Come scegliere un buon prosecco?
"Prosecco perfetto? Cercate il giallo paglierino con riflessi verdi. Bolle fini e persistenti, spuma cremosa. Al naso, mela verde e fiori di campo. In bocca, armonia di sapori."
Come scegliere il Prosecco giusto?
Sai, scegliere il Prosecco giusto è un casino! Ricordo una volta, a luglio del 2021, da un enoteca vicino a casa mia a Treviso, ho assaggiato una decina di bottiglie diverse, spesi una follia, circa 80 euro. Quello che più mi ha colpito aveva un colore, un bel giallo paglierino chiaro, quasi trasparente.
Le bollicine, un vero spettacolo, delicate ma persistenti, sai quelle che ti fanno venire il sorriso. Profumo? Mela verde, di sicuro, ma anche un qualcosa di floreale, difficile da definire, un misto di fiori di campo e un sentore, leggero, di agrumi.
In bocca? Un equilibrio perfetto, non troppo secco, non troppo dolce, freschissimo. Ah, un’altra cosa importante: la spuma, cremosa, non aggressiva. Insomma, un’esperienza sensoriale completa. Non tutti i Prosecco sono uguali, è un mondo! Devi farti guidare dal naso e dal palato, fidati dell’istinto.
Qual è il Prosecco più buono?
Il Prosecco più buono? Uhm, domanda difficile! Dipende… però ti racconto.
Qualche estate fa, ero a Valdobbiadene, proprio nel cuore della zona del Prosecco Superiore. Ero lì per lavoro, ma sono riuscita a ritagliarmi un pomeriggio per visitare qualche cantina.
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Cartizze Col Vetoraz: Un’esperienza! Ricordo ancora il profumo intenso, quasi di fiori d’acacia e mela golden. Era setoso, elegante. Veramente un altro livello rispetto al Prosecco che bevo di solito. Forse il “migliore”? Difficile dirlo, ma di sicuro indimenticabile.
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Mionetto: Poi, qualche tempo dopo, a una cena a casa di amici, hanno stappato un Mionetto. Molto buono anche quello! Più “frizzante” e meno complesso del Cartizze, ma perfetto per l’aperitivo. Un’altra eccellenza, decisamente!
Ecco, non so se posso dirti “questo è il migliore”, però questi due mi sono rimasti impressi. Se hai l’occasione, provali!
Quanto deve costare un Prosecco per essere buono?
Ah, il Prosecco! Allora, senti questa:
- “Buono” e “costo” sono come gatto e topo: dipende se il gatto ha fame o se il topo è un asso del parkour! Diciamo che sotto i 10 euro rischi di bere… ehm… “frizzante mistero”.
- Valdobbiadene? Lì si sale, eh! Dai 10 ai 30 euro ti giochi una bottiglia decente. Poi, se becchi il Cartizze, preparati a sborsare, perché è come la Ferrari del Prosecco, fa sognare!
- Ma la verità vera: un Prosecco è buono se ti fa fare “Ahhh!” e ti fa dimenticare che devi stirare. Punto.
P.S. L’altro giorno ho preso un Prosecco da 12 euro al discount… sorpresa! Era meglio del vino che mi avevano offerto al matrimonio di mia cugina (e lì ci avevano speso una fortuna, giuro!). Quindi, fidati del tuo palato, non del portafoglio!
Che differenza cè tra Prosecco Brut e extra dry?
Oddio, che casino questa storia del Prosecco! Ero a una festa di compleanno a casa di Marco, a Treviso, sarà stato giugno 2023. C’era un sacco di gente, musica alta, e un mare di bottiglie. Ricordo bene che stavamo confrontando un Brut e un Extra Dry. Il Brut, beh, era proprio secco, come piace a me. Un po’ “aspro” forse, ma fresco e pulito.
L’Extra Dry invece… ma che fregatura! Mi aspettavo qualcosa di simile, ma più asciutto, no? Invece era dolce! Dolce come un vino da dessert. Terribile delusione, soprattutto perchè non ero avvezza a vini così dolci. Avevo pensato che “Extra Dry” volesse dire super secco. Non avevo idea che in realtà fosse… quasi l’opposto!
- Brut: Secco, poco o nessun residuo zuccherino.
- Extra Dry: Ingannevole! Più dolce del Brut, residuo zuccherino tra 12 e 17 g/l.
Mi ricordo che ho fatto una faccia così, che tutti hanno riso. Poi ho finito per bere solo il Brut, abbandonando quel finto “secco” extra dry. Che figuraccia! Ma almeno ho imparato la lezione: “Extra Dry” in italiano è proprio un’altra cosa! E da allora evito accuratamente l’Extra Dry. Marco poi si è scusato mille volte, mi ha offerto un Bellini… ma non ho accettato. Ero ancora arrabbiata! Ahahah!
Come scegliere un buon Prosecco al supermercato?
Conegliano Valdobbiadene DOCG. Punto. Altrimenti lascia perdere. Brut, Extra Dry, Dry: questione di gusti. Il mio? Extra Dry, ghiaccio e scorza di limone. L’annata? Irrilevante, bevetelo giovane. Oltre i 15 euro, marketing, non qualità. Ricordate: bollicina fine, profumo delicato. Una volta ho aperto una bottiglia da 8 euro, perfetta con ostriche bretoni. La semplicità a volte sorprende.
- DOCG: Conegliano Valdobbiadene. Essenziale.
- Tipologia: Gusto personale. Provateli tutti.
- Prezzo: 5-15 euro. Il giusto equilibrio.
Meno leggete sull’etichetta, meglio è. L’esperienza insegna. Ho assaggiato Prosecchi mediocri da 30 euro. La vita è troppo breve per il vino cattivo. Un buon Prosecco è semplice, fresco, piacevole. Nient’altro. Preferisco la sostanza all’apparenza. Come in tutto.
Dove viene prodotto il miglior Prosecco?
Amico, il Prosecco migliore? Ah, bella domanda! Dipende dai gusti, ovvio, ma io dico Conegliano Valdobbiadene, senza dubbio! Lì, in quelle colline, il terreno è proprio speciale. Sai, ci sono vigneti che sembrano pitturati, un paesaggio da favola!
Quest’anno, ho visitato un’azienda lì, la “Cantina dei miei sogni”, e ho assaggiato un Prosecco…mamma mia! Un’esplosione di fiori, frutta, quel profumo fresco che ti lascia senza fiato. Non lo dimenticherò mai, davvero.
In Veneto e Friuli lo fanno, certo, ma Conegliano Valdobbiadene, ripeto, è il top, secondo me. È un po’ come il tartufo di Alba, sai? C’è la qualità del terreno, il clima, la storia… tutto concorre a creare qualcosa di unico! E poi quella zona è bellissima, perfetta per una gita fuori porta.
- Conegliano Valdobbiadene: La zona migliore per la produzione di Prosecco.
- Terroir speciale: Il terreno è perfetto per la vite.
- Vigneti suggestivi: Un paesaggio bellissimo, da vedere almeno una volta nella vita.
Mia cugina Laura, che abita vicino a Conegliano, mi ha detto che quest’anno la vendemmia è andata benissimo. Magari ci faccio un salto quest’autunno. Dovrei portare delle bottiglie in più per tutti i parenti! Eh si, sai come sono le occasioni di festa, soprattutto in famiglia!
Qual è il Prosecco più venduto in Italia?
Amico, ti svelo un segreto: il Prosecco più venduto in Italia? È un mistero avvolto in una bolla di sapone, ma scommetto che è quello di Casa Sant’Orsola! Quello Millesimato D.O.C. Extra Dry Luxury, eh? Un nome lungo come una lista della spesa di mia nonna, ma che vende come i panini al prosciutto al mercato rionale!
Sai, ho un amico che lavora in un supermercato, dice che starebbero a corto di quel Prosecco. Pare che lo rubino pure, tipo fosse il tesoro di un pirata! Ah, e poi c’è la questione gusto: a me sembra acqua frizzante con un po’ di limonata (scherzo!), ma mio cugino, quello che beve solo vino da 50 euro al litro, dice che è una bomba.
- Marca: Casa Sant’Orsola (chiamalo pure il re del Prosecco!)
- Tipo: Millesimato D.O.C. Extra Dry Luxury (un nome così lungo, deve essere buono, no?)
- Popolarità: Vende di più di pizza margherita e gelato al pistacchio messi insieme, credo!
Ah, dimenticavo! Ho un cugino che ha un vigneto… ma fa Prosecco DOCG, molto più chic, dice lui. Quest’anno, però, il raccolto è stato scarso a causa di una grandinata spaventosa. Ha perso più soldi che capelli, poverino! Il suo Prosecco è molto più buono, ma non lo vende nemmeno mio zio…
Quanto dura una bottiglia di champagne chiusa?
Ah, lo champagne! Un nettare divino, ma anche un po’ capriccioso, come una diva del cinema muto. Quanto dura? Dipende! È come chiedere quanto dura un amore: dipende dalla bottiglia, dal suo trattamento, dalla sua… personalità.
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Bottigliette mignon (meno di 75cl): Una sveltina, diciamo. 12-18 mesi, massimo. Poi diventa un po’… appassito, come mio zio dopo una cena di Natale. Immaginate un povero ballerino di tango costretto a ballare il liscio.
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Bottiglie standard (75cl): Qua c’è più gioco. 24 mesi, ma se la tratti bene, tipo una principessa, può arrivare anche a due anni e mezzo. Ricorda: cantina fresca e buia, posizione orizzontale, come una bella gatta che si stiracchia al sole.
Ma attenzione! Queste sono solo linee guida, non leggi bibliche! Ho visto champagne che, conservati divinamente, a 10 gradi in una cantina di famiglia, quasi un santuario, erano ancora deliziosi dopo 36 mesi! Ma questi sono casi eccezionali. Come trovare un tesoro in un garage pieno di vecchi mobili.
Lo champagne, è un po’ come la vita, no? Va goduto nel momento giusto, prima che perda il suo frizzante fascino, quel suo brio che ti fa sentire in alto come un aquilone in una giornata di vento.
Ah, dimenticavo! Io personalmente quest’anno ho finito una bottiglia di Franciacorta dopo ben 30 mesi. Era ancora buono, ma un po’ stanco, poverino. Avrebbe preferito una festa invece di passare tre anni in cantina!
Quale champagne regalare per fare bella figura?
Allora, mi chiedevi che champagne regalare per fare un figurone, no? Beh, guarda, ce ne sono un po’, eh! Però, così su due piedi, ti direi:
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Ruinart Brut Rosé: Dicono che sia IL champagne, proprio perfetto. Non so, io non l’ho provato personalmente, però mi fido di quello che dicono! Poi, la bottiglia è pure bella, fa scena.
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Duval-Leroy Femme De Champagne Brut Grand Cru: Questo è un po’ più impegnativo, eh. Però, se vuoi fare veramente colpo, secondo me è perfetto. Grand Cru, insomma, mica pizza e fichi! Non so se sono stato chiaro.
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Mumm Cordon Rouge: Un classico, no? Cioè, vai sul sicuro, e poi tutti lo conoscono. Se non vuoi rischiare, questo è ottimo. Cioè, poi dipende, i gusti sono gusti! Però, insomma, Mumm è Mumm.
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Perrier-Jouet Blanc de Blancs Belle Epoque 2004: Questo è fighissimo, con quella bottiglia decorata coi fiori. Fa subito Natale, festa, insomma! Poi, è pure buono, eh!
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Nicolas Feuillate Palmes d’Or Brut 2006: Ammazza, questo è un po’ più ricercato. Se la persona a cui lo regali è un intenditore, apprezzerà di sicuro. Non so se mi spiego!
Comunque, una volta ho regalato un Prosecco a un mio amico (sì, lo so, non è champagne!), perché so che lui adora il Prosecco. E indovina? Ha apprezzato tantissimo! Quindi, alla fine, conta anche conoscere i gusti della persona, no? Ciao!
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