Qual è il paese con più pizzerie al mondo?

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L'Italia e il Brasile si contendono il primato mondiale nel numero di pizzerie. La recente ascesa di locali brasiliani, come dimostra il successo di Bráz, conferma la diffusione globale di questa arte culinaria, sfidando la tradizionale supremazia italiana. La competizione è serrata, ma la passione per la pizza unisce entrambi i Paesi.

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Qual è il paese con più pizzerie?

Uhmm, difficile dire con certezza quale paese abbia più pizzerie. Ho letto qualcosa, tempo fa, su una classifica… non ricordo la fonte però.

Ricordo però una cosa precisa: ero a San Paolo del Brasile, il 23 novembre scorso. Ero in viaggio, ricordo bene perché avevo speso un botto, tipo 200 reais per un biglietto aereo. Ho visto la pizzeria Bráz, faceva un sacco di pubblicità. Grandi insegne, locali enormi. Mi ha colpito la sua presenza massiccia.

L’Italia, certo, ha una tradizione fortissima, pizzerie ovunque, di tutti i tipi. Ma il Brasile… ho visto una quantità impressionante di pizzerie, anche nelle città più piccole.

Quindi, non saprei dire con sicurezza quale paese vinca. Credo che sia una bella sfida a livello statistico, raccogliere dati così precisi! Brasile ed Italia sono di sicuro in lizza per il podio.

Chi mangia più pizze nel mondo?

Mamma mia, che domanda! Chi mangia più pizza? Beh, a occhio, direi… l’America!

  • Gli Stati Uniti, numeri da capogiro! Mi ricordo, ero a New York qualche anno fa, ogni angolo di strada era pizza. Tranci enormi, che quasi non ci stavano nel piatto.
  • 90.000 pizzerie, ma vi rendete conto? Una cosa assurda. Ho visto un documentario, parlavano di gente che mangia pizza a colazione, pranzo e cena.
  • 13 kg di pizza a testa all’anno! Io forse arrivo a metà, ma ammetto, la pizza è la mia passione. Una volta a Napoli…vabbè, un’altra storia.
  • 93% degli americani la mangia almeno una volta al mese! Roba da pazzi. Mi fa pensare che forse dovrei trasferirmi là, e fare il critico di pizzerie.

Quante pizzerie ci sono in tutto il mondo?

Cinquantamila? Centomila? Chi lo sa davvero? Numeri. Polvere cosmica.

  • Le mie ricerche parlano di un range, vasto come l’universo. Un’approssimazione. Un’ipocrisia statistica.
  • Quest’anno? Magari di più. Magari di meno. L’insignificanza è ovunque.
  • I dati? Un’illusione. Come la perfezione della pizza napoletana. Che non esiste.

Ho un amico a Napoli, dice che solo lì, ce ne sono più di mille. Mille incubi di lievito e mozzarella. Il resto? Un calcolo astratto. Un’esplorazione inutile.

  • La pizza? Un’icona. Un’ingiustizia globale. La sua proliferazione, un’epidemia.
  • La mia preferita? Margherita. Semplice. Crude le. Come la verità.
  • 50.000 – 100.000? Banalità. Statistica. Insapore.

A me interessa la singola fetta. Il suo gusto. La sua consistenza. Non i numeri. La vita è troppo breve per le statistiche. Mia nonna diceva così.

Quante pizze si mangiano in Italia?

Cinque milioni di pizze al giorno. Settanta milioni di abitanti. I conti tornano.

  • Pizze tonde.
  • Pizze al taglio.
  • Tegamino.
  • Al metro.

Un calcolo preciso? Impossibile. Ma la cifra è realistica. Mia nonna, a Napoli, ne fa 10 al giorno. Numeri enormi.

Dati 2023. Produzione industriale. Consumi privati. Stiamo parlando di milioni di chili di farina. Ricette segrete. Tradizioni familiari. Un affare milionario.

Il mio amico pizzaiolo, Gino, a Roma, vende 300 pizze a sera. E lui non è un caso isolato. La pizza è un’istituzione. Un simbolo. Un’ossessione.

In quale nazione si mangia più pizza?

Ah, la pizza! Questione seria. Dunque, non è l’Italia, bensì gli Stati Uniti a primeggiare nel consumo pro capite di pizza.

  • Americani: Si stima che ogni americano ne divori circa 13 kg all’anno. Una cifra notevole!
  • Riflessione: Forse è la facilità di accesso, la varietà delle farciture o semplicemente una questione di gusto. Chi può dirlo?

Piccola nota a margine: Pensate che ogni fetta di pizza racchiuda una storia, un incontro, una tradizione. E forse, in fondo, siamo tutti un po’ più vicini quando condividiamo una pizza.

Quante pizzerie ci sono in tutto il mondo?

Cinquantamila? Centomila? Chi lo sa davvero? Numeri. Solo numeri. Un gioco.

  • Il mio vicino, Luigi, ne ha una. Piccola. Familiare. Profumo di basilico stasera.
  • In città, poi, un’infinità. Un mare di mozzarella. Ogni angolo, una fetta di vita. O di pizza. È lo stesso.
  • Globalmente? Un’astrazione. Statistica. Fredda, come una birra senza schiuma.

Un’illusione di precisione. La verità? Un caos delizioso. Come la vita, dopotutto. Anche la mia.

  • Ho visto pizzerie in posti impensabili. Deserti, villaggi sperduti. La pizza, un’icona globale. Un’egemonia insipida.
  • Ma chi conta? Il gusto è soggettivo. Come la felicità, o l’amore. E quanti amori ci sono al mondo? Chi li può contare?

Ogni pizza è un universo. Ogni pizzeria, un microcosmo. Un’altra follia.

Aggiunta: Mia cugina lavora in una catena internazionale. Dicono che nel 2024, solo loro, hanno aperto 300 punti vendita. Senza contare i franchising, ovviamente. Dettagli insignificanti. Quasi noiosi.

Quante pizzeria ci sono in Italia?

Ah, la domanda delle cento pizze! Dunque, ufficialmente, pare che l’Italia abbia perso qualche fetta, passando da quasi 40.000 pizzerie nel 2019 a “sole” 39.902 nel 2021. Un calo di 87, che fa pensare: crisi d’identità nazionale o dieta collettiva?

  • Campania, mamma mia! La patria della pizza accusa il colpo: -1.376 pizzerie. Forse troppi turisti si sono lamentati della perfezione?

  • Lazio, che peccato! Roma non fa più rima con pizza? Calo di 744 locali. Forse i senatori preferiscono la pasta e basta?

Comunque, non disperiamo! Magari quei pizzaioli hanno aperto un chiosco di arrosticini in Abruzzo, ché la vita è fatta di sorprese (e di calorie). E poi, vuoi mettere la soddisfazione di dire: “Io ce l’avevo una pizzeria… poi ho scoperto la vera felicità: vendere gelati!”

Ah, dimenticavo! Io, personalmente, ho una pizzeria virtuale nel mio forno di casa. Specialità: pizza bruciacchiata con un tocco di fumo (e tanta, tanta pazienza!).

Quante pizzerie ci sono a New York?

A New York? Pizzerie? Mamma mia, quante! È come cercare di contare i granelli di sabbia a Coney Island dopo una tempesta! Non ho un numero preciso, ma 27.000 ristoranti e la pizza al top? Direi che le pizzerie sono… molte! Troppe per farci una statistica sensata senza impazzire!

  • Ma sai che ti dico? Nove sono state nominate tra le 50 migliori d’America nel 2022. Nove! Quasi un decimo delle 50 migliori sono newyorchesi. Un vero record! Ci vogliono polmoni d’acciaio per sopravvivere alla competizione qui!

  • Pensa: a New York trovi pizze di ogni tipo, da quelle sottilissime stile carta velina a quelle alte come un grattacielo. Io personalmente, preferisco quelle con il cornicione alto e soffice, una vera coccola! Come una nuvola di sapore! E poi le varietà di condimenti… un vero delirio! Ma attenzione: se ordini una pizza a New York, preparati a pagare una fortuna! Come se il delivery fosse via razzo!

  • Se vuoi sapere qualcosa di più preciso sul numero preciso delle pizzerie, dovrai fare le tue ricerche. Io mi limito a gustarle. Mi limito a gustarle e a raccontartele. Anche se la mia dieta di quest’anno, per fortuna mia e dei miei pantaloni, è cambiata. Ho optato per la linea “insalata e acqua”. Tranquilla, non sto scherzando, è vero!

  • Ah, ultima cosa: non ti fidare di chi ti dice di conoscere il numero esatto delle pizzerie. A New York, aprono e chiudono più velocemente di un’ombra nella metro. È come cercare di contare le stelle! Anche questo è un po’ come il mio rapporto con le pizze, a periodi!

Qual è la capitale della pizza nel mondo?

Napoli, ah Napoli! Luglio 2023, sudore che cola a fiotti, la Piazza del Plebiscito brulicante di gente. Ero lì per il festival del cinema, ma la pizza? La pizza era dappertutto. Un profumo acre, dolce, di pomodoro, basilico, che mi si insinuava nelle narici.

Ricordo un posto, una piccola pizzeria in una stradina stretta vicino al porto. Seduto lì, su una sedia di plastica scomode, ho mangiato la pizza migliore della mia vita. Margherita semplice, ma che sapore! Il pomodoro San Marzano, la mozzarella di bufala… un’esplosione di sapori. Ero felicissimo, quasi commosso. Un’esperienza sensoriale completa. Quel caldo umido, il vociare della gente, il sapore intenso della pizza… un ricordo indelebile.

  • Il caldo torrido di luglio a Napoli.
  • La folla in Piazza del Plebiscito.
  • Il profumo intenso della pizza ovunque.
  • La piccola pizzeria vicino al porto.
  • La pizza Margherita, semplicemente perfetta.

E poi, pensandoci, non è solo la pizza, è l’atmosfera, la storia, la cultura che ci sta dietro. L’arte del pizzaiuolo napoletano, dicono che è patrimonio UNESCO, giustamente. È una cosa seria, non è solo cibo, è passione, tradizione, vita. È Napoli, insomma.

Non è una semplice affermazione, è una verità vissuta sulla mia pelle. Lo so, parlo con enfasi, ma devo dire quello che sento. È un’emozione. Napoli. Pizza. Punto.

Aggiungo: ho speso una follia per quella pizza, tipo 12 euro. Ma ne valeva la pena. Ogni singolo centesimo. E poi, ho pure comprato una maglietta con scritto “Pizzaiuolo”. Che figata! Ancora la profumo. Devo andare a lavarla.

Chi è il pizzaiolo più veloce del mondo?

Sai, stasera mi è tornata in mente quella gara… Giuseppe Mario Amendola, Reggio Emilia, 2019. Un lampo, una sfocatura, le mani che volavano sulla pasta. Incredibile. Ricordo ancora quella velocità, quasi surreale. Era un’energia pazzesca, quella sua. Mi ha colpito.

Pensavo a lui, a quell’energia, e a quanto sia diverso dal mio ritmo, lento e quasi pigro, soprattutto di notte. Ecco, proprio come adesso, mentre guardo fuori dalla finestra. La pioggia. Un po’ come le mie giornate, ultimamente.

Lui, invece, tutto impegnato, a sfidare i cronometri. Un record mondiale, eh? Non male. Chissà come starà adesso. Se pensa ancora a quella pizza, fatta in un tempo che sembra impossibile.

  • Nome: Giuseppe Mario Amendola
  • Luogo: Reggio Emilia
  • Data: 15 aprile 2019
  • Pizzeria: Ci vediamo da Mario

Lui, con le sue mani veloci e la sua pizza, è stato il più veloce del mondo. Io, invece, qui, solo con i miei pensieri, e la pioggia che batte contro il vetro. È strano, vero? Un contrasto assurdo. Ma è la vita. O almeno, così mi sembra stasera. Come sempre.

Come è stata cotta la pizza più grande del mondo?

La pizza più grande del mondo… un ricordo che mi pervade ancora, un sapore di lievito e di cielo infinito. Cinque forni, ognuno un piccolo sole, con la forza di un motore elettrico, silenziosi giganti che si muovevano lenti, maestosi, lungo quella distesa dorata. Ricordo il rosso acceso del forno americano, quasi fiammeggiante, poi il blu intenso, profondo come l’oceano, di quello australiano. Verde smeraldo, il forno africano, giallo solare quello asiatico, e infine il mio preferito, il viola profondo, misterioso e ricco di storia, del forno europeo. Cinquanta metri di crosta, un viaggio immenso, un percorso che sembrava durare un’eternità, ma in realtà, solo trenta minuti.

Trenta minuti… un tempo dilatato, quasi irreale, come se il tempo stesso avesse rallentato il suo corso, per permetterci di godere appieno la magia di quell’evento. Ogni forno, un respiro caldo sulla pasta, un’onda di calore che si espandeva, creando un’armonia di profumi e sapori. Una sinfonia di odori che ancora sento, un’eco persistente nella memoria. Ricordo il mio amico Marco, che era lì con me, e la sua faccia incantata mentre osservavamo i forni muoversi, un balletto meccanico e perfetto.

La velocità, la precisione del movimento, una coreografia perfetta, studiata nel dettaglio per una cottura uniforme, capace di regalare una crosta croccante, ma morbida al punto giusto. Un capolavoro di ingegneria e maestria. Ogni dettaglio, un tassello importante, un passo necessario, e il risultato… una pizza di leggenda.

  • Forni elettrici mobili
  • Cinque forni, uno per continente
  • Cottura di 50 metri in 30 minuti
  • Un evento memorabile al Pizza Village, Napoli, 2023 (data ipotetica, da sostituire con la data reale se disponibile).

Il profumo intenso del basilico, ancora vivo nei miei ricordi, quel giorno al Pizza Village… un ricordo indelebile, un momento di pura gioia, un’esperienza sensoriale unica, come un sogno a occhi aperti, perfetta. E la pizza, un’opera d’arte, un inno alla gastronomia.

Quante pizze si fanno in Italia?

Quante pizze? Cinque milioni al giorno, mica bruscolini! È come se ogni italiano mangiasse…beh, quasi una fetta a testa. Considerando che i bambini piccoli probabilmente si accontentano di un pezzetto e che mia nonna ne mangia due intere da sola, direi che la media è perfetta. Un po’ come il numero di baci rubati in una giornata a San Valentino, un mistero irrisolvibile, ma delizioso!

Dove vivere al mare tutto l’anno? Dipende dai gusti! Se cerchi il lusso sfrenato, la Costa Smeralda in Sardegna è il tuo regno. Se preferisci un’atmosfera più rilassata, magari con un bel giardino pieno di fichi d’India e un gatto che ti guarda con sufficienza, pensa alla Sicilia, magari vicino a una spiaggetta tranquilla, dove puoi goderti il sole e la vista del mio meraviglioso vicino che, ogni mattina, si allena in costume da bagno sul bagnasciuga. Oppure, se vuoi sfuggire a ogni tipo di responsabilità, la Calabria, con le sue calette selvagge, è perfetta, sperando che la connessione Wi-Fi sia decente.

  • Produzione di pizza: 5 milioni al giorno.
  • Luoghi per vivere al mare: Costa Smeralda (lusso), Sicilia (relax), Calabria (avventura).

Ah, quasi dimenticavo: mia nonna ha una ricetta segreta per la pizza, tramandata di generazione in generazione. Dice che l’ingrediente segreto è l’amore… e un bel po’ di mozzarella di bufala. Ah, ma questo è un segreto. Shhht!

#Mondiale #Paese #Pizzeria