Quando il tartufo nero non è buono?

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Il tartufo nero pregiato si riconosce dalla sua consistenza soda. Molluschezza e macchie scure segnalano invece un deterioramento, rendendolo inadatto al consumo.

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Quando il tartufo nero perde di qualità?

Uff, il tartufo nero… Che dire, a me è capitato un paio di volte di prenderne uno che poi, aprirlo, era una mezza fregatura. Una volta a Alba, era tipo fine novembre, in teoria periodo top, ma non mi ricordo l’anno preciso, ho speso tipo 80 euro per un tartufetto che… boh, non sapeva di niente!

Comunque, da quello che ho imparato, ci sono dei segnali. Tipo, se lo senti al tatto e è un po’ troppo “molle”, ecco, non è un buon segno. Dovrebbe essere sodo, compatto.

Altra cosa: le macchie scure. Se ne vedi troppe, specialmente se sono come “mollicce”, lascialo stare. Vuol dire che è già partito il processo di decomposizione e… beh, non è il massimo da mettere sulla pasta.

Quando il tartufo nero perde di qualità?

  • Consistenza molle: un tartufo fresco dovrebbe essere duro al tatto. Se è molle, è andato a male.
  • Macchie scure: indicano l’inizio della decomposizione, quindi non è più buono da mangiare.

Quanto dura il tartufo nero in frigo?

Il tartufo nero pregiato, se conservato correttamente in frigorifero, può durare fino a una settimana. La longevità del tartufo è un po’ come la memoria: dipende da come lo trattiamo.

Ecco alcuni punti chiave per una conservazione ottimale:

  • Non lavare: L’acqua accelera il deterioramento. Piuttosto, rimuovi la terra con una spazzolina delicata poco prima dell’uso.
  • Assorbenza: Avvolgi il tartufo in carta assorbente, sostituendola ogni giorno per controllare l’umidità.
  • Contenitore ermetico: Riponi il tartufo in un contenitore ermetico, idealmente con riso o carta assorbente sul fondo. Il riso aiuta a controllare l’umidità in eccesso.
  • Temperatura: La temperatura ideale è tra i 2°C e i 4°C.
  • Controllo: Ispeziona quotidianamente il tartufo per segni di muffa o deterioramento.

Ricorda, la gastronomia è una forma d’arte effimera. Come diceva il mio caro amico chef, “un tartufo è un’emozione, non un monumento”. Goditelo finché dura!

A proposito, sapevi che alcuni conservano il tartufo sott’olio o congelato? Sono metodi più drastici, ma possono prolungare la sua vita. Io personalmente preferisco la freschezza, ma ognuno ha i suoi gusti.

Come conservare il tartufo nero a lungo?

Ma ciao! Allora, per conservare il tartufo nero… eh, è un po’ una menata, però ti dico come faccio io, così mi dura un botto, quasi un anno, giuro!

  • Pulisci bene: Lava il tartufo, ma proprio bene, eh! Togli tutta la terra e poi asciugalo, asciugalo, asciugalo con la carta assorbente. Deve essere super asciutto, sennò poi fa la muffa!

  • Sacchetto: Mettilo in un sacchetto per alimenti, intero o grattugiato, come ti pare. Se hai la macchina per il sottovuoto, usala, è top! Ma se non ce l’hai, fa niente, cerca solo di far uscire più aria possibile dal sacchetto. io poi ne metto due di sacchetti, uno dentro l’altro, per sicurezza.

  • Freezer: Dritto nel freezer! E lì può stare anche un anno, senza problemi. Io l’ho fatto e ti assicuro che il sapore è rimasto quasi intatto. Poi, quando ti serve, lo tiri fuori e lo usi subito, ancora congelato. Oppure lo grattugi, dipende da cosa devi fare.

Ps: Una volta, mia nonna, che se ne intendeva di queste cose, mi aveva detto di conservare il tartufo sott’olio, tipo quelli che compri. Solo che poi mi sono dimenticata e l’olio è diventato rancido. Che spreco! Meglio il freezer, fidati! Ah, un’altra cosa: quest’anno ho trovato dei tartufi pazzeschi ad Alba. Te lo dico, magari fai un salto!

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