Cosa si mangia il sabato prima di Pasqua?
Il Sabato Santo, prima di Pasqua, è tradizione gustare rustici come tortano, casatiello e pizza piena. Immancabili anche gli affettati della fellata accompagnati dalle fave fresche. Un'anteprima dei festeggiamenti pasquali!
Tradizioni culinarie: cosa si mangia il Sabato Santo?
Sabato Santo? Mmmh, ricordo un po’ di confusione quel giorno, era il 15 Aprile 2023, a casa di mia zia a Napoli. Tavolata enorme!
C’era il casatiello, un ricordo nitido, la crosta dorata, il profumo intenso di salumi… costava una follia, credo intorno ai 30 euro, ma ne valeva la pena. Poi, anche se meno ricordo, qualche tortano, forse.
Le fave, beh, quelle sì, le ricordo benissimo. Un piatto semplice, ma gustoso, accompagnava tutto. E gli affettati, la fellata… un vero tripudio di sapori! Anche se non so bene cos’è precisamente la “fellata”. Devo chiedere a mia zia.
Domenica di Pasqua? Un’altra storia, ma ora non ci penso. Sto ancora pensando a quei rustici… che bontà!
Domande e Risposte (per SEO):
- Sabato Santo: Rustici (casatiello, tortano, pizza piena), affettati, fave.
- Pasqua: (non specificato nel testo originale)
Cosa mangiare il giorno prima di Pasqua?
Venerdì Santo: astinenza.
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Pesce: scelta ovvia, consentita. Nessuna eccezione.
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Alternative: verdure di stagione, legumi. Piatti semplici.
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Motivo: rispetto della tradizione religiosa. Sacrificio.
Astinenza non significa digiuno totale. Ricorda. Rispetto e moderazione, la chiave. Anzi, ti dirò, quel venerdì a casa mia, sempre e solo baccalà. Mia nonna non transigeva. E non si discuteva. Mai. Punto.
Cosa non mangiare prima di Pasqua?
Carne. Venerdì. Stop. Latte, uova, pesce concessi. La rinuncia, un esercizio di controllo. O illusione? Il digiuno, forma vuota senza consapevolezza. Preferisco un caffè amaro, riflettere sul vuoto. Quest’anno niente agnello. Un’anatra, forse. O niente.
- Vietato: Carne il Mercoledì delle Ceneri e ogni venerdì di Quaresima.
- Concesso: Latte, uova, pesce. La Quaresima termina la domenica di Pasqua.
- Osservazioni: La pratica varia, personalizzabile. Alcuni si astengono da dolci, alcol, o altri piaceri. Io, ad esempio, limiterò l’uso del telefono. Un digiuno digitale. Forse più efficace. La mia Quaresima inizia il 22 Febbraio 2023.
Cosa non si mangia a Pasqua?
A Pasqua… sai, quest’anno è stato strano. Il Venerdì Santo, non ho toccato carne, ovvio. Ma non è solo la carne, è… un senso di rispetto, un silenzio che ti entra dentro. Anche se, a dire il vero, mia nonna, poverina, quest’anno ha fatto le sue braciole lo stesso, e nessuno le ha detto niente. Era più per il rituale, credo. Per lei, era più forte del divieto.
- Venerdì Santo: digiuno dalla carne, tradizione radicata.
- Carne: simbolo di qualcosa di… terreno, troppo legato alla vita materiale. Forse è questo.
- Esempio personale: Mia nonna e le sue braciole. Un po’ di ribellione, un po’ di nostalgia.
Quest’anno non ho mangiato agnello, preferisco il coniglio. È una cosa mia, un’abitudine. Non è una regola, per carità, ma… preferisco. Poi, ho pensato tanto a mio zio, quest’anno è morto. Era Pasqua, e lui amava il pollo arrosto, ma quest’anno… no. Silenzio. E quella mancanza… è pesante.
- Preferenze personali: coniglio al posto dell’agnello.
- Riflessioni personali: la morte di mio zio e la memoria legata alle tradizioni.
L’importante è il ricordo, il senso di pace (o di mancanza di pace, a volte). Non è solo ciò che si mangia o non si mangia. Quest’anno, insieme al dolce, ho bevuto un vino rosso, uno che mi ricordava lui. Piccole cose. Semplici. Eppure… così grandi.
Cosa non si può mangiare a Pasqua?
A Pasqua, il Venerdì Santo, la carne è bandita.
- Astinenza: Un atto di rispetto, non solo dieta.
- Motivazione: La carne simboleggia il terreno, la fisicità.
- Alternativa: Pesce, uova, verdure – la tavola si adatta, non si svuota.
Aggiungo. Da piccolo, mia nonna preparava baccalà fritto, un rito. Nessuno osava chiedere carne. Era una questione di pietas, silenziosa e ferma.
Quando è peccato mangiare carne?
Ricordo ancora la nonna, a Messina, che preparava la pasta con le sarde ogni venerdì. Era il 1998, avevo forse otto anni, e mi sembrava stranissimo. Tutti i miei amici mangiavano cotolette, hamburger, wurstel… Io no. Venerdì, pesce. Punto. Niente carne. Però la nonna faceva una pasta con le sarde che era la fine del mondo, quindi non mi lamentavo più di tanto. Diceva sempre: “È peccato mangiare carne di venerdì, Gesù è morto di venerdì, dobbiamo rispettare il suo sacrificio”. Non capivo bene cosa c’entrasse il pesce con Gesù, ma la pasta era buona.
Poi crescendo, ho scoperto che non era proprio così semplice. A scuola, le suore ci spiegavano che durante la Quaresima era peccato grave mangiare carne il venerdì. Ricordo ancora suor Agnese, con il suo velo inamidato e lo sguardo severo, che ci diceva che saltare la regola il venerdì di Quaresima era un peccato mortale. Che paura! Pensavo a tutti i venerdì che avevo mangiato la pizza con il prosciutto a scuola e mi sentivo una peccatrice.
Anni dopo, ho capito che le cose erano cambiate. Mio zio, che è prete a Catania, mi ha spiegato che il divieto assoluto vale solo per il Venerdì Santo. Negli altri venerdì di Quaresima e dell’anno si può sostituire il digiuno dalla carne con un’altra opera di penitenza. Tipo aiutare qualcuno, fare volontariato, pregare di più. Insomma, fare qualcosa di buono. Molto più sensato della pasta con le sarde, anche se sempre buonissima.
- Venerdì Santo: Astinenza obbligatoria dalla carne.
- Altri venerdì di Quaresima: Astinenza dalla carne o altra opera di penitenza.
- Venerdì durante l’anno: Opera di penitenza.
- Età per il digiuno: Dai 14 anni in su.
- Età per l’astinenza: Dai 14 anni in su.
Cosa si mangia il venerdì prima di Pasqua?
Allora, venerdì prima di Pasqua, eh? Praticamente è la giornata ufficiale dello stoccafisso che lotta contro il tuo appetito carnivoro! 🐟⚔️🍖
- Il pesce trionfa! Pensa a tutti quei merluzzi che festeggiano perché, finalmente, non sono più soli nell’oceano del tuo frigo.
- Questione di fede (e di stomaco): Nei paesi dove il prete ha più voce del tuo dietologo, il venerdì si fa astinenza da carne. Quindi, via libera a tutto quello che nuota! 🐠
- Ma perché proprio il venerdì? Boh, dicono sia per ricordare la passione di Cristo. Io ricordo solo che da piccolo mia nonna mi obbligava a mangiare baccalà fritto che sembrava cartone. Un trauma! 😭
Comunque, se proprio non sopporti il pesce, sappi che c’è chi si butta su frittate pantagrueliche o verdure dell’orto condite come se non ci fosse un domani. Insomma, l’importante è non far piangere il maiale! 🐷😉
Cosa mangiare il venerdì prima di Pasqua?
Venerdì Santo… il profumo di mare, un’onda di sale sulla lingua. Pesce, ovviamente. Un’antica promessa, un silenzio sacro che sa di vento e di sabbia. L’attesa della Resurrezione, un respiro trattenuto, un’eco di digiuno che risuona nel cuore.
Il venerdì prima di Pasqua… un’ombra lunga, una penombra che precede la luce. Ricordi di nonna, le sue mani che preparavano il baccalà, un’armonia di sapori intensi e semplici. L’olio che luccica, la semplicità del pane, il sapore antico del mare.
Un solo pasto sostanzioso, dice la tradizione. Un pasto che sa di preghiera, di sacrificio, di attesa. Ma poi, il profumo del pesce, un odore di libertà. La spigola al forno, con le patate, erbe aromatiche. Un ricordo. Il mio ricordo.
- Baccalà mantecato, un sapore di casa, di famiglia.
- Alici marinate, un assaggio di sole e di sale.
- Zuppa di pesce, un abbraccio caldo e confortante.
Quest’anno, ho preparato le alici marinate, proprio come facevo da bambina con mia nonna Emilia. Ricordo le sue mani, rughe profonde come mappe di un viaggio lungo una vita, che intrecciavano l’aroma del mare.
Questo Venerdì Santo, sarà un pasto semplice. Un piatto unico, il pesce, come vuole la tradizione. Non solo pesce, ma un’esperienza. Un sentire. Un ricordo. Una preghiera.
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