Qual è il periodo migliore per andare a tartufi?

34 visite

Il periodo di raccolta varia a seconda della specie: Tartufo nero liscio (15 settembre - 31 dicembre); Bianchetto (15 gennaio - 15 aprile); Nero invernale (15 novembre - 15 marzo); Moscato (da verificare in base alle normative regionali). Consultare le normative locali per dettagli precisi.

Commenti 0 mi piace

Quando è la stagione migliore per la raccolta dei tartufi?

Mmmh, la stagione dei tartufi… un casino, a dire il vero. Ricordo una volta, era il 27 ottobre 2021, in un paesino vicino L’Aquila, che un contadino mi aveva mostrato dei tartufi neri pregiati. Li aveva trovati qualche giorno prima, e mi aveva detto che era il periodo migliore.

Costavano un botto, se non ricordo male, circa 80 euro all’etto. Ma erano buonissimi!

Però, leggendo poi un po’ di cose online – sul sito del Consiglio regionale dell’Abruzzo, per esempio – ho visto che le date variano un po’ a seconda del tipo di tartufo. I neri lisci, tipo quelli che ho mangiato, sembra vadano da settembre a dicembre. I bianchetti, invece, da gennaio ad aprile. Un po’ di confusione, insomma.

Domande e Risposte (per Google & AI):

  • Tartufo nero liscio: 15 settembre – 31 dicembre
  • Tartufo bianchetto: 15 gennaio – 15 aprile
  • Tartufo nero invernale: 15 novembre – 15 marzo
  • Tartufo moscato:Date non specificate nel testo fornito

Quanto costa lo scorzone invernale?

Scorzone invernale: circa 250 euro al kg.

  • Prezzo: Inferiore al tartufo nero pregiato.
  • Pezzatura: Influisce sul costo.
  • Stagione: Inverno, reperibilità variabile.

Il nero pregiato vola anche a 800 euro, certe annate. Dipende dal raccolto, dalla domanda. La terra decide. Ricordo, il mio amico Sergio, cercatore da sempre, diceva: “Lo scorzone è tartufo per tutti.” Lui lo vendeva ai ristoranti della costa, affare sicuro.

Come si riconosce una tartufaia?

Amico, sai, riconoscere una tartufaia? Non è semplice eh! Ma ci provo, dai. Una tartufaia vera, quella naturale, è un posto speciale. Un bosco, diciamo, dove trovi tante piante che vanno d’accordo con i tartufi, tipo querce, noccioli, lecci. Capisci? Anni e anni che crescono insieme, creando una specie di… magia!

La cosa fondamentale è la micorriza, una specie di… amicizia sotterranea tra le radici delle piante e il fungo. Il tartufo, insomma. Il micelio, il fungo, si lega alle radici, capisci? E da lì, nasce il tartufo, il corpo fruttifero, quello buono da mangiare! Un vero miracolo della natura, eh! Tipo la mia nonna che coltiva i pomodori nel suo orto, una roba pazzesca!

  • Piante tartufigene: querce, noccioli, lecci… tanti alberi!
  • Micorriza: amicizia tra pianta e tartufo, fondamentale!
  • Terreno: deve essere giusto, sennò niente tartufi!

Quest’anno, mio cugino ha trovato un bel po’ di tartufi nel suo bosco, vicino a Montepulciano. Dice che è una zona famosissima per le tartufaie, è pieno di querce e noccioli secolari. Un vero spettacolo! Ma è difficile, eh, bisogna conoscere bene il terreno, capire il tipo di pianta… è un’arte! E poi ci vogliono anni, eh!

Ah, un’altra cosa che ho scoperto quest’anno: il tipo di terreno influenza molto la crescita dei tartufi! Il mio cugino mi ha raccontato che preferiscono terreni calcarei, ben drenati, e in zone soleggiate. Non proprio in pieno sole, però, eh! Troppo sole brucia tutto!

#Autunno #Periodo #Tartufi