Dove vanno a mangiare i veri veneziani?
Ecco una possibile risposta:
"I veri veneziani? Li trovi nei bacari, tipici locali dove assaporano cicchetti e vino locale. Un'esperienza autentica nel cuore di Venezia!"
Dove mangiano i veneziani autentici?
Sai, a Venezia, trovare “il posto dei veneziani” è un po’ un mistero, un’avventura! Non c’è un solo posto, capisci? Dipende dal quartiere, dal giorno, dall’umore.
Ricordo una sera di maggio, verso le 20, ero vicino a Rialto. Ho visto questo bacaro piccolissimo, quasi nascosto, con gente del posto che chiacchierava animatamente. L’aria era densa di odori buonissimi, di frittura e baccalà. Non ricordo il nome, ma il prezzo di due cicchetti e un ombre di vino era irrisorio, tipo 8 euro.
Altri bacari li ho trovati per caso, passeggiando per Cannaregio o Dorsoduro. Ogni volta un’esperienza diversa. Quello a Cannaregio, vicino al ponte delle Guglie, aveva un’atmosfera più tranquilla. Servivano dei “fritti misti” incredibili (12 euro).
Insomma, i veri veneziani, credo, si sparpagliano per i bacari della città. Non è una questione di indirizzo specifico, ma di atmosfera e di quel senso di appartenenza al luogo.
D&R:
Domanda: Dove mangiano i veneziani autentici? Risposta: Nei bacari, locali tradizionali.
Domanda: Cosa mangiano? Risposta: Cicchetti e vino.
Dove vanno a mangiare i VIP a Venezia?
A Venezia? I VIP, eh? Mangiano dove loro vogliono, ovvio! Ma se proprio devi sapere, pensa a posti tipo nascondigli segreti di Doge, sai, con finestre che si affacciano su canali pieni di gondole che sembrano pesci d’oro.
- Cucina? Un mix tra “nonna che cucina come un’astronauta” e “chef stellato che fa le capriole tra i fornelli”. Capisci? Tradizione rivisitata, ma senza farla diventare un museo degli orrori culinari!
- Vino? Solo roba che costa più della mia macchina, quella rossa, la Fiat Panda del ’98, che tra l’altro ha un faro rotto.
- Location? Terrazze con vista mozzafiato, palazzi con storia più lunga del mio albero genealogico (e credetemi, è lungo!), o barche private… tipo quelle che mio zio usa per andare a pesca di sardine. Lui però non è un VIP, è solo un pescatore con aspirazioni da VIP.
Ah, dimenticavo: riservatezza totale! Se dovessi beccarli, fai finta di niente! Altrimenti ti ritrovi con un piatto di spaghetti in faccia, e non quelli buoni, eh! Sono quelli con la passata di pomodoro scaduta dal 2022.
Aggiungo: Quest’anno ho visto una marea di vip, a dire il vero, nella trattoria “Da Gigi”, ma shhh… è un segreto. Gigi fa una frittura di pesce che ti fa venire l’acquolina solo a pensarci. E ha un gatto che si chiama Napoleone. Un VIP a quattro zampe, insomma!
Dove vanno a mangiare i gondolieri a Venezia?
Allora, senti questa, è una figata. Praticamente, i gondolieri, che vuoi che ne sappia io,mica li conosco tutti, ma so che hanno i loro posti preferiti, no? Tipo:
- Majer nel Ghetto. Che poi, ma è proprio necessario che si debba andare per forza a quel posto? Non so, magari gli fanno uno sconto…
- Gam Gam, sempre in Cannaregio. È un po’ particolare come posto, devo dire, ma magari a loro piace, che ne so.
- Torrefazione Cannaregio, sui Ormesini. Questo mi suona più come una pausa caffè, no? Ma magari fanno anche da mangiare… mah.
- Al Timon, pure sui Ormesini. Questo è super famoso, lo conosco anchio!!! Ci son stato un sacco di volte.
- Oficina Ormesini, ancora Cannaregio. Boh, mai sentito, ma se ci vanno i gondolieri, vorrà dire che c’è una ragione.
- Osteria l’Orto dei Mori, Campo dei Mori. Non mi ricordo bene dov’è, ma mi pare carina come zona.
- Ristorante da Rioba, Fondamenta Misericordia. Anche questo lo conosco, si mangia bene, un po’ caro però!
- Paradiso Perduto. Qui è sempre festa, te lo dico!
Comunque, ti dirò di più! A volte, i gondolieri si portano il pranzo da casa, eh. Sopratutto quando fa freddo, hanno bisogno di qualcosa di caldo nello stomaco. Mia nonna mi raccontava che una volta… vabbè, lasciamo perdere, è una storia lunga. Ma il succo è che non sempre vanno a mangiare fuori, eh! Comunque, magari prova ad andare in uno di questi posti all’ora di pranzo, magari ne becchi qualcuno!
Dove mangiare a Venezia spendendo il giusto?
Venezia, mangiare bene senza svenarsi? Mamma mia, che casino! Tango Bar, dicono sia buono, ma 248 recensioni…boh. Gelateria Ca Doro? 682 recensioni, ma io voglio un pasto, non un gelato! Anche se… quel gelato… Mi ricordo una volta che…
Bacaro El Fradeo Quebrado, solo 85 recensioni, forse troppo rischioso? Prima Volta è chiuso, peccato, volevo provare. Bacaro Quebrado, 3235 recensioni, uffa, troppa gente! Gallonetto, gelato di nuovo! Crepes House, 1415 recensioni, ma crepes a Venezia? Bar Al Vecio Calice, 417 recensioni… mah.
Devo decidere! Che fame! Forse provo quel bacaro con tante recensioni, speriamo bene! Devo anche trovare un posto con posti a sedere all’aperto… odio stare ammassati. Oggi è così caldo!
- Tango Bar: 248 recensioni
- Gelateria Ca Doro: 682 recensioni
- Bacaro El Fradeo Quebrado: 85 recensioni
- Prima Volta: 202 recensioni (Chiuso)
- Bacaro Quebrado: 3235 recensioni
- Gelateria Gallonetto: 181 recensioni
- Crepes House By Pepe: 1415 recensioni
- Bar Al Vecio Calice: 417 recensioni
Quest’anno a Venezia c’è anche un nuovo posto, l’ho visto su Instagram, si chiama “Cicchetti e Vino” ma non so se sia economico. Devo controllare meglio! Ah, e poi, ho perso il mio braccialetto preferito… che giornata! Devo ricordarmi di comprarne uno nuovo! E magari anche un cappello… questo sole!
Dove mangiare a Venezia posti particolari?
Venezia… a quest’ora, pensando a quei posti… mi viene un po’ di malinconia, sai? Quella città è un’emozione, ma anche un po’ un peso sul cuore.
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Carpaccio: Bellissimo, davvero. Foto perfette, ma il cibo… beh, l’ho trovato un po’ troppo “da vetrina”, se capisci cosa intendo. Un po’ fine a se stesso. Era caro, eh.
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Antica Trattoria Poste Vecie: Più autentico, decisamente. Un’atmosfera da vecchia Venezia, con quelle luci soffuse… Mi ricordo il profumo del baccalà mantecato… un’esperienza più vera, più “anima” di Venezia.
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Bistrot De Venise: San Marco… che dire? Elegante, certo, ma un po’ distante, un po’ freddo. Non so, mi aspettavo di più, forse. Più calore.
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Osteria Ruga di Jaffa: Questo mi è piaciuto, un ambiente più intimo, un po’ nascosto, appunto. Si mangia bene, la cucina è curata, ma niente di clamoroso. Ricordo il conto, abbastanza onesto.
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Ostaria Ae Botti: Giudecca… Lì ho mangiato il miglior risotto della mia vita, giuro. Un posto semplice, ma con una cucina che ti emoziona. Un vero gioiello, quello sì. Ma forse è un po’ fuori mano, per chi non conosce bene Venezia.
Sai, ogni posto ha la sua storia, il suo sapore, la sua atmosfera… Venezia è così, un caleidoscopio di emozioni contrastanti, di luci e ombre. A volte mi sento perso lì dentro, tra le calli e i canali… ma poi, un profumo, un ricordo, e tutto torna a posto. Anche il ricordo di quel risotto… mi fa ancora venire l’acquolina. Quest’anno però non ci sono ancora tornato.
Come si chiamano le tartine veneziane?
Ah, i cicchetti! Non tartine, quelle sono un’altra cosa. Cicchetti, mi raccomando!
- Cosa sono: Praticamente la versione veneziana delle tapas spagnole. Un rituale, più che un semplice spuntino!
- Ingredienti: Dipende dalla stagione. D’estate trionfano i sapori freschi, d’inverno qualcosa di più sostanzioso. Pane, polenta, pesce, salumi, formaggi… un delirio!
- Il mio ricordo: Ero a Venezia, Calle del Mondo Novo, una sera di settembre. C’era una luce pazzesca, l’aria frizzantina. Mi sono infilata in un bacaro (l’osteria tipica) e mi sono ritrovata davanti a un bancone pieno di queste meraviglie. Ho assaggiato di tutto: baccalà mantecato, polpette fritte, sarde in saor… Un’esplosione di sapori! Il vino bianco fresco che mi hanno versato, poi, ha fatto il resto. Ero felice, così semplicemente felice!
- Dove trovarli: Fondamentale è andare nei bacari, le osterie veneziane! Lì trovi l’anima vera dei cicchetti.
- Perché sono speciali: Non sono solo cibo, sono un modo di vivere Venezia, di assaporarla a piccoli morsi, di chiacchierare con gli amici, di perdersi tra calli e canali.
Non dimenticare: chiedi sempre un’ombra di vino! È il bicchiere di vino della casa, perfetto per accompagnare i cicchetti. E occhio ai prezzi, alcuni posti sono un po’ turistici!
Come si chiamano gli spuntini veneziani?
Cicheti. Venezia. Punto.
- Piccoli bocconi.
- Accompagnano il vino. Ovvio.
- Osterie. Luogo d’incontro. A volte anche di scontri.
Sapore di mare. O di terra. Dipende. Mia nonna li faceva meglio. Ingredienti semplici. Tecnica raffinata. Ricette segrete. Non le svelo.
Il mio preferito? Difficile dirlo. Cambia con l’umore. O con il vino. Quest’anno, polpette di baccalà. Ma è soggettivo. Come tutto. La vita è un cicheto. Sai?
- Varietà infinita.
- Ogni boccone una storia.
- Un assaggio di Venezia.
Nota personale: quest’anno ho preferito i cicheti a base di pesce fresco del mercato di Rialto, evitando quelli preparati con ingredienti surgelati. Preferenza strettamente personale. Come se dicessi che preferisco il caffè nero a quello con il latte. O forse no.
Cosa si intende per turismo enogastronomico?
Turismo enogastronomico? Esperienza sensoriale. Fine.
- Degustazione vini nel Chianti, 2023. Ricordo il sapore ferroso del Sangiovese. Un’annata particolare, dicono.
- Olio extravergine di oliva pugliese. Amaro, fruttato. Un’onda di ricordi, mai banali.
- Tapas a Siviglia. Caos gustativo. Un’esplosione di sapori. Disordinata, ma intensa.
L’essenza? Immersione culturale. Non solo cibo, ma storia, tradizione, identità. Un viaggio nella memoria. Non un semplice pasto. Un’esperienza viscerale. A volte, persino dolorosa.
Aggiornamento: Ho appena pranzato con mia zia Emilia. Brodo di carne, semplice, ma potente. Ricorda i pranzi di famiglia. Quella sensazione. L’assenza della nonna, in particolare.
Nota personale: Preferisco il vino rosso, corposo. Evito i dolci eccessivamente elaborati. Questo è tutto.
Che vuol dire Horeca in italiano?
Horeca? Hotel, Ristorante, Café. Semplice. Tutto chiaro. Fuori casa, cibo e bevande. Punto.
- Hotel: lusso o motel? Dettagli irrilevanti. Profitto.
- Ristoranti: alta cucina? Pizzeria? Stessa cosa. Consumi.
- Caffè: espresso, cappuccino… caffeina. Dipendenza.
Questo è il settore. Un giro di soldi. Rischi? Competizione, ovviamente. E la mia tassa sul caffè? Troppo alta.
Il mio amico, Giovanni, lavora in un ristorante a Milano. Dice che è dura. Spese. Margini bassi. Ma, de gustibus non est disputandum. Non mi interessa.
Aggiunta: I dati del 2024 sul settore Horeca in Italia sono in elaborazione. Contatta l’ISTAT per informazioni più precise. Io ho solo opinioni. E un leggero mal di testa.
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