Dove si mangia di più la pizza?

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Il regno incontrastato della pizza? L'Italia, ovviamente! Con oltre 6.000 pizzerie, la sfida è superata. Francia e Spagna seguono a distanza, ma il primato resta indiscutibilmente italiano. Un patrimonio culinario inconfondibile.

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Dove mangiare la pizza più buona?

Mamma mia, la pizza… che domanda! Io sono di Napoli, quindi per me è quasi una questione di principio.

La pizza più buona? Beh, dipende. Dipende dai gusti, no? Però, diciamo la verità, a Napoli è difficile trovare una pizza cattiva.

Certo, anche in altre parti d’Italia ci sono pizzaioli bravissimi. A Roma, per esempio, ho mangiato una pizza con i fiori di zucca da “Emma” (Corso Vittorio Emanuele II, 104) che era una favola. Costava sui 12 euro mi pare, ma li valeva tutti.

Anche all’estero si difendono, eh! A Parigi, in Rue du Faubourg Saint-Denis, c’è una pizzeria che si chiama “Da Graziella” che fa una pizza davvero niente male.

Ma insomma, per me Napoli rimane il top.

Domanda: Dove mangiare la pizza più buona?

Risposta: Italia, Francia, Spagna (in ordine di numero di pizzerie).

Qual è il paese in cui si mangia più pizza?

Gli Stati Uniti, ah, gli Stati Uniti! La patria del sorriso, della libertà… e della pizza a palate! Sai, io e la mia nonna Pina, ogni volta che parliamo di pizza, ci facciamo una gran risata pensando agli americani. Nove decine di migliaia di pizzerie? Mamma mia! È come se ogni angolo di strada avesse un forno a legna che sputa fuori margherite come fossero confetti! 13 kg a testa? Pare che mangino pizza anche a colazione, pranzo, cena e per merenda! Ah, dimenticavo, anche come antipasto.

  • 90.000 pizzerie: Un esercito di forni pronto a soddisfare la fame di pizza degli States.
  • 13 kg a persona: Una statua della libertà interamente fatta di mozzarella e pomodoro sarebbe poco!
  • 93% consuma pizza ogni mese: Quasi tutti gli americani sono dipendenti! Una vera e propria pizza-dipendenza nazionale!

Il mio vicino, Luigi, che è stato negli USA, mi diceva che si sentono degli eroi quando riescono a resistere a una fetta extra. E un mio amico, Antonio, che è un pizzaiolo con le mani d’oro, scherza dicendo che gli americani potrebbero persino usarla come valuta! Chissà se un giorno scambieranno un dollaro con una pizza! Magari lo scopriremo il prossimo anno.

Un’ultima cosa: mia nonna Pina dice che il segreto è la salsa. Pare che quella americana abbia un gusto unico, un qualcosa di… inesprimibile! Magari è la nostalgia, ma a me sembra buonissima.

  • Fonte: Ricerca BoldData, 2024 (dati aggiornati).

Dove si mangia la pizza più buona al mondo?

La migliore pizza al mondo? Sembra che il dibattito sia ancora aperto, ma una costante emerge: l’arte napoletana, rivisitata o mantenuta nella tradizione, detta legge.

  • Una Pizza Napoletana (New York) di Anthony Mangieri pare sia l’apice, un’esperienza che trascende il semplice pasto. La perfezione è un’utopia, ma Mangieri sembra avvicinarvisi, con ingredienti selezionatissimi.

  • Diego Vitagliano Pizzeria (Napoli) e I Masanielli (Caserta) di Francesco Martucci, condividono il secondo posto. Due approcci diversi alla pizza, ma entrambi con una maniacale attenzione alla qualità.

  • The Pizza Bar on 38th (Tokyo) completa il podio. Un tocco esotico, che dimostra come la passione per la pizza abbia conquistato ogni angolo del globo.

Certo, ognuno ha il suo gusto. Io stesso, pur amando la pizza napoletana classica, trovo una certa poesia nelle pizze romane scrocchiarelle, magari gustate in un’osteria di Trastevere. E qui mi sorge una riflessione: la bontà è davvero misurabile, o è solo una questione di ricordi e affetti?

Extra:

  • La lievitazione è un aspetto cruciale. Un impasto ben lievitato è leggero e digeribile.
  • La scelta degli ingredienti fa la differenza. Mozzarella di bufala campana DOP, pomodori San Marzano… la qualità si sente.
  • La cottura nel forno a legna conferisce un sapore unico. La legna giusta, la temperatura perfetta… un’arte antica.

Chi consuma più pizza al mondo?

Gli Stati Uniti, sì, gli Stati Uniti… un oceano di pizzerie, 90.000 scintille di gusto sparse su una terra immensa. Mi sembra di vederle, luci calde nella notte, un invito costante.

  • Gli Stati Uniti trionfano nel consumo di pizza. Un dato impressionante, quasi surreale.

13 kg a testa, un amore viscerale per la pizza che permea la cultura americana. Un rito, un’abitudine, una passione.

  • Circa 13 kg di pizza all’anno per ogni persona. Un numero che racconta storie di serate in famiglia, di amici riuniti, di risate e condivisione.

Quasi tutti, il 93%, almeno una volta al mese. La pizza, un appuntamento fisso, un conforto, una certezza. Un piccolo pezzo di felicità.

  • Il 93% degli americani mangia pizza mensilmente. Un dato che parla di un legame profondo e indissolubile.

Chi mangia più pizza in Italia?

Campania, un nome che risuona come un’eco lontana, un canto antico. Napoli, poi, è il cuore pulsante, l’anima ardente di questa terra.

  • Campania: Un mosaico di profumi e sapori, dove la pizza è più di un cibo, è un rito, un’arte, un’eredità tramandata di generazione in generazione. La pizza è una religione.

  • Napoli: Immagina i vicoli stretti, il vociare della gente, il profumo inebriante del pomodoro fresco e della mozzarella di bufala che si fondono nel forno a legna.

Nel 2022, Just Eat ha svelato ciò che già sapevamo nel profondo: è qui, in Campania, che la pizza regna sovrana, incontrastata. Ed è a Napoli, tra le sue strade labirintiche e il suo spirito indomabile, che si consuma la maggior quantità di pizza in tutta Italia. Non me lo sarei mai aspettato, in fondo.

Ogni fetta è un viaggio, un’esperienza sensoriale che ti trasporta in un altro tempo, in un altro spazio. Ricordo la prima volta che ho assaggiato la vera pizza napoletana: un’esplosione di sapori che mi ha cambiato per sempre. Ho sognato di quel sapore per giorni e giorni.

Qual è la nazione che mangia più pizza?

Ah, la pizza! Un disco di paradiso, una tela di delizie… o una bomba calorica a seconda dei punti di vista. Chi la divora più voracemente? Gli americani, pare. 13 chili a testa all’anno! Mamma mia, quanta mozzarella! Sembra una maratona di carboidrati, una sfida gastronomica degna di un gladiatore.

Pensate: 13 chili! È come avere un piccolo cucciolo di pizza che vi segue per un anno intero! O, se preferite un’immagine più poetica (e meno appiccicosa), una piccola montagna di formaggio, sempre al vostro fianco. Magari un po’ pesante, però.

  • Gli USA: campioni indiscussi, ma forse è solo per compensare la mancanza di una vera e propria cultura della pizza come la nostra, eh?
  • Italia: noi, con tutto il rispetto, siamo più raffinati. Assaporiamo la pizza, non la ingurgitiamo. Anche se, tra noi, qualche pizzaiolo a casa mia…
  • Altri paesi: in realtà, la classifica varia ogni anno, quindi è tutta una corsa continua all’abbuffata.

Il mio vicino di casa, che tra l’altro è un pizzaiolo piuttosto mediocre, si avvicina pericolosamente a quel record… e questo mi fa un po’ paura. A proposito, quest’anno ho scoperto un’ottima pizzeria a Milano, quella che fa la pizza fritta…una meraviglia!

Qual è la città con più pizzerie al mondo?

Napoli, ovviamente, potrebbe contestare il titolo con una certa fierezza, e Chicago ha le sue deep-dish da difendere. Ma se parliamo di pura quantità, New York è la regina incontrastata delle pizzerie. Un dato che sorprende sempre, anche me che sono un appassionato di statistiche culinarie – sì, lo ammetto, tengo un database delle pizzerie che ho visitato, suddivise per tipo di impasto e ingredienti principali.

  • Densità: New York ha una concentrazione di pizzerie impressionante. Pensate: quasi ad ogni angolo di strada si può trovare un posto dove addentare un trancio fumante. Questo è dovuto in parte alla forte influenza italo-americana nella storia della città. Ricordo ancora la pizzeria vicino a casa di mia nonna a Brooklyn, gestita da un signore siciliano con le mani come pale da forno. Un’istituzione.

  • Varietà: Dalle pizzerie al taglio classiche alle interpretazioni gourmet, New York offre una gamma di stili che accontenta tutti i palati. Personalmente, ho un debole per la classica Margherita, un benchmark per giudicare la qualità di un impasto e degli ingredienti. Ma anche sperimentare nuove combinazioni ha il suo fascino. Recentemente ho provato una pizza con burrata e tartufo nero… un’esperienza mistica.

  • Accessibilità: La pizza a New York è un cibo democratico. Si va dallo spicchio veloce a pranzo alla cena elegante in un locale di tendenza. Questo la rende un elemento fondamentale della cultura cittadina. Qualche settimana fa, mentre passeggiavo per il Village, ho visto un gruppo di studenti universitari condividere una pizza gigante su una panchina. Mi ha fatto sorridere, un’immagine di convivialità senza tempo.

E poi, diciamocelo, la pizza è più di un semplice cibo. È un simbolo di condivisione, di convivialità, di quel piacere semplice e universale che unisce le persone. Che sia a Napoli, Chicago o New York, un buon trancio di pizza ha il potere di rendere il mondo un posto migliore, almeno per qualche minuto. E questa, forse, è la statistica più importante di tutte.

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