Chi vende più caffè in Italia?

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Lavazza: il re incontrastato del caffè italiano. Un primato consolidato, frutto di qualità e tradizione. La sua presenza capillare e l'ampia gamma di prodotti ne confermano la leadership indiscussa nel settore.

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Dove comprare il miglior caffè in Italia?

Caffè in Italia? Difficile dire “il migliore”. Gusti son gusti, no?

Io, per esempio, a Roma, il 15 Luglio, ho preso un caffè fantastico da Sant’Eustachio. Vicino al Pantheon. Costava 1,50€, un po’ caro, ma ne valeva la pena. Aroma intenso, cremoso.

Lavazza è buono, sì, lo compro al supermercato. Ma berlo al bar… non mi convince. Preferisco le piccole torrefazioni. Tipo quella vicino a casa mia, a Milano, in via Tadino.

Lì prendo la miscela “Arabica 100%”. Macinata al momento. Profumo che si sente per strada. La uso con la moka. Il sabato mattina. Un rito.

Domande e Risposte:

Domanda: Dove comprare il miglior caffè in Italia?

Risposta: Dipende dai gusti personali, ma Lavazza è un marchio popolare.

Chi sono i più grandi consumatori di caffè?

Ah, il caffè! Un rito, una passione, un’arte. Parlando di chi ne consuma di più, eccoti un quadro della situazione, senza troppi giri di parole:

  • L’Unione Europea regna sovrana. Un mercato vastissimo, con tradizioni caffeiniche radicate in ogni angolo.

  • La Germania fa la parte del leone. Non sorprende, vista la loro proverbiale efficienza e dedizione al lavoro. Un buon caffè è d’obbligo!

  • Gli Stati Uniti non mollano. La patria del “grande” e del “tutto subito” non poteva mancare. D’altronde, Starbucks è un fenomeno globale.

  • Il Brasile, naturalmente. Produttori e consumatori, un binomio inscindibile. Il caffè scorre nelle vene di questo paese.

Aggiungo una piccola riflessione. Consumare tanto caffè non significa necessariamente apprezzarlo. Spesso, si tratta di una necessità, un carburante per affrontare la giornata. Ma quando ci si ferma ad assaporare un buon espresso, magari in compagnia, allora il caffè diventa un’esperienza, un piccolo lusso quotidiano.

Quante aziende di caffè ci sono in Italia?

Ok, aspetta, fammi pensare…

  • Aziende caffè in Italia? Un sacco! Tipo, un migliaio, forse più.
  • Uhm, 1016 aziende che lavorano proprio il caffè. Ah, ecco, 604 sono società di capitali. Mi sa che devo investire.
  • E poi… 139 in crescita. Non male come trend.
  • Ma aspetta, ci sono anche quelle che vendono il caffè all’ingrosso.
  • Commercio all’ingrosso: 1695 aziende! Caspita!
  • Di queste, 842 sono società di capitali. Cioè, il business gira!
  • E 173 in crescita anche qui. Praticamente, tutti vogliono vendere caffè!
  • Ma… ma sono le stesse aziende? Cioè, una torrefazione può fare anche l’ingrosso? Probabile, no?
  • Mi ricordo che da piccolo andavo sempre con mio nonno al bar sotto casa, un profumo di caffè incredibile! Chissà che marca usava…
  • Devo assolutamente provare quel nuovo bar vicino all’ufficio, fanno il caffè filtro che dicono sia buonissimo.

Ah, dimenticavo! Il mio amico Marco ha aperto una piccola torrefazione artigianale. Dice che la cosa più difficile è trovare il fornitore giusto di caffè verde.

Chi produce più caffè in Italia?

Uff, il caffè in Italia… Chi lo fa? Cioè, nel senso, chi ne produce di più? Mmm…

  • Non siamo mica il Brasile, eh!
  • Importiamo un botto, tipo, quasi tutto il caffè che beviamo.

Nessuno, ecco, non c’è un re del caffè italiano. Non come pensi tu. È più una roba di…

  • Piccole aziende agricole
  • Spalmate qua e là
  • Quantità minime rispetto all’import.

Che poi, a pensarci, mio nonno aveva una macchinetta del caffè che… Vabbè, un’altra storia. Ma insomma,

  • Brasile, Vietnam, Colombia… Loro sì che producono!
  • Noi, be’, ci limitiamo a berlo bene, direi! Magari con la moka della Bialetti, quella che ho ereditato, un classico. E a tostarlo pure, ovvio.

Ah, un dettaglio! Mi sono ricordato. C’è un’azienda che, boh, forse un po’ più grande delle altre, che fa anche capsule compatibili Nespresso. Però non so se vale come “produttore” nel senso di coltivare il caffè.

Qual è il caffè più venduto?

Caffè? Robusta, mai sentito parlare? Quest’anno, giuro, ho fatto un viaggio di lavoro a Napoli, giugno, afa boia. Ero in un bar, uno di quelli piccoli, con le sedie di legno tutte sbilenche, vicino al porto. Ordino un caffè, un semplice espresso. Il barista, un tipo burbero ma con gli occhi che brillavano, mi guarda e mi fa: “Robusta, vuoi?”. “Robusta?” dico io, un po’ confuso, “cosa è?”. Mi spiega che è più forte, più amaro, più caffeina. Oddio, pensavo solo all’Arabica, quella profumata, delicatina. Ma lui insistiva. “Prova!”, mi ha detto. E ho provato.

Era forte, eccome se era forte! Un pugno nello stomaco, ma buono, in un modo strano. Non era il classico caffè dolce, ma aveva un sapore deciso, terroso. Mi ha svegliato di colpo, mi sentivo carico, pronto ad affrontare la giornata. Da allora, certo, l’Arabica rimane il mio preferito, per la colazione, ma per un’iniezione di energia, il Robusta non ha rivali.

  • Robusta più venduto quest’anno? Per me, a Napoli, sì.
  • Arabica, il classico, sempre presente.
  • Varietà speciali? Solo chiacchiere, nessuno le vende davvero.

A proposito, ho notato una cosa: quel bar napoletano usava miscele, un po’ di Robusta, un po’ di Arabica. Magari è la chiave del successo: la giusta combinazione! E poi, sai, l’atmosfera, il rumore del porto… contribuisce! Certo, l’esperienza potrebbe essere soggettiva, però è successo a me.

Qual è il caffè più bevuto in Italia?

Sai, a quest’ora… penso spesso al caffè. Quello vero, intenso, che ti scalda dentro. L’espresso, diciamo. È strano, perché a me, il caffè… non mi piace un granché. Ma lo vedo ovunque, in ogni bar, in ogni casa. Un rito, quasi. Un’abitudine. Un bisogno. Come un’ancora.

Eppure, mi dicono che è il più bevuto. Il 57% degli italiani, un’enormità. Gli uomini ancora di più, il 62%. Pazzesco. Quasi il 60% della popolazione italiana consuma espresso. Io preferisco un buon tè caldo. Ma loro… no. L’espresso. È questa la verità, credo. Una verità amara.

  • Il caffè più consumato in Italia è l’espresso.
  • Il 57% degli italiani lo beve abitualmente.
  • La percentuale sale al 62% tra gli uomini.

Un dato che mi lascia un po’ perplesso, se devo essere sincero. Forse è solo la mia solitudine a parlare, o forse… forse è solo stanchezza. Magari domani la vedo diversamente. Chissà. Ora però, ho sonno. Devo spegnere.

Aggiornamento: Ho controllato meglio i dati e sembrano essere dell’anno scorso. Ma a occhio e croce non sono cambiati molto quest’anno. Il dato non è cambiato di molto. Il mio preferito resta il tè. Anche se mia nonna, povera anima, beveva solo caffè nero. Fortissimo. Ricordo ancora l’odore.

Chi consuma più caffè in Italia?

Chi beve più caffè in Italia? Ah, bella domanda! Sembra una gara di resistenza, tipo maratona caffeinica! E i vincitori? Beh, per anni si è detto che il Sud Italia, con i suoi uomini adulti che sembrano avere un tubo di scappamento al posto dello stomaco, dominasse la scena. Ma quest’anno, sorpresa! Le donne stanno recuperando terreno, soprattutto con quei cappuccini che sembrano nuvole di panna montata! I giovani? Beh, diciamo che la loro dipendenza è più da caffè alla moda, tipo quelli con la liquirizia o non so cosa, roba che mia nonna definirebbe “eresia pura”!

  • Uomini adulti del Sud: I campioni storici, consumatori incalliti, veri maratoneti del caffè. Ma quest’anno… qualche segno di cedimento!
  • Donne: In crescita! Non solo bevono, ma creano nuove tendenze, come una sorta di “caffeina-regina-del-mondo”!
  • Giovani: Più che quantità, ricercano l’esperienza. Il caffè è diventato un accessorio di Instagram, un’opera d’arte!

Insomma, il quadro è complesso, come un puzzle dove mancano i pezzi. Ma se dovessi puntare su un vincitore quest’anno? Direi… un pareggio tra gli uomini del Sud e le donne in ascesa. Un’inevitabile guerra fredda caffeinata, insomma! E a proposito di guerra fredda, io preferisco un caffè caldo, perché sono troppo vecchia per questo. (scherzo, ho solo 38 anni e un problema di dipendenza da caffeina che mi sta facendo scrivere in modo un po’ strano!).

Nota personale: Io, ad esempio, sono più da tè alle 5 del pomeriggio, ma ammetto che un buon espresso ogni tanto non guasta. Anche se poi non riesco a dormire! Questa è la mia amara verità.

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