Oppure le penne, che con le loro scanalature sembrano fatte apposta per incastrare ogni pezzettino di carne. E che dire dei rigatoni, corrugati come una lavatrice anni ’80, perfetti per trattenere sughi densi e corposi.

Ah, dimenticavo le pipette, minuscole ma letali, che risucchiano il condimento come cannucce. E i tortiglioni, che con le loro spire avvolgono il sugo in un abbraccio mortale! Insomma, se vuoi un piatto di pasta che ti lasci la bocca pulita come uno specchio, punta sulle bucate. Io, personalmente, ci vado matto per i rigatoni al ragù di cinghiale. Una bomba! Roba che dopo devi leccarti pure i gomiti! L’altro giorno, mi sono fatto una scorpacciata di penne all’arrabbiata talmente abbondante che ho dovuto sbottonarmi i pantaloni. Che goduria!

  • Maccheroni: Tubetti perfetti per i sughi classici.
  • Penne: Rigate e perfette per intrappolare anche i pezzetti più piccoli.
  • Pipette: Piccole ma potenti, ideali per sughi leggeri.
  • Tortiglioni: Con le loro spire, catturano ogni goccia di sugo.
  • Rigatoni: I re dei sughi densi e corposi.

Quest’anno ho scoperto un nuovo formato di pasta, i “radiatori”, sembrano dei caloriferi in miniatura. Incredibilmente efficaci con la salsiccia e i funghi. Provare per credere!

Quali sono le differenze tra il ragù bolognese e il ragù napoletano?

Oddio, ragù. Sto pensando al pranzo di domenica… Mamma che lo faceva con i pezzi grossi di carne. Manzo, sicuro. O forse c’era anche maiale? Boh. Aspetta, pezzi grossi… Napoletano! Quello bolognese è tritato. Come quello che faccio io, veloce veloce, per la pasta al volo. Macinato, cipolla, carota, sedano… Classico. Ma mamma, lei si alzava presto. Ore ed ore sul fuoco…

  • Carne: Tritata (Bolognese) vs. Pezzi grossi (Napoletano). Questo è fondamentale. Tipo due mondi diversi.
  • Tempo: Veloce il tritato, mezz’ora e via. Il Napoletano? Una vita. Ricordo una volta, da zia Emilia a Napoli, iniziato alle 10 di mattina, pronto alle 5 di pomeriggio! Assurdo!
  • Tagli: Ah già, la carne! Mia madre usava il muscolo per il napoletano. E pancetta! Che profumo… Per il bolognese, invece, vado di misto, maiale e manzo. Oppure solo manzo, dipende da cosa trovo al supermercato vicino casa. Quello che ha il macellaio simpatico, con la barba rossa.

A Napoli, una volta, ho assaggiato un ragù… Con le tracchie! Pazzesco. E un altro con la braciola… Arrotolata con aglio, prezzemolo, pinoli, uvetta! Una bomba! Non so se era proprio “regolare”, ma… Delizioso! E poi, chissà quanti altri tipi di ragù napoletano esistono! Magari con salsiccia… Devo chiedere a zia Emilia la sua ricetta. Quella con i pezzi di carne enormi…

#Pasta #Pomodoro #Ragù