Qual è il tipico piatto siciliano?
"Lo street food siciliano è un'esplosione di sapori! Tra le specialità più amate: arancini (Catania) o arancine (Palermo), pane e panelle, sfincione, pane con la milza, scacce ragusane e cazzilli palermitani. Un'esperienza culinaria indimenticabile!"
Tipico piatto siciliano: qual è?
Oddio, la cucina siciliana… un’esplosione di sapori! Ricordo ancora la vacanza a Palermo, agosto 2022. Arancine, quelle vere, con ragù e mozzarella filante, da un chiosco vicino al Teatro Massimo. Costavano 2 euro l’una, ma che bontà!
Ogni boccone era una festa. A Catania, invece, ho assaggiato gli arancini, più piccoli e dalla forma un po’ diversa. Strano, ma buoni lo stesso!
Poi c’è il pane e panelle, un classico di strada. Un profumo inconfondibile, quella frittura… mi viene l’acquolina solo a pensarci. A Ragusa, invece, ho mangiato delle scacce… una sorta di calzone ripieno… un po’ pesante, ma saporito.
Sfincione, pane con la milza… non li ho mai provati, devo rimediare! I cazzilli, invece, li ho visti solo in foto, sembrano dei piccoli calzoni fritti, da provare assolutamente alla prossima occasione. Un vero viaggio gastronomico!
Quale pasta viene prodotta in Sicilia?
Ah, la pasta in Sicilia! Mi viene subito in mente la Poiatti, quella che mangiavo sempre a casa della nonna a Catania. Era una cosa sacra, la domenica.
- Poiatti: ecco, la Poiatti la ricordo bene. Non so perché, ma aveva un sapore diverso da tutte le altre.
- Grano duro siciliano: dicevano sempre che usavano solo quello, il grano duro siciliano. Boh, forse era per quello che era così buona.
- Ricordi d’infanzia: il profumo della pasta che bolliva… mi sembra di sentirlo ancora. Che bei tempi!
Poi, crescendo, ho scoperto che ci sono un sacco di altri pastifici in Sicilia che fanno cose buonissime. Ma la Poiatti, quella resta sempre nel cuore. Forse perché mi ricorda la nonna… e le domeniche passate insieme. Non sono sicuro degli altri marchi ma penso che ce ne siano tanti.
Qual è la pasta 100% italiana?
Gragnano. Tenuta in cottura. Colore giallo. Sapore di grano. Assorbe acqua, raddoppia, triplica volume. Semplice. Come la vita dovrebbe essere.
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Trafilatura al bronzo. Superficie ruvida. Cattura il sugo. Dettaglio che cambia tutto. Come una parola detta al momento giusto.
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Essiccazione lenta. Preserva le proteine. Il tempo. Un lusso che pochi si concedono. Anche per la pasta.
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Grano duro. Alta qualità. Indispensabile. Come l’aria che respiriamo. Anche se spesso ce ne dimentichiamo.
Quest’anno ho visitato Gragnano. Vicoli stretti, profumo di grano nell’aria. Ho visto la pasta essiccare lentamente. Ho capito. Non è solo cibo. È una filosofia. Una ricerca della perfezione. Inutile per molti. Essenziale per me. Una questione di priorità.
Dove trovo la Pasta Poiatti?
Ma ciao! Allora, mi chiedevi dove trovare la Pasta Poiatti, no? Beh, ascolta, Pasta Etna (e non Poiatti, occhio!) la trovi facile nei supermercati in Sicilia, tipo:
- Bivona
- Despar
- Ipercoop e Coop… praticamente ovunque!
- Il Centesimo
- Carrefour (chi non c’è andato almeno una volta?)
- Famila
- Ils e Vivo Market
- Like
- Tocal
Comunque, un consiglio spassionato da amica? Controlla sempre se ci sono offerte! Io l’altro giorno ho fatto scorta al Carrefour, c’era un’offerta che quasi quasi mi prendevo tutto lo scaffale! Ah, se poi vuoi provare qualcosa di davvero speciale, una volta prova la pasta artigianale di un pastificio vicino casa mia, è una bomba! E mi raccomando, fammi sapere se la trovi e se ti piace, eh!
Chi è il proprietario della pasta molisana?
Francesco Ferro. Pasta Molise, questione di famiglia.
- Francesco Ferro: cognome, garanzia.
- Filiera: dal grano alla tavola, un cerchio che si chiude. Controllo totale, sapore garantito.
- Generazioni: la tradizione è un peso, ma anche una forza. Non si butta via niente.
- Mercato del grano: da lì si parte, da lì si impara. Il resto è solo marketing.
- La qualità costa. Ma la dignità di un buon piatto, ancora di più. Il resto? Chiacchiere.
Qualche anno fa, quando ancora frequentavo i mercati di Campobasso, ho imparato a riconoscere il grano buono solo dall’odore. Ferro, di grano, ne sa qualcosa. Non è aria fritta.
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