Come si chiama l'aperitivo a Venezia?

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A Venezia, l'aperitivo per eccellenza è lo Spritz. Simbolo del Veneto, questo celebre cocktail, declinato in infinite varianti, offre un'esperienza gustativa accessibile a tutti.

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Qual è laperitivo tipico di Venezia?

Ah, lo Spritz a Venezia! Beh, che te lo dico a fare? È il re dell’aperitivo.

Cioè, dici Venezia e pensi allo Spritz, no? E poi, diciamocelo, il Veneto è la sua culla. Lo trovi ovunque, in ogni bar, in ogni osteria.

Mi ricordo un’estate a Venezia, forse era il 2015 o 2016, non ricordo bene, un caldo pazzesco. Stavo vagando per le calli e mi sono fermato in un bacaro vicino Rialto. Uno Spritz Aperol costava tipo 3 euro. Una benedizione!

E poi, diciamocelo, ogni bar ha la sua “ricetta segreta”. C’è chi ci mette più prosecco, chi più seltz, chi una fettina d’arancia gigante, chi una minuscola. Ma alla fine, è sempre buono.

Lo Spritz è Venezia, punto.

Domanda: Qual è l’aperitivo tipico di Venezia?

Risposta: Lo Spritz. Tipico del Veneto, diffuso in mille varianti e dal costo contenuto.

Come si chiamano gli aperitivi di Venezia?

Cicchetti! Ma dai, che parola buffa. Ciccus, latino… piccola quantità, eh? Appunto! Piccoli bocconi, perfetti per un aperitivo veneziano. Ricordo quello al baccalà mantecato… mamma mia che buono! E poi c’era… quello con le sarde in saor? O forse era saba? Non mi ricordo bene, devo andare a vedere sul mio vecchio quaderno di ricette di nonna.

Ah, Venezia! Quanti ricordi… i canali, il ponte dei Sospiri, e quei cicchetti… Ogni bacaro, un tesoro nascosto. Qualcuno li chiama anche “cicheti”, ho sentito dire, ma cicchetti è quello che mi suona meglio, più veneto. Devo trovare una foto di me a Venezia, con un bel piatto di cicchetti davanti. Era l’estate del 2022, credo.

  • Baccalà mantecato
  • Sarde in saor (o saba, non sono sicura!)
  • Altri cicchetti… devo pensarci…
  • Ah, sì! Polpette! Piccole, ovviamente.

Che fame! Dovrei preparare dei cicchetti stasera. Magari con quel vino bianco frizzantino che ho comprato… eh sì, sarà perfetto! Devo cercare una buona ricetta online. Quella di Nonna Gina è la migliore, ma non la ritrovo mai!

  • Ricette di Nonna Gina: un tesoro da ritrovare.
  • Foto di Venezia del 2022: ricerca in corso.
  • Vino bianco frizzantino: già in frigo!

Come si chiamano gli antipasti a Venezia?

Ah, Venezia… i cicchetti! Me li ricordo bene, presi un vaporetto un pomeriggio piovoso di ottobre, direzione Rialto. Volevo assaggiare i veri sapori veneziani, quelli che i turisti distratti si perdono.

  • Cicchetti: Si chiamano così, cicchetti. Non tapas, non antipasti, cicchetti!

  • L’osteria: Entrai in una piccola osteria vicino al mercato del pesce. Un bancone pieno di cosine invitanti, piccoli tranci di pane con baccalà mantecato, polpette fritte, olive… un paradiso!

  • L’esperienza: Presi un bicchiere di vino bianco della casa e iniziai ad assaggiare. Un’esplosione di sapori! Il baccalà era cremoso e delicato, le polpette croccanti fuori e morbide dentro.

  • Variazioni stagionali: Poi mi hanno spiegato che cambiano a seconda della stagione. In inverno, zuppe calde e crostini con funghi. D’estate, verdure fresche e pesce grigliato.

  • Non solo pane: Non solo pane però! A volte usano la polenta fritta come base, oppure dei piccoli spiedini di pesce. Una vera arte.

Mentre mangiavo, ascoltavo i veneziani che chiacchieravano in dialetto, un suono così musicale. Mi sono sentito parte di qualcosa di autentico, lontano dai soliti cliché turistici. Venezia è molto di più che Piazza San Marco, è anche questo: un bicchiere di vino e un cicchetto in una piccola osteria nascosta.

Come chiamano lo spritz a Venezia?

Spritz Veneziano? Select. Punto.

È lo spritz. Nato a Murano, 1920. Nessun dibattito.

Proporzioni? Terzi. Vino, Select, soda. Ghiaccio. Bicchiere basso, preferibilmente. Fine.

  • Liquore: Select Aperitivo
  • Vino: Prosecco o vino bianco locale
  • Soda: Acqua frizzante

Mia nonna, veneziana doc, lo preparava così. Ogni deviazione è blasfemia.

Quali sono i cicchetti veneziani?

Cicchetti… Venezia… nebbia leggera sul Canal Grande… un’eco di risate che si perde tra le calli.

  • I cicchetti sono l’anima di Venezia, piccoli assaggi, bocconi di felicità da gustare con un’ombra di vino. Un rito, un modo di vivere la città.
  • Un tripudio di sapori racchiuso in un morso: baccalà mantecato che si scioglie in bocca, sarde in saor agrodolci, moscardini teneri, uova sode perfette.
  • Salumi e formaggi del Veneto, profumi di una terra generosa, e poi le verdure spadellate, un arcobaleno di colori e sapori.
  • Ogni cicchetto è un piccolo viaggio, una storia da raccontare, un ricordo da custodire. Un tesoro nascosto tra le calli, da scoprire ad ogni angolo.
  • Ricette semplici, ingredienti genuini, un’esplosione di gusto che celebra la tradizione veneziana. Un invito a rallentare, a godersi il momento.

Quel sapore salmastro che mi riporta bambina, quando con mio nonno andavamo… No, scusa, mi sono persa nei ricordi.

Cosa sono i bacari a Venezia?

Ah, i bacari! Praticamente i fast food veneziani, ma con molta più ciccia e vino buono. Immagina un posto dove puoi mangiare al volo cicchetti (tipo tapas venete) e bere un’ombra de vin (un bicchiere di vino), il tutto mentre fai quattro chiacchiere. Mica male, eh?

  • Origini misteriose: Pare che “bacaro” derivi da “far bàcara”, che significa “fare festa”, un po’ come se ogni volta che entri fosse carnevale!
  • Cicchetti a gogò: Polpette fritte, crostini con baccalà mantecato, sarde in saor… roba da far resuscitare un gondoliere affamato!
  • Ombra de vin obbligatoria: Non puoi entrare in un bacaro e ordinare acqua frizzante, dai! È come andare a Roma e non vedere il Colosseo.
  • Atmosfera da urlo: Dimentica i ristoranti chic, qui si sta gomito a gomito, si ride forte e si parla in dialetto stretto. Un casino meraviglioso!

Curiosità personale: la mia prima volta in un bacaro ho ordinato un’ombra de vin rosso e ho cercato di mangiare una polpetta con la forchetta… mi hanno guardato come se fossi sbarcato da Marte! Da allora, solo cicchetti con le mani e vino a fiumi! Che poi, a Venezia, il vino è come l’acqua… forse anche di più!

Cosa si mangia in un bacaro?

In un bacaro veneziano, l’esperienza culinaria ruota attorno ai cichéti, piccole porzioni di cibo simili a tapas spagnole. Tra i più classici troviamo le polpette, spesso di carne, morbide e saporite. Un altro must è il baccalà mantecato, una crema densa e vellutata ottenuta lavorando il baccalà con latte, olio e aglio. Si tratta di un piatto antico, le cui origini si perdono nella storia della Serenissima, e che rappresenta un vero e proprio simbolo della cucina veneziana.

  • Spienza alla veneziana: La milza di vitello, cotta lentamente con cipolle, aceto e pinoli, offre un sapore deciso e particolare. Un piatto che divide, ma che affascina per la sua intensità. Chi lo apprezza, lo considera un’autentica prelibatezza. Pensare a come gusti e sapori possano essere così soggettivi fa riflettere sulla natura stessa della percezione.

  • Sarde e zucca in saor: Marinate in una salsa agrodolce a base di cipolle, uvetta e aceto, queste preparazioni rappresentano la tradizione culinaria veneziana nella sua essenza. La dolcezza della zucca o il sapore più intenso delle sarde si sposano perfettamente con l’agrodolce, creando un equilibrio di sapori straordinario. Ricordo ancora le sarde in saor preparate da mia nonna, un sapore che mi riporta all’infanzia.

  • Alici marinate o fritte: Semplici ma gustose, le alici sono un altro classico dei bacari. Marinati nell’aceto, sprigionano un sapore fresco e pungente, mentre fritte diventano croccanti e irresistibili. Un piccolo pesce, ma con una grande personalità.

  • Polipetti: Teneri e saporiti, i polipetti sono spesso serviti in umido, con una leggera salsa di pomodoro. Un piatto che richiama il mare e la tradizione marinara di Venezia.

Oltre a questi, nei bacari si possono trovare anche altri cichéti, come ad esempio:

  • Frittole: pezzetti di maiale fritti, croccanti fuori e morbidi dentro;
  • Nervetti: cartilagine di vitello, lessata e condita;
  • Formaggi: selezioni di formaggi locali, spesso accompagnati da mostarda o miele.

L’esperienza del bacaro non si limita al cibo, ma si estende all’atmosfera conviviale e alla degustazione di ombra, il tipico bicchiere di vino veneziano. Un rito sociale che si tramanda da secoli, e che rappresenta un modo autentico di vivere la città. Personalmente, preferisco un buon bicchiere di Raboso del Piave, un vino rosso corposo e strutturato che si abbina perfettamente ai cichéti.

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