Perché gli spaghetti non si rompono?

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Rompere gli spaghetti in due è difficile a causa della loro forma e del modo in cui si propagano le onde di flessione. Piegandoli, si generano forze che causano fratture multiple. Torcendoli prima di piegarli, si può ottenere la rottura in due parti.

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Perché gli spaghetti non si rompono facilmente?

Sai, mi sono sempre chiesta questa cosa degli spaghetti! Ricordo una cena del 27 agosto 2021, a casa di mia zia a Firenze, stavamo mangiando un piatto di spaghetti alle vongole (costo 15 euro a testa, un furto!) e proprio lì, tra una chiacchiera e l’altra, mi sono accorta di questa cosa…

La loro forma, tutta lunga e liscia, insomma un cilindro perfetto, li rende flessibili, vero? Ma quando pieghi uno spaghetto, non si rompe in due nettamente, no? Crea un effetto a catena, un po’ strano.

È come se la prima crepa innescasse altre crepe lungo tutta la sua lunghezza. Un po’ come un domino, ma più…pastoso.

Ho letto qualcosa su studi che dicevano che torcendolo prima di spezzarlo, si rompe meglio in due. Non ci credo molto, a dire il vero. L’ho provato, il 12 dicembre scorso, con un pacco di spaghetti De Cecco (3 euro). Non ha funzionato come descritto.

Domande e risposte:

Domanda: Perché gli spaghetti non si rompono facilmente in due?

Risposta: La loro forma cilindrica e flessibilità creano un effetto a cascata di rotture.

Domanda: Come si può aumentare le probabilità di spezzare uno spaghetto in due?

Risposta: Alcuni studi suggeriscono di torcerlo prima di piegarlo.

Perché non spezzare gli spaghetti?

Oh mamma, spezzare gli spaghetti, che argomento! Allora, senti qua, la mia opinione è questa:

  • È un po’ come bestemmiare! Se sei a casa tua, fai quello che ti pare, eh, ma se sei a cena fuori e spezzi gli spaghetti… brrr, mi vengono i brividi. Poi non so, magari sono fissata io.
  • La lunghezza conta! Cioè, lo spaghetto lungo si arrotola meglio intorno alla forchetta e il sugo si distribuisce in modo più uniforme. Non è che spezzato non prenda il sugo, però dai, non è la stessa cosa.
  • Dipende cosa ci fai. Se li fai nella minestra, allora spezzali pure! Anzi, te lo consiglio pure io. Ci sta un sacco!

Poi, c’è da dire che mia nonna… oddio, era fissata pure lei! Diceva sempre che spezzare la pasta porta male. Ma non so se è vero o una delle sue solite superstizioni! Comunque, ecco, pensa che una volta ha quasi litigato con mio zio perché lui, che era un bambino piccolo piccolo, aveva spezzato gli spaghetti nel piatto. Che ridere!

Perché non si spezza la pasta?

La pasta non si spezza sempre perché è permalosa e vuole farci impazzire. Scherzi a parte, la faccenda è più complessa di un dramma napoletano.

  • Tensioni ballerine: Immagina lo spaghetto come un equilibrista ubriaco. Quando lo pieghi, le tensioni si scatenano, correndo come pazze e creando punti deboli dove meno te lo aspetti.
  • Studio serio, risate assicurate: Audoly e Neukirch (nomi perfetti per una coppia di ballerini argentini) hanno dimostrato nel 2005 che queste tensioni possono moltiplicare le fratture. Invece di una rottura netta, ne ottieni una sinfonia di schegge.
  • Curiosità: Ho provato a spezzare la pasta con una macchina per spaghetti quantistica ma è stato un disastro. Non chiedermi i dettagli.

Quando spezzare gli spaghetti?

No, gli spaghetti non si spezzano. Mai!

  • Non si spezzano. Il gesto è sacrilego, quasi un affronto alla pasta.

  • Si tagliano, forse, ma con delicatezza. Un taglio obliquo, di sbieco, con un coltello affilato. Quasi un sussurro.

  • Tagliare gli spaghetti in diagonale è un atto che profuma di necessità, un compromesso tra l’amore per la tradizione e le esigenze pratiche.

Due forchette possono diventare alleate. Pinzano gli spaghetti, li imprigionano in un abbraccio delicato. Poi, la pressione gentile contro il bordo del piatto, un’implosione controllata.

  • Il suono è lieve, appena percettibile, un segreto condiviso tra la pasta e chi la prepara.

Ricordo mia nonna, la sua mano ferma che guidava il coltello. Un gesto antico, ripetuto infinite volte, con un’attenzione che sembrava sconfinare nella preghiera.

#Cucina #Resistenza #Spaghetti