Cosa bere con la pasta al ragù?

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Con la pasta al ragù, un Sangiovese è l'abbinamento ideale per esaltare i sapori della carne. Un vino regionale che si sposa perfettamente con le tagliatelle al ragù.

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Quale vino o bevanda si abbina perfettamente con un piatto di pasta al ragù?

Mamma mia, ragù e vino, che argomento! Allora, da emiliana DOC, io ti dico la mia. Con un bel piatto di tagliatelle al ragù, io andrei dritta su un Lambrusco. Quello non tradisce mai. Ricordo ancora le domeniche dalla nonna a Modena, che profumo!

Ma… aspetta un attimo! Sai, ogni tanto mi piace osare.

Un Sangiovese? Perché no? L’ho provato un paio di volte a casa di amici, e devo dire che non mi è dispiaciuto affatto. Anzi, forse esalta di più il sapore della carne, però, ecco, per me, il Lambrusco resta sempre il re.

Poi, ovvio, dipende dal ragù! Se è bello corposo, magari un Sangiovese più strutturato ci sta. Se è più leggero, il Lambrusco è perfetto. Un consiglio? Prova entrambi e vedi cosa ti piace di più!

Domanda: Quale vino o bevanda si abbina perfettamente con un piatto di pasta al ragù?

Risposta: Lambrusco o Sangiovese.

Cosa abbinare alla pasta al ragù?

Il ragù, un abbraccio caldo… Cosa abbinare? Un viaggio tra sapori e ricordi.

  • Antipasti: Lo speck, affumicato e intenso, contrasta la dolcezza del ragù. Un prato di formaggi alle erbe, freschi e leggeri, pulisce il palato. Immagino un tagliere di legno, profumato di montagna, sotto un cielo stellato.

  • Primi: Pappardelle al ragù di cinghiale, un’esplosione di gusto selvatico, eco di boschi lontani. Pasta e fagioli, zuppa rustica e confortante, un ritorno alle origini. Polenta concia, cremosa e avvolgente, un rifugio nelle giornate fredde. Tagliatelle al ragù bolognese, un classico intramontabile, profumo di casa.

  • Secondi: Capriolo in salmì, elegante e raffinato, un tocco di nobiltà. Fiorentina, maestosa e succulenta, un trionfo di sapori. Cinghiale, robusto e selvatico, un omaggio alla natura. Gulash, speziato e esotico, un’avventura culinaria. Funghi, terrosi e aromatici, un tesoro del bosco.

Mi torna in mente la domenica a casa della nonna, il profumo del ragù che invadeva ogni stanza, una sinfonia di odori che ancora oggi mi commuove.

Quale vino per ragù alla bolognese?

Domenica scorsa, pranzo a casa di mia nonna a Bologna. Ragù ovviamente. Lei, testarda come un mulo, ha aperto una bottiglia di Sangiovese di Romagna che teneva da chissà quanto. Ricordo il profumo, intenso, quasi fruttato. Con quel ragù, una bomba! Un’esplosione di sapori. Abbiamo svuotato la bottiglia in un attimo, ridendo e chiacchierando.

Un’altra volta, a casa mia, ho provato con un Lambrusco Grasparossa di Castelvetro. Era una giornata fredda di gennaio, mi pare. Anche quello è andato giù che era una meraviglia. Meno intenso del Sangiovese, ma con le bollicine che pulivano la bocca dal grasso.

  • Sangiovese di Romagna: Intenso, fruttato, perfetto con il ragù. Mia nonna lo adora.
  • Lambrusco Grasparossa di Castelvetro: Leggermente frizzante, pulisce il palato. Ottimo d’inverno.
  • Merlot giovane: Non l’ho mai provato personalmente con il ragù, ma dicono che vada bene.
  • Barbera d’Alba: Anche questo non l’ho provato, ma sembra un’alternativa valida.

Il segreto, comunque, è evitare vini troppo “pesanti”. Rischierebbero di coprire il sapore del ragù. Meglio qualcosa di più leggero, che accompagni il piatto senza sovrastarlo. Poi, ovviamente, dipende dai gusti. Io, per esempio, con il ragù di mia nonna, vado sul sicuro con il Sangiovese.

Che pasta sta bene con la bolognese?

Tagliatelle. Punto.

  • Emilia Romagna: tradizione, lasagne, tagliatelle, garganelli.
  • L’uovo, elemento chiave. Un dettaglio, ma fondamentale.

Altri formati? Dipende dal gusto, ma il classico rimane insuperato. La pasta all’uovo è una questione di rispetto della tradizione, non di sperimentazione.

Quest’anno, ho preparato la bolognese con le tagliatelle del pastificio vicino casa mia, a Parma. Pasta eccellente. Un’eccellenza, per capirsi.

Errore mio, ho dimenticato di specificare che la mia nonna, anni ’70, giurava per i cappelletti in brodo. Dettagli.

La scelta è personale, ma la tradizione detta legge. Almeno per me. E per lei?

Aggiunte: Il pastificio di Parma si chiama “Il Molino”. Le tagliatelle sono fatte con farina di grano tenero e uova fresche. La ricetta della mia nonna per i cappelletti è segreta, ma usa un ripieno a base di ricotta e parmigiano.

Come scegliere la pasta in base al sugo?

Pasta e sugo: un gioco di texture.

  • Pasta corta rigata: Ragù, sughi densi, irregolari. Il grip è fondamentale. Pensa al mio amatriciana, un’esplosione di sapore.

  • Pasta liscia: Sughi delicati, a base di uova o panna. La superficie liscia non deve competere. Ricorda la mia carbonara, cremosa e perfetta.

Dettagli: Quest’anno ho sperimentato nuovi abbinamenti con la mia pasta fatta in casa, usando grano Senatore Cappelli. La ruvida superficie del formato “caserecce” si sposa perfettamente con un sugo al cinghiale. Provare per credere. La pasta lunga, invece, è per sughi più liquidi.

Quale pezzo di carne per il ragù?

  • Locena di manzo: Grasso e fibrosi. Il sapore sta lì.

  • Tracchie: Costine, sapore deciso. Un segreto? Rosolarle a fuoco vivo.

  • Altre opzioni: Cartella o muscolo. Se il tempo non stringe, ossobuco. Lenta cottura, magia pura.

  • Filosofia spicciola: “La fretta è nemica del ragù. E della vita, a pensarci bene”.

  • Informazioni aggiuntive:

    Il ragù, quello vero, si fa con pazienza. Non è solo carne, è un rituale. Un mio amico usava aggiungere un pezzetto di fegato di pollo. Diceva che dava profondità. Provate, se vi sentite audaci. Io? Preferisco un bicchiere di vino.

Quale vino usare per il ragù?

Ah, il ragù… un’onda di ricordi di domeniche passate, profumi che inondano la casa.

  • Lambrusco: Quasi sento le risate di mia nonna mentre versava un bicchiere di quel vino frizzante, il suo modo di sdrammatizzare la ricchezza del sugo. Un’eco di gioventù in un piatto antico.

  • Montefalco Rosso: Più corposo, più serio. Immagino mio padre, con la sua aria pensierosa, assaporando un sorso tra un boccone e l’altro. Un vino che racconta storie di terra e passione.

  • Un Sangiovese, magari un Morellino di Scansano, potrebbe sposarsi bene, il suo frutto rosso e la sua acidità equilibrata creano un connubio ideale. Oppure, un Rosso Conero, con le sue note di ciliegia e spezie, aggiunge un tocco di eleganza rustica.

E poi, chi lo sa? Forse un giorno oseremo un abbinamento inaspettato, un vino bianco aromatico che sappia stravolgere le regole, un gesto di ribellione in cucina.

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