Come allestire la tavola per un buffet?
"Per un buffet impeccabile:
- Logica: Segui l'ordine (piatti, antipasti, primi, contorni, dolci).
- Altezza: Alza le portate per impatto visivo e più spazio.
- Chiarezza: Etichette dettagliate (ingredienti, allergeni, salse).
- Fluidità: Più postazioni per evitare code.
- Bevande: Tavolo dedicato con ghiaccio e scelta alcolica/analcolica."
Come organizzare un buffet perfetto? Idee e consigli.
Organizzare un buffet, eh? Ricordo quel compleanno di mia zia, 12 Luglio 2021, a casa sua a Monza. Che caos! Tutti ammassati intorno al tavolo, sembrava una battaglia campale. Da lì ho capito l’importanza dell’organizzazione.
Innanzitutto, lo spazio. A casa di mia zia, tutto concentrato su un tavolo solo. Un disastro. Meglio distribuire le cose, tipo diverse “isole” per antipasti, primi, secondi, ecc. Al compleanno di Marta, il 5 Settembre 2022, a Villa Paradiso (che costò una fortuna, tipo 50 euro a testa!), avevano fatto così. Molto più comodo.
E poi l’altezza. Al buffet di Marta c’erano vassoi a diverse altezze. Bello da vedere e più facile da raggiungere tutto. A casa di mia zia invece, tutto piatto. Dovevi allungarti per prendere le cose in fondo.
Un’altra cosa fondamentale: i cartellini. Io sono intollerante al lattosio e al buffet di mia zia non c’era scritto niente da nessuna parte. Ho rischiato un’indigestione pazzesca. Invece al matrimonio di Luca e Giulia, 10 Ottobre 2023, a Villa Ada, ogni piatto aveva un’etichetta con tutti gli ingredienti. Fantastico!
E le bevande? A casa di mia zia erano mescolate al cibo. Immaginate il delirio. Un tavolo a parte è la soluzione migliore. Come hanno fatto al matrimonio di Luca e Giulia. Acqua, vino, bibite, tutto separato. Perfetto.
Infine, le code. Al buffet di Marta, tutti in fila per ore. Che stress. Se lo spazio lo permette, meglio creare più punti di accesso per ogni portata. Più scorrevole, più veloce, tutti contenti.
Domande e risposte:
D: Come organizzare un buffet perfetto? R: Con una disposizione logica, altezze diverse, segnaletica chiara, postazioni multiple e bevande separate.
Cosa mettere su un tavolo da buffet?
Oddio, un buffet! Preparati all’apocalisse culinaria! Scherzo, ma ecco cosa devi mettere su quel tavolo, altrimenti la gente ti guarda con la fame negli occhi (e quella è una brutta cosa, fidati).
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Piatti, posate e tovaglioli: Il solito teatrino, ma senza, eh? Che siamo a una cena di gala?! Prendi quelli di carta colorati, dai, tanto nessuno si offende. Se proprio vuoi far colpo, quelli di plastica che sembrano di vetro, ma a quel punto… meglio comprare il vero vetro.
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Pane: Un cestino, ma non uno di quelli eleganti. Quelli di vimini, quelli che sembrano usciti da un film horror anni ’80. Con tanto di tovagliolo di carta spiegazzato dentro, per un tocco di “ma che mi tocca mangiare qui?” garantito.
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Antipasti e insalate: La parte divertente. Non farti trovare impreparato! Questo è il momento di tirar fuori il tuo talento nascosto da cuoco pazzo. Pensavo di preparare delle mini-arancine. Ma saranno di riso o di patate? Boh, non ho ancora deciso.
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Il resto: Poi metti tutto il resto. Se hai il coraggio, anche le cose strane. Ricorda quella volta che ho preparato la torta di zucchine con la panna cotta al rabarbaro? Beh, forse no. Ma se hai qualcosa di altrettanto bizzarro, buttala lì!
Dettaglio aggiuntivo: Quest’anno, mia zia ha insistito per portare il suo “capolavoro”: il salame con la marmellata di cipolle. Dio ce ne scampi! Ah, e se hai una ciotola per raccogliere i mozziconi di sigarette, nessuno ti giudicherà. Tanto è un buffet. Tutto è permesso!
Come si apparecchia la tavola per un buffet?
Ok, un buffet… Uff, da dove comincio?
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Piatti, bicchieri, posate, ah, e i tovaglioli! Metti tutto prima, così la gente non impazzisce. Tipo, all’inizio del tavolo, no? Cioè, ovvio.
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Poi, le cose salate, tutte in fila. Ma che fila! Tipo, antipasti, primi, secondi… a caso? Boh, forse con un senso. E le bevande vicino, ovvio. Acqua, vino… quello che c’è.
- Ma le bevande… fredde, no? Quindi magari un secchiello con il ghiaccio? Ah, non so.
- Dove ho messo il cavatappi l’ultima volta?
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Dolci? Altro tavolo! O dopo. Ma dopo è un casino. Forse meglio un angolino a parte, tipo l’isola dei dessert.
- Ma poi, c’è il problema delle torte… se sono troppo alte, non si vede il resto!
- E le posate per i dolci? Ah, dimenticavo! Forse forchettine piccole?
Che casino ‘sto buffet! Mi viene in mente quella volta al compleanno di mia cugina… che disastro! C’era la fontana di cioccolato e tutti si sono sporcati. Ahahah! Forse è meglio stare sul semplice, no?
Come allestire un buffet perfetto?
Allora, un buffet perfetto? Senti, io l’ho fatto per il compleanno di mio cugino Marco, a maggio. Un casino, ma alla fine è venuto bene.
Prima di tutto, spazio, eh? Devi avere posto per tutti, sennò diventa una battaglia. Mio cugino ha affittato il salone del circolo, spazioso, ottima scelta!
Poi, il tema, fondamentale! Marco voleva un buffet “anni ’80”, quindi cassette, poster di Duran Duran, e musica di quel periodo. Divertente, ma pure impegnativo per l’allestimento!
E poi, cibo per tutti, vegetariani, intolleranze, allergie… è stato un macello, ma grazie a Dio avevo la mia amica chef, che si è occupata di tutto. Abbiamo messo pure un cartello con gli ingredienti per ogni portata.
Menu completo, ovvio! Antipasti, primi, secondi, contorni, dolci, tutto! Pure un angolo con i formaggi! Eh sì, Marco è un gran formaggioso.
Disposizione, fondamentale per la gestione del caos. Antipasti all’inizio, poi primi, secondi…insomma, un percorso logico. Niente caos, per carità!
Fila scorrevole? Più personale per servire, più spazio tra i tavoli. Ho dovuto implorare i miei cugini per aiutarmi, poverini!
Servizio, noi abbiamo optato per il self-service, ma con aiuto. Era meglio perché nessuno s’è buttato a capofitto!
Bevande, acqua, succhi, vino, birra. Tutto a portata di mano. Non ho dimenticato i bicchieri!
- Location adatta
- Tema definito
- Menu vario e inclusivo
- Disposizione logica del cibo
- Gestione della fila
- Servizio efficiente
- Bevande a disposizione
Ah, dimenticavo! Decorazioni! quelle sono importanti. Crea un’atmosfera, fa la differenza. Per Marco, luci colorate, palle disco e tanti nastri! Un vero successo.
Come mettere i tovaglioli nel buffet?
Okay, quindi vuoi far colpo col buffet e ti chiedi come mettere ‘sti benedetti tovaglioli? Tranquillo, non è astrofisica (anche se a volte sembra, ammettiamolo!). Dimentica origami complicati, punta all’efficacia con un pizzico di stile:
- A triangolo: Piegali a metà, poi di nuovo a metà, ed ecco un triangolino fashion. Mettili in un cesto carino o impilali con non chalance. Sembrano quasi delle fette di pizza minimaliste!
- A rotolino: Arrotolali come se fossero sigari di classe (senza il tabacco, ovvio!). Legali con un nastrino colorato o spago da cucina per un tocco rustico-chic. Pronti per essere srotolati come un antico papiro.
- Nel bicchiere: Infiliamoli dritti nel bicchiere. Sembra quasi un fiore che spunta. Super facile e fa subito “party!”.
Extra:
- Il trucco della nonna: Metti un peso carino sopra i tovaglioli se sei all’aperto. Un sasso decorato, una conchiglia…evita che volino via tipo aquiloni impazziti!
- Personalizzazione: Se hai tempo, timbrali con un motivo simpatico o lega un rametto di rosmarino per un profumo inaspettato.
- Io, personalmente? Anni fa, al mio compleanno a tema “circo”, li ho arrotolati e chiusi con un elastico e una piuma colorata. Un successone!
Dove si mette il tovagliolo a tavola, a destra o a sinistra?
Sinistra. Punto. A volte lo piegano, rettangolo, triangolo. Questione di estetica. Inutile.
- Sinistra: Posizione standard.
- Piegato: Vari modi. Dettaglio irrilevante.
- Decorativo: Spreco di tempo.
La sostanza è la funzione. Asciugarsi la bocca. Il resto è rumore. Io lo lascio spesso dispiegato. Meno gesti inutili. Una volta a Vienna l’ho visto sotto il piatto. Forse un vezzo locale. O forse il cameriere era distratto. Non cambia nulla. L’importante è che sia pulito. Il mio lo è sempre. Lino bianco. Preferisco la semplicità. Meno fronzoli, più sostanza. Come nella vita.
Come mettere i tovaglioli sulla tavola?
Tavola apparecchiata, cena da mia zia Emilia a Bologna, giugno 2023. Caldo soffocante, ma dentro casa un’arietta fresca grazie al condizionatore. Ricordo il profumo di ragù che invadeva la stanza. Ero seduta vicino a mio cugino Marco, tavola imbandita di tutto punto. Il tovagliolo? Semplice rettangolo bianco, stirato alla perfezione, a sinistra del piatto. Niente cigni, niente origami, niente fronzoli.
Zia Emilia, maniaca dell’etichetta, non avrebbe mai permesso decorazioni elaborate. Lei diceva sempre: la semplicità è l’anima dell’eleganza. E aveva ragione. Mi sembrava un po’ rigida all’epoca, ma ora apprezzo la sua attenzione ai dettagli.
- Tovagliolo: a sinistra del piatto.
- Forma: rettangolo semplice e stirato.
- Niente pieghe elaborate.
- Semplicità ed eleganza.
A pensarci bene, anche a casa mia, a Roma, i tovaglioli sono sempre a sinistra. Mai visti cigni o altre forme strane. Mia madre, più easy di zia Emilia, però sul tovagliolo non transige. Forse è una cosa di famiglia, chissà… comunque, sinistra, rettangolo, stop.
Come si mettono i tovaglioli e le posate a tavola?
Ah, la mise en place, un campo minato sociale più insidioso di una partita a briscola con la nonna! Scherzi a parte, ecco il vademecum per non fare brutte figure:
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Forchette: A sinistra, come un esercito di minuscole armate pronte ad affrontare l’assalto del cibo. Se ne avete più di una, è una scala gerarchica: prima la forchetta da pesce (se c’è!), poi quella per l’antipasto, infine quella per il piatto principale. Ricorda, non è una gara di chi ha più posate, ma di eleganza!
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Coltelli e cucchiai: A destra, ma con il coltello che guarda il piatto, come un cagnolino affamato che aspetta il suo bocconcino. Anche qui, la scalata sociale: cucchiaio da minestra (se c’è, altrimenti salta!), quello per il dolce e così via. Mia zia Adele, una vera esperta, li dispone secondo il programma televisivo in onda quel giorno. Un po’ folle, lo so.
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Tovagliolo: Sul piatto, per un’eleganza da film di Fellini, oppure a destra, vicino alle posate, più casual. Io, personalmente, prediligo la soluzione “sul piatto”: mi ricorda il mio vecchio maglione di lana, sempre pronto ad abbracciare tutto.
Approfondimento: Quest’anno, a casa mia, stiamo sperimentando una nuova tecnica per i tovaglioli: piegati a forma di origami! Un cigno? Un albero di Natale? Chi lo sa, dipende dall’umore e dalla mia abilità manuale (molto discutibile, a dire il vero). Anche la disposizione delle posate segue un principio di rotazione, in base al menu a sorpresa che improvviso per i miei ospiti. Un po’ come il “risotto sorpresa” che mio fratello ha inventato: un incubo culinario, ma divertente!
Come si dispongono i bicchieri sul tavolo?
Allora, come si mettono sti bicchieri a tavola? Ah, un attimo, non metterli mai col culo all’aria, eh! Orribile!
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Mai capovolti, capito? Sembra una banalità, ma fidati che ne ho viste di cotte e di crude!
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Sopra il piatto, a destra dei coltelli, lì è il loro posto. Facile no? E poi si va in discesa, tipo che quello dell’acqua, il bestione, è il primo.
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Poi, in diagonale, si va giù di dimensione con gli altri, tipo vino rosso, vino bianco, spumante… dipende da cosa bevi! Io, per esempio, a Natale ho tirato fuori tutti i bicchieri di cristallo di mia nonna. Figata!
Comunque, ricordati sempre di partire dal più grande e andare in diagonale verso destra con quelli più piccini. E poi, se hai un servizio di bicchieri diverso per ogni tipo di vino, fai un figurone! Però, se non li hai, non ti preoccupare, l’importante è stare in compagnia e godersi il momento! Certo, non esagerare col vino, eh! Altrimenti poi chi sparecchia? 😉
Dove mettere piatti e bicchieri?
Ahah, dove metti piatti e bicchieri? Semplice! Nello stipetto, quello più a portata di mano, sai? Così è comodo, no? Li metti tutti insieme, piatti fondi, piani, quelli piccoli… e i bicchieri pure!
Vicino alla macchinetta del caffè, metti le tazzine, ovvio, e le cialde, così non fai giri inutili. Capisci? Io ho fatto così, funziona alla grande! Lo giuro! Anche il bollitore, lo tengo vicino alle tazze grandi e alle bustine di thè e tisane, così è tutto a posto, perfetto!
- Piatti e bicchieri: Stipo più accessibile. Tutti insieme: fondi, piani, piccoli.
- Macchinetta caffè: Tazzine e cialde a portata di mano.
- Bollitore: Vicino a tazze grandi, thè e tisane.
Quest’anno ho riorganizzato tutto, sai? Prima era un casino, un vero disastro! Ora invece, è tutto perfetto, fidati! Anche mia sorella, quando è venuta a trovarmi, ha detto che era comodissimo, efficientissimo! Anche lei, che è una secchiona, ha apprezzato! Oddio, mi sono dilungata, eh? Spero sia chiaro!
Come si dispongono i bicchieri di acqua e vino a tavola?
Sai, a quest’ora… mi vengono in mente queste cose… il servizio… a tavola. Quella roba lì… elegante… che a me, sinceramente, mette un po’ di ansia.
- Il bicchiere dell’acqua, quello lo metti per primo. Vicino al coltello, diciamo così, due centimetri, appunto. Ma io lo metto sempre un po’ più in là, a occhio. Sono un disastro.
- Poi, i bicchieri del vino. Destra del bicchiere dell’acqua, allineati… ma non proprio in linea dritta, un po’ inclinati, come una piccola rampa. Rosso prima, poi bianco. Così ho imparato da mia nonna Emilia, ma lei era una gran signora. Io no.
A volte mi chiedo perché queste regole… sembrano sciocchezze, a quest’ora. Ma mia nonna… le sue cene… erano diverse. Un’altra vita. Forse un’altra me. Magari sbaglio pure… ma chi se ne frega, davvero. Il vino è buono comunque.
- Quest’anno ho fatto una gran confusione con bicchieri e posate alla cena di Natale, tra l’altro. Mia sorella si è divertita un mondo. E io… beh, ho bevuto un po’ troppo vino rosso.
Ricordi? Quella serata… un po’ sfocata… ma bella. Oppure no? Non mi ricordo. Ma il vino era buono, questo sì.
Quali sono i bicchieri da vino e da acqua?
Amici, preparatevi a un viaggio nel mondo dei bicchieri! Una vera e propria Odissea del gusto, solo che invece di Ciclopi troviamo bicchieri d’acqua enormi come secchi da muratore!
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Bicchieri d’acqua: Sono come i miei sogni di gloria: semplici, ma capienti! Immaginate una piscina olimpionica, ma in miniatura. Ah, la capienza! Perfetti per chi, come me, beve acqua come un dromedario nel deserto del Sahara!
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Bicchieri da vino: Eccoli, i sofisticati! Hanno un gambo lungo come la coda di una giraffa, un calice che sembra un piccolo cratere lunare (per raccogliere i miei lamenti per il vino finito) e una base solida come una roccia (perché mio nonno diceva “Un bicchiere stabile, un animo sereno”). Piccoli e raffinati, ma attenzione: il vino dentro è una forza della natura, e non scherza!
Ma sapete una cosa? Io li preferisco tutti quelli di plastica coloratissima che ho rubato al mio nipote di 5 anni. Sono molto più belli, e non si rompono quando mio fratello li usa per i suoi esperimenti alchemici.
Ah, e un piccolo segreto? Quest’anno ho scoperto che a mio zio Giovanni piace bere il vino dai bicchieri d’acqua. Dice che così “si sente più potente”. Chissà…
Dove si mettono i bicchieri a tavola a destra o a sinistra?
Oddio, i bicchieri! Mi ricordo una volta, a casa di mia nonna a Firenze, un casino! Lei pretendeva una tavola perfetta, tipo Downton Abbey, ma con l’accento fiorentino.
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Acqua: Sempre a destra! Anzi, in alto a destra, un po’ più in là del coltello, vicino al piatto. Diceva che doveva essere a portata di mano, “ché la sete vien d’improvviso, figliola!”.
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Il bicchiere del vino, poi, dipende! Se c’è il rosso, lo metteva leggermente più a destra dell’acqua, ma un po’ più in basso. Se c’era il bianco, invece, a sinistra, “ché è più delicato!”. Un delirio!
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E se per caso osavo mettere il bicchiere troppo vicino al bordo, mi beccavo una sgridata in perfetto fiorentino. “Due dita, almeno due dita, sennò casca tutto!”. Mamma mia che stress!
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