Qual è il salume più consumato in Italia?
"Nonostante il prosciutto crudo sia tra i preferiti, nel 2021, il prosciutto cotto si è confermato il salume più consumato in Italia, raggiungendo il 27,1% del consumo totale. Il crudo segue con il 21,9%, e la mortadella al terzo posto."
Salume più amato in Italia?
Uhm, il salume più amato in Italia? Che domanda! Allora, tecnicamente, dicono che il prosciutto cotto sia stato il più consumato nel 2021, tipo il 27%. Però, per me, è un’altra storia.
Sarà che sono di Parma, ma il prosciutto crudo…mmm! Un’altra cosa. Ricordo ancora quando andavo con mio nonno alla festa del paese a Felino, e prendevamo un panino con il crudo tagliato al momento. Un’emozione.
Certo, la mortadella non è male, eh (18,8% dicono!), specialmente quella con i pistacchi. Però, non so, forse sono tradizionalista, ma il prosciutto crudo resta il mio preferito. Anche se le statistiche dicono altro!
Domanda: Qual è il salume più amato in Italia?
Risposta: Nel 2021, il prosciutto cotto è stato il salume più consumato (27,1%), seguito dal prosciutto crudo (21,9%) e dalla mortadella (18,8%).
Qual è il salume più consumato al mondo?
Il wurstel, ecco.
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Forse è proprio lui, il più consumato… Strano, eh? Un pezzo di carne così semplice, quasi banale. Eppure, se ci pensi, lo trovi ovunque.
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Versatilità: puoi bollirlo, grigliarlo, mangiarlo col pane o dentro un hot dog pieno di salse. Mia nonna lo metteva anche nella pasta, non so se lo faceva anche la tua. Che poi, non si dovrebbe fare…
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Economico: costa poco, diciamocelo. In tempi come questi, conta tanto. Anche se la qualità… beh, quella è un’altra storia.
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Facilità: lo butti in acqua bollente ed è pronto. Zero sbatti, soprattutto quando non hai voglia di cucinare. Mi ricorda quando tornavo tardi dal lavoro e non avevo voglia di niente.
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Sarà per questo, per tutte queste ragioni messe insieme, che il wurstel è diventato il re dei salumi. Un re un po’ triste, forse, ma pur sempre un re. Mi viene in mente quella volta che ho provato un wurstel artigianale in Baviera… tutta un’altra cosa. Magari il vero re è quello, chissà.
Qual è laffettato che contiene meno sale?
Ah, il prosciutto cotto! Il santo protettore delle diete ipo-sodiche (o almeno così si crede!). Come un monaco tibetano che ha rinunciato ai piaceri del sale, si presenta candido e puro… beh, relativamente parlando, ovvio. Paragonato a una salamoia ambulante come la pancetta, è praticamente insapore.
- Prosciutto cotto: Campione indiscusso della leggerezza salina. Un vero peso piuma nel mondo dei salumi. Perfetto per chi vuole concedersi un gusto di affettato senza sentirsi come se avesse ingoiato l’Adriatico.
- Altri salumi “light”: Esistono altri salumi che si difendono bene in termini di contenuto di sale, tipo la fesa di tacchino o il pollo, ma diciamocelo, sono un po’ come la versione “analcolica” del prosciutto. Buoni, per carità, ma non sono la stessa cosa.
Una volta ho provato a fare una dieta a bassissimo contenuto di sodio. Tristezza infinita. Le mie papille gustative imploravano pietà, lanciavano SOS con segnali di fumo fatti di basilico appassito. Ho resistito stoicamente per due settimane, poi ho ceduto di fronte a un piatto di pasta cacio e pepe. La mia dottoressa mi ha guardato come se avessi commesso un crimine contro l’umanità. Ma hey, almeno ora posso dire di aver sperimentato il nirvana del sapore dopo un periodo di astinenza salina. Quindi, se optate per il prosciutto cotto, sappiate che è una scelta saggia, ma non dimenticate di vivere un po’! Magari non proprio cacio e pepe, ma un pizzico di pepe sul prosciutto ci sta, no?
Aggiornamento 2024: Ho scoperto che alcune marche di prosciutto cotto “al naturale” vantano un contenuto di sale ancora più basso. Controllerò le etichette con più attenzione la prossima volta che vado al supermercato. Chissà, magari troverò il prosciutto cotto definitivo, quello che ti fa sentire come se stessi fluttuando in una nuvola di puro benessere ipo-sodico!
Quali sono i salumi da evitare?
Mortadella. Pancetta. Salame. Salsiccia. Eliminali. Grassi saturi. Colesterolo alto. Una scelta, non un destino.
- Mortadella: Emulsione, spesso di bassa qualità. Illusione di sapore.
- Pancetta: Gusto intenso, prezzo salato per la salute. Letteralmente.
- Salame: Fermentazione, stagionatura. Ma sempre grasso. Un piacere effimero.
- Salsiccia: Varietà infinita, stesso problema. Carne processata, conservanti. Dubbia provenienza.
Preferisco bresaola, prosciutto crudo magro. A volte speck. Controllo l’etichetta. Sodio, nitriti. Nemici silenziosi. La mia salute, una strategia. Non un caso. Quest’anno ho eliminato completamente i wurstel. Troppi additivi. Una scelta consapevole. Meno sapore, più vita. Forse.
Quali insaccati si possono mangiare con il colesterolo alto?
Bresaola. Prosciutto cotto. Prosciutto crudo. Poca quantità. Il grasso è un’illusione. Come il piacere.
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Limitare i grassi saturi. Mortadella, salame: quasi superflui. Un’altra forma di dipendenza.
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Privilegiare carni magre. Un compromesso. Necessario. L’equilibrio è un concetto effimero.
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Leggere le etichette. Informarsi. Una scelta consapevole. Anche se l’informazione è un’altra forma di controllo.
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Il colesterolo alto è un segnale. Il corpo parla. Raramente ascoltiamo.
Ho mangiato bresaola ieri. Con rucola e grana. Un gusto amaro. Come la vita. L’ho comprata al supermercato sotto casa. Quello con le luci al neon che sembrano sempre sul punto di spegnersi. La commessa aveva un’aria stanca. Come tutti.
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Controllare periodicamente i valori. Monitorare. Registrare. Catalogare. L’ossessione per il dato.
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Integrare con attività fisica. Muoversi. Soffrire. Sudare. Un altro rituale.
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Consultare un medico. Le risposte non sono mai dove le cerchiamo. Forse non esistono risposte. Solo domande.
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