Perché la pizza di Briatore costa tanto?

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Briatore, imprenditore non pizzaiolo, non utilizza metodi tradizionali. La sua pizza, pur assumendo personale, ha un costo ben superiore a quello di pizzerie napoletane rinomate.

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Il lusso a fette: perché la pizza di Briatore costa un’enormità?

Flavio Briatore, nome noto nel mondo degli affari e del jet set internazionale, ha recentemente lanciato la sua linea di pizzerie. Ma mentre le sue imprese imprenditoriali hanno sempre suscitato clamore, la sua pizza ha scatenato un dibattito acceso: perché costa così tanto? La risposta, a differenza dell’apparente semplicità del prodotto, si rivela complessa e multisfaccettata, andando ben oltre il semplice costo delle materie prime.

La questione non riguarda la qualità degli ingredienti, che pur potendo essere di alto livello, difficilmente giustificano il divario di prezzo rispetto a pizzerie napoletane blasonate, spesso capaci di offrire un prodotto di qualità paragonabile a prezzi nettamente inferiori. La differenza risiede, anzitutto, nella strategia di branding e nel posizionamento di mercato. Briatore non vende semplicemente una pizza: vende un’esperienza. Il suo prodotto è intriso di un’aura di lusso, di esclusività, che si riflette nella location, nell’arredamento, nel servizio e, naturalmente, nel prezzo.

È un’operazione di marketing studiata a tavolino, che sfrutta il nome e l’immagine di un personaggio pubblico di spicco. Pagare di più, in questo caso, significa acquistare un pezzo di quel mondo glamour, un’esperienza sensoriale che va oltre il semplice atto di mangiare una pizza. Si paga la location esclusiva, l’atmosfera raffinata, il servizio impeccabile, spesso incluso un’esperienza di intrattenimento più ampia. Questa componente esperienziale, difficilmente quantificabile in termini puramente economici, rappresenta una fetta consistente del prezzo finale.

Un ulteriore aspetto da considerare è la gestione aziendale. Briatore, pur avendo assunto personale qualificato, non opera secondo i canoni tradizionali di una pizzeria familiare o di una piccola attività. La sua struttura, verosimilmente, presenta costi di gestione molto superiori, legati a logistica complessa, marketing strategico su larga scala e una struttura manageriale più articolata. Questi costi, inevitabilmente, ricadono sul prezzo finale del prodotto.

In definitiva, la pizza di Briatore non è semplicemente una pizza. È un prodotto di lusso, un bene di consumo esperienziale che si colloca in un segmento di mercato completamente diverso rispetto alle pizzerie tradizionali. Il suo alto prezzo non è quindi da interpretare come un semplice indicatore della qualità degli ingredienti, ma come la somma di diversi fattori, tra cui il branding, il posizionamento di mercato, la strategia aziendale e, soprattutto, il valore aggiunto rappresentato dall’esperienza complessiva offerta al cliente. Una scelta di mercato, dunque, più che una questione di semplice rapporto qualità-prezzo.