Qual è il dolce più famoso d'Italia?

Qual è il dolce più famoso in Italia?

Ah, il Tiramisù! Re incontrastato del dessert italico, un po’ come Pavarotti lo era per l’opera.

• È il Tiramisù il capo: Con quel suo sapore che ti sveglia più di un caffè corretto, è come la nonna che ti pizzica la guancia per farti capire chi comanda.

• Origini un po’ fumose: Venento o Friuli? La verità, forse, è che è nato per caso, come le migliori scoperte. Tipo la penicillina, solo che invece di salvarti la vita, ti fa sognare.

• Ingrediente segreto: Non è il mascarpone, né il caffè. È la capacità di far litigare i parenti su chi lo fa meglio. E poi dicono che l’unità d’Italia è un miraggio!

E poi, diciamocelo, chi non ha mai rubato un cucchiaio di crema dal tiramisù appena fatto? Ecco, quello è il vero peccato di gola, altro che la mela di Adamo!

Qual è il dolce più buono italiano?

Tiramisù. Punto.

Pastiera Napoletana? Ricotta, grano, un’esperienza. Ma il tiramisù… diverso.

Cannoli? Croccanti, sì. Ricotta, ovvio. Ma la complessità? Manca.

Zuppa Inglese? Troppo liquoroso, per me. Pesante.

Preferisco il tiramisù. Fine.

• Tiramisù: Crema al mascarpone, caffè, equilibrio perfetto.
• Pastiera Napoletana: Ricotta, grano cotto, spezie. Tipico napoletano.
• Cannolo Siciliano: Ricotta, scorza d’arancia candita. Croccantezza.
• Zuppa Inglese: Crema pasticcera, Alchermes. Dessert al cucchiaio.

Nota personale: Quest’anno ho preferito la versione del tiramisù con cacao amaro al 70%. Un’esperienza più intensa.

Qual è il dolce più famoso di Napoli?

Ah, Napoli, la patria della dieta mediterranea… fatta di zucchero! Scherzo (più o meno). Chiedere il dolce più famoso è come chiedere la pizza più buona: apriti cielo! Però, se proprio devo scegliere un campione tra i pesi massimi della golosità partenopea, direi la sfogliatella. Tipo millefoglie esploso, un’apoteosi di ricotta e canditi che ti manda in orbita.

• Sfogliatella: Regina indiscussa, croccante fuori, cremosa dentro. Riccia o frolla, è una bomba calorica che vale ogni singolo morso. Io personalmente ho una passione per la riccia, sembra una conchiglia magica! Una volta ne ho mangiate tre di fila e sono rotolato fino a Pompei.

• Babà: Immerso nel rum come un pirata dopo l’abbordaggio, una spugna alcolica che assorbe tutta la tua tristezza (e un bel po’ di calorie). Occhio a non guidare dopo! Una volta, dopo un babà particolarmente “innaffiato”, ho pensato di poter parlare con i gabbiani.

• Roccocò: Biscotto duro come la pietra, perfetto per allenare la mandibola. Ideale per Natale, quando ti ritrovi con parenti indesiderati e puoi usarli come proiettili. Scherzo, ovviamente! (Ma un pensierino ce lo faccio ogni anno…). Da piccolo, li usavo per costruire fortini. Poi li mangiavo, ovvio.

A questi aggiungerei la pastiera, soprattutto a Pasqua, e la zeppola di San Giuseppe, fritta e piena di crema… insomma, a Napoli la glicemia è uno sport estremo! Quest’anno, per Carnevale, ho provato a fare le chiacchiere in casa. Risultato? Ho bruciato la cucina e ordinato una pizza. Meglio lasciare fare ai professionisti!