Come si chiama la pizza napoletana a Napoli?

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A Napoli, la pizza napoletana per antonomasia è la Margherita. Semplice, con pomodoro, fior di latte, basilico, sale e olio, incarna la tradizione culinaria partenopea.

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Pizza napoletana: nomi e tipologie a Napoli?

Pizza napoletana, eh? A Napoli… Quante storie! La Margherita è la regina, certo.

Pomodoro San Marzano, fior di latte (quello vero!), basilico fresco… un profumo che ti fa impazzire.

Mi ricordo, la prima volta a Napoli, era tipo maggio, forse 2010? Presi una Margherita da Michele, in via Cesare Sersale, una cosa semplice, ma che sapore! Pagai tipo 4 euro, forse meno.

Che poi, la storia dice che la Margherita è nata per la regina Margherita di Savoia, no? Boh, io so solo che è buona da morire. E poi ce ne sono altre, eh! Marinara, diavola… ogni pizzeria ha la sua specialità. Ma la Margherita resta sempre la numero uno.

Pizza napoletana: nomi e tipologie a Napoli?

  • Margherita: Pomodoro, fior di latte, basilico, olio, sale.
  • Marinara: Pomodoro, aglio, origano, olio.
  • Diavola: Pomodoro, mozzarella, salame piccante, olio.

Come si chiama la pizza Napoli a Napoli?

Pizza a Napoli? Marinara o Margherita. Punto.

Ordini “pizza Napoli”? Preparati a sorprese. Potresti ricevere una marinara con alici e capperi. O altro. Dipende dal pizzaiolo. Ogni forno è una legge.

  • Marinara: Pomodoro, origano, aglio, olio.
  • Margherita: Pomodoro, mozzarella, basilico.

Nel mio quartiere, da Enzo, una “Napoli” è marinara con aggiunta di acciughe. Ma non è una regola.

Aggiunte: L’anno scorso, durante una visita a via dei Tribunali, ho constatato questa variabilità. Ricordo una pizzeria che pubblicizzava una “Pizza Napoli del nonno”, con provola affumicata e salsiccia. Assurdo.

Quanti tipi di pizza ci sono a Napoli?

A Napoli, la pizza è un’arte, non una semplice ricetta. Ufficialmente, l’Associazione Verace Pizza Napoletana (AVPN) riconosce due pilastri:

  • Marinara: Pomodoro San Marzano DOP, aglio, origano selvatico, un filo d’olio extravergine d’oliva. La semplicità elevata a capolavoro.

  • Margherita: Pomodoro San Marzano DOP, mozzarella di bufala campana DOP (o fior di latte), basilico fresco e olio extravergine d’oliva. Un omaggio ai colori della bandiera italiana.

Tuttavia, la vera anima napoletana si rivela nelle infinite varianti. Ogni pizzaiolo ha il suo tocco, la sua interpretazione, legata spesso ai prodotti di stagione e alla creatività del momento.

  • Pizza con friarielli e salsiccia: Un connubio rustico e saporito, dove l’amaro dei friarielli si sposa alla perfezione con la grassezza della salsiccia.

  • Pizza con scarole e olive: Un’alternativa vegetariana ricca di gusto, con la scarola saltata in padella e le olive nere a dare un tocco mediterraneo.

La pizza a Napoli è una filosofia, un modo di vivere. Non è solo cibo, ma un’esperienza sensoriale che coinvolge tutti i sensi, un viaggio nella cultura e nella tradizione partenopea. E come diceva un vecchio pizzaiolo che conoscevo, “Ogni pizza è un’opera d’arte, unica e irripetibile”.

Quali sono le pizze tradizionali napoletane?

Uff, le pizze napoletane… che fame! Mamma mia, quante ne esistono!

  • Margherita: Pomodoro, mozzarella (fiordilatte ovviamente), basilico. Cioè, la regina! Me la faceva sempre nonna, con i pomodori dell’orto. Un’altra cosa…
  • Marinara: Pomodoro, aglio, origano. Roba semplice, ma che bomba! Ma niente mozzarella? Strano eh…
  • Napoli: Pomodoro, acciughe, origano, capperi, olive. Questa la prendeva sempre mio zio Gennaro, che puzza! Scherzo zio, ti voglio bene!
  • Quattro formaggi: Mozzarella, provola, parmigiano, gorgonzola. Un po’ pesante, ma ogni tanto ci sta! La facevano al caseificio sotto casa dei miei.
  • Diavola: Pomodoro, mozzarella, salame piccante. Classica, ma occhio al bruciore! Una volta ne ho mangiata una e poi…lasciamo stare!
  • Salsiccia e friarielli: Pomodoro, mozzarella, salsiccia, friarielli. La mia preferita! I friarielli, che goduria. Mi ricorda le cene a casa con gli amici.

Ma ce ne sono altre, eh! La Cosacca, ad esempio, solo pomodoro, pecorino e basilico. E poi, la Ripieno, fritta o al forno, con ricotta, ciccioli, provola… Che spettacolo! Ah, e la Pizza fritta vera e propria, quella con la scarola e le olive di Gaeta, oppure quella con la ricotta e il pepe. Da provare assolutamente!

Perché si chiama marinara?

Era l’estate del 2010, forse 2011, ero a Napoli con i miei, caldo da morire! Mi ricordo che papà mi spiegò, mentre mangiavamo una marinara in una pizzeria a via dei Tribunali, che il nome non è per il pesce, come pensavo io da bambina!

  • Ingredienti semplici: pomodoro, aglio, olio, origano. Roba che i marinai si portavano dietro nelle lunghe navigazioni.
  • Lunga conservazione: niente mozzarella che andava a male in fretta. Geniale, no?
  • ‘700: pare che sia nata in quel periodo, quindi non proprio l’altro ieri.
  • Napoli: la patria, ovvio!
  • Via dei Tribunali: Piena di pizzerie, una più buona dell’altra!

Mi ricordo che rimasi stupita. Io pensavo che la pizza alla marinara avesse a che fare con i frutti di mare! Invece no, è una pizza da marinai, non con i marinai. Mi sa che quella sera ne mangiai due, talmente mi aveva affascinato la storia! E poi, diciamocelo, è buonissima anche senza mozzarella!

Non so se questa è proprio la verità assoluta, ma così mi è stata raccontata, e così la racconto io!

Come si chiama la pizza fritta a Napoli?

A Napoli, la pizza fritta si chiama proprio così: pizza fritta! Semplicemente.

  • L’esperienza: Ricordo una volta, ero a Forcella, un quartiere verace di Napoli. Era una sera d’estate, afosa da morire.
  • L’emozione: Ero affamatissimo e l’odore della pizza fritta mi ha guidato fino a una piccola friggitoria.
  • Il gusto: L’ho presa fumante, bollente quasi. Pomodoro, parmigiano… un’esplosione di sapore!
  • Il luogo: Forcella, Napoli, un posto dove la vera pizza fritta la trovi ovunque.
  • Il ricordo: Mi sono scottato la lingua, ma non importava. Era troppo buona!

Poi ci sono anche le pizzette montanare, che sono più piccole e spesso fritte in olio meno profondo, ma sempre deliziose. Un’altra variante è la pizza “battilocchio”, una pizza fritta e poi ripassata al forno. Insomma, a Napoli, la pizza fritta è un’arte!

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