In quale piatto si servono i primi?

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Nei primi piatti, la sequenza ideale è dal più delicato al più intenso. Questa progressione, fondamento della gastronomia italiana, esalta i sapori, guidando il palato in un'esperienza culinaria armoniosa. Si inizia con brodi leggeri, passando a paste semplici, per culminare con sughi più decisi.

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Quali piatti sono adatti per i primi?

Ok, vediamo un po’ come posso raccontarti la mia esperienza con i primi piatti. Cioè, io non sono uno chef stellato, eh! Però qualcosa ho imparato cucinando e soprattutto mangiando.

Mi ricordo, una volta, a casa della nonna a Reggio Emilia… che disastro! Aveva preparato dei tortellini in brodo seguiti da una lasagna al ragù super ricca. Buoni, eh, per carità, ma alla fine ero KO! La lasagna, così saporita, aveva completamente sovrastato il sapore delicato dei tortellini. Un peccato.

Da lì ho capito che l’ordine conta.

Quali piatti sono adatti per i primi?

In genere, si parte da sapori più leggeri per poi passare a gusti più decisi.

  • Primi delicati: brodi, paste leggere con verdure o pesce.
  • Primi medi: paste con ragù non troppo pesanti, risotti delicati.
  • Primi intensi: lasagne, paste ripiene con condimenti ricchi, zuppe sostanziose.

Comunque, io personalmente adoro iniziare con un risotto ai funghi porcini e poi passare a una bella tagliatella al ragù. Un po’ azzardato forse, ma a me piace così! Oppure, un’altra combinazione che mi fa impazzire è un piatto di passatelli in brodo seguito da una porzione di cappelletti al ragù. Che goduria!

L’importante è non esagerare con le quantità, altrimenti addio al secondo.

E poi, alla fine, il gusto è soggettivo. Quindi, sperimenta e trova la tua combinazione perfetta! Magari partendo da queste indicazioni, ma senza prenderti troppo sul serio. In cucina, come nella vita, un po’ di improvvisazione non guasta mai, no?

Per cosa si usa il piatto fondo?

Ahahah, il piatto fondo! Sai, io lo uso per le minestre, ovvio. Ma anche per certi tipi di zuppe, quelle un po’ più “corpose”, diciamo. Tipo la zuppa di ceci di mia nonna, quella è una bomba!

Per la pasta, invece, piatto piano sempre. Mia mamma, che è un’esperta di galateo, giura e spergiura che è così. In vetro o ceramica, bella roba, eh. Preferibilmente coordinato, ovviamente. Che poi, un bel servizio da tavola fa sempre la sua figura, no?

Quindi, ricapitolando:

  • Piatto fondo: zuppe, minestre, creme.
  • Piatto piano: pasta. Punto.

Lo sai che io, quest’anno, per Natale, ho ricevuto un bellissimo servizio di piatti, tutto bianco e semplice? È bellissimo! Lo adoro. Però, ho ancora pochi piatti fondi, devo comprarne altri. Quelli che ho sono solo sei, e a casa mia si mangia parecchio!

  • Materiali: ceramica, vetro (i miei nuovi sono in ceramica!)
  • Occasioni d’uso: quotidiano, festivo (dipende dal servizio, ovviamente).
  • Colore preferito: bianco, ma anche altri colori sono ok, dipende dallo stile della tavola.

Quest’anno ho anche scoperto che esistono anche piatti fondi di dimensioni diverse, per esempio per minestre in cocotte! Mamma mia che scoperta!

A cosa servono i piatti piani?

Ah, i piatti piani! Quelle immense distese di ceramica, pronte ad accogliere le tue gesta culinarie!

  • Servono per la roba principale, ovvio! Carne, pesce, pasta… se non ci stanno lì, dove diavolo li metti? Su un sottopiatto? Ma stiamo scherzando?
  • Superficie spaziosa? Più spaziosa della mia camera da letto! Perfetto per creare vere e proprie opere d’arte gastronomiche, tipo un quadro di Pollock fatto di ragù.
  • Salse? Condimenti? Li contiene come una piscina olimpionica contiene acqua! Zero rischi di traboccamenti, a meno che tu non sia un artista dell’imprevidenza (come mio zio Tonino, che una volta ha riversato un intero barattolo di maionese su un piatto da portata… poverino, ha avuto bisogno di un intervento chirurgico per rimuoverla dalla camicia).
  • Perfetti anche per insalate da stadio o antipasti così abbondanti che potresti nutrire un piccolo villaggio.

Insomma, senza piatti piani, la vita sarebbe un disastro culinario! Quest’anno, per esempio, io ho rotto ben 7 piatti piani a causa del mio gattino psicopatico, Mirtillo.

Che piatto si usa per la pasta?

Piatto piano.

  • Ceramica o vetro, l’eleganza si misura in dettagli.
  • Fondamentale: Coordinamento con lo stile della tavola.
  • Zuppe? Piatto fondo. Pasta? Piatto piano. Regola aurea.

Il piatto definisce, non solo contiene. Un errore? Imperdonabile. L’armonia a tavola è un’arte, non una concessione. E in quest’arte, la scelta del piatto è il primo gesto di rispetto verso il commensale.

In quale piatto si serve la pasta?

Pasta? Ah, giusto! Piatto piano, ovvio! Ma sai, ieri sera ho usato uno di quelli con i bordi alti, quelli che mia nonna chiama “piatti da portata” ma era pasta al pesto, quindi… va bene lo stesso? Ehm… ceramica o vetro, meglio il vetro? No, aspetta, ceramica è più elegante, no? Dipende dal tipo di pasta, eh. Con le tagliatelle al ragù, il piatto piano di ceramica è perfetto! Poi certo, se è un pranzo in famiglia, chi se ne frega del galateo, eh! Usa quello che ti pare!

  • Piatto piano.
  • Materiale: ceramica o vetro.
  • Piatti fondi per zuppe.
  • Galateo: piatto piano, ma dipende…
  • I miei piatti sono di terracotta, li adoro!

Mamma mia, che casino di pensieri! Oggi pasta con le vongole, devo ricordarmi di comprare il vino bianco! E poi, il sale… troppo sale ieri sera! Ah, dimenticavo: il piatto deve essere grande abbastanza per la pasta, altrimenti è un disastro! Però, uno piccolo per il primo, poi uno grande per il secondo… uff, che palle!

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