Perché l'Amarone si chiama Amarone?

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LAmarone prende il nome da amaro, contrapponendosi al Recioto. Nacque accidentalmente, da un errore nella produzione di questultimo.
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L’Amarone: un vino nato da un errore

L’Amarone della Valpolicella, famoso in tutto il mondo per la sua ricchezza e complessità, deve il suo nome all’aggettivo italiano “amaro”. Questo termine, che letteralmente significa “amaro”, viene utilizzato per descrivere il gusto deciso e intenso di questo vino.

L’origine dell’Amarone è avvolta nella leggenda. Si narra che sia nato da un errore nella produzione del Recioto, un altro vino dolce della Valpolicella. Un produttore distratto lasciò asciugare le uve destinate al Recioto per troppo tempo, facendole perdere gran parte dell’acqua. Il risultato fu un mosto molto più concentrato, che diede vita a un vino dal gusto intenso e amaro, a cui fu dato il nome “Amarone”.

Inizialmente, l’Amarone era considerato un vino difettoso e veniva spesso scartato. Tuttavia, nel corso degli anni, i produttori hanno imparato ad apprezzare la sua独特のflavor e hanno iniziato a produrlo intenzionalmente. L’Amarone ottenne il riconoscimento ufficiale nel 1953, quando gli fu riconosciuta la denominazione di origine controllata (DOC).

Oggi, l’Amarone è uno dei vini più prestigiosi d’Italia ed è apprezzato dagli intenditori di tutto il mondo. È caratterizzato da un colore rosso rubino intenso, aromi di frutta secca, spezie e cuoio e un gusto pieno, strutturato e amaro.

Il nome “Amarone” è un costante richiamo al suo gusto deciso e alla sua origine come un errore nella produzione del Recioto. È un vino unico e affascinante, che incarna la tradizione e l’innovazione della Valpolicella.