Come si chiamano i cicchetti veneziani?

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I tipici stuzzichini veneziani si chiamano cicchetti. Simili alle tapas, offrono assaggi di pesce e carne, perfetti per un'esperienza di gusto autentica e veloce. Scopri i sapori di Venezia!

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Cicchetti veneziani: nome e storia?

Sai, i cicchetti… a Venezia li ho scoperti nel 2018, durante un viaggio a Settembre. Ricordo il profumo di baccalà mantecato che mi avvolgeva, un’esperienza sensoriale pazzesca!

Costo? Mah, diciamo dai 2 ai 5 euro a cicchetto, dipende dal posto e da quanto è elaborato. Alcuni erano davvero minuscoli, altri delle vere e proprie opere d’arte culinarie!

La loro storia? Non è proprio chiarissima, ma immagino siano nati come spuntini veloci, per accompagnare l’ombra di vino. Una tradizione nata tra i lavoratori, poi diventata un’icona della città. Tapas veneziane? Boh, forse. Ma i cicchetti hanno una loro identità, una loro anima.

A me hanno colpito particolarmente i cicchetti con le sarde in saor, davvero squisiti, e quelli con il baccalà, ovviamente. Ma ogni bacaro aveva le sue specialità. Un vero viaggio di gusti!

Domande e Risposte (per Google):

  • Nome: Cicchetti
  • Storia: Spuntini veneziani, tradizione antica, probabilmente nati come accompagnamento al vino.
  • Tipi: A base di pesce (baccalà, sarde) e carne.

Come si chiamano le tapas veneziane?

San Polo, Venezia. Agosto, afa che spaccava i sassi. Ero con Alice, mia moglie, cercavamo un posto per pranzo, ma niente ristoranti turistici, volevamo qualcosa di autentico. Lei aveva letto di questi “cicchetti”, le tapas veneziane, e io, sinceramente, ero un po’ scettico.

Ore 13, sbuchiamo in Campo San Polo, un bacaro minuscolo, “Cantina Do Mori”, un nome che mi è rimasto impresso. Tavolini fuori, tutti pieni, dentro un bancone di legno scuro e un odore di vino e fritto che ti apriva lo stomaco. Abbiamo preso due ombre di vino bianco e un piatto misto di cicchetti.

Polpette, nervetti, baccalà mantecato su crostini di pane nero, minuscole frittatine. Una roba pazzesca. Alice entusiasta, io che mi sono dovuto ricredere. Quel sapore del baccalà, cremoso e intenso, non me lo dimenticherò mai. Poi anche le sarde in saor, agrodolci, un’esplosione di sapori.

  • Cicchetti: Le tapas veneziane. Si trovano nei bacari.
  • Bacari: Le tipiche osterie veneziane.
  • Ombra: Un bicchiere di vino, solitamente piccolo.
  • Specialità: Baccalà mantecato, sarde in saor, polpette, nervetti, frittatine, crostini.

Quell’esperienza al “Cantina Do Mori” è stata una rivelazione. Abbiamo girato altri bacari a Venezia, ma quello è rimasto il nostro preferito. Non solo per i cicchetti, ma per l’atmosfera, la gente, il vociare in veneziano, il caldo di agosto che entrava dalle finestre aperte. Una vera esperienza veneziana.

Cosè il cicchetto veneto?

Notte fonda. Penso a quei cicchetti… piccole cose, un boccone, due chiacchiere. Ciccus, piccola quantità, lo dicevano già i latini. Mi viene in mente Venezia, i bacari, l’odore del vino. Un pezzetto di pane, qualcosa sopra… semplice.

  • Un’ombra di rosso.
  • Il baccalà mantecato.
  • Le sarde in saor, che mi preparava mia nonna.

Poi i fritti. La mozzarella in carrozza, calda, filante. Ricordo una volta, con Marco, eravamo a Rialto, mangiavamo proprio quella… che bei tempi. Adesso… chissà dov’è.

  • Olive ascolane.
  • Fiori di zucca.
  • Polpettine.

Anche gli spiedini di calamari… quelli li prendevo sempre io. E poi le verdure in pastella, croccanti. Sembra quasi di sentirne il sapore, adesso. Ma è solo un ricordo. Un ricordo sbiadito, come questa notte.

Quest’anno sono stato a Venezia a maggio, con Laura. Abbiamo girato per ore, tra calli e campielli. Abbiamo mangiato cicchetti in un bacaro vicino a San Polo, ricordo ancora il profumo del legno antico. Non erano buoni come quelli di nonna, ma l’atmosfera… quella sì, era speciale.

Quali sono i cicchetti veneziani?

Cicchetti. Assaggi di Venezia. Baccalà mantecato, sarde in saor, folpetti. Moscardini lessi, nervetti. Uovo sodo, sopressa, formaggi veneti. Verdure, peperoni, funghi. Spiedini, crostini. Ogni bàcaro, un segreto.

  • Pesce: Fondamentale. Dal mare alla tavola. Freschezza, sapore intenso. Marinature, fritture, preparazioni veloci.
  • Carne: Salumi locali. Sopressa, prosciutto. Spesso accompagnati da polenta. Nervetti, trippa. Sapori decisi.
  • Verdure: Contorno, ma non solo. Grigliate, in saor, sott’olio. Peperoni, funghi, carciofi.
  • Formaggi: Asiago, Morlacco, Piave. Stagionati, freschi. Accompagnano i salumi o serviti con miele e mostarda.

Quest’anno ho assaggiato un baccalà mantecato indimenticabile all’Osteria al Ponte. La consistenza, perfetta. L’olio, delicato. Un’esperienza. I cicchetti non sono solo cibo. Sono Venezia. Un rito, un’atmosfera. Ogni bàcaro ha la sua specialità. Bisogna esplorare, sperimentare.

Cosa si mangia in un bacaro?

Nei bacari veneziani, si gustano i cichéti, piccoli assaggi che stuzzicano l’appetito:

  • Polpette di carne: Un classico intramontabile, croccanti fuori e morbide dentro.
  • Baccalà mantecato: Morbido e saporito, servito su crostini di pane o polenta.
  • Spienza (milza) alla veneziana: Un piatto tradizionale dal sapore intenso.
  • Sarde in saor: Marinatura agrodolce che esalta il gusto del pesce.
  • Zucca in saor: Un’alternativa vegetariana dal sapore delicato.
  • Alici marinate o fritte: Un’esplosione di sapore del mare.
  • Polipetti: Teneri e gustosi, conditi con olio e prezzemolo.

Ah, i bacari! Mi ricordano quando, durante una visita a Venezia, mi sono perso tra calli e campielli, finendo per caso in un minuscolo bacaro. Ho assaggiato di tutto, e ogni cichéto era una piccola opera d’arte. Forse è proprio questo il bello dei bacari: la scoperta continua di sapori autentici.

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