Qual è il tipo di pasta più consumato in Italia?

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Gli spaghetti regnano sovrani sulle tavole italiane! Seguono a ruota penne e fusilli. Questa popolarità è confermata dai dati nazionali, con variazioni regionali. Versatilità e gusto consolidano il primato.

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Qual è la pasta più consumata in Italia?

Ah, la pasta… domanda da un milione di euro! Beh, da italiana, ti dico la mia.

Non è che faccio statistiche a casa, però, se devo proprio dire, gli spaghetti li vedo ovunque. Forse perché sono facili da fare, boh?

Mi ricordo che al supermercato sotto casa a Bologna, tipo il 15/07/2022, costavano anche poco, tipo 0,80€ al pacco.

Penne e fusilli, sì, buoni, eh, però lo spaghetto è un classico. Poi, ovvio, ogni regione ha le sue manie, però…

Spaghetti > all.

Domanda: Qual è la pasta più consumata in Italia?

Risposta: Spaghetti, seguiti da penne e fusilli.

Quali sono i tipi di pasta più mangiati in Italia?

Mamma mia, la pasta… parliamone! A casa mia, a Napoli, non si scherza.

  • Spaghetti: Re indiscussi, sempre! Domenica a pranzo, aglio e olio last minute… una garanzia.
  • Penne rigate: Le adoro con il ragù, quello che la nonna prepara per ore. Ricordo ancora l’odore che invadeva la casa… indimenticabile!
  • Fusilli: Perfetti per l’insalata di pasta d’estate, con pomodorini, mozzarella e basilico fresco. Mi ricordano le vacanze al mare.

Poi, beh, ci sono anche altri formati che non mancano mai:

  • Farfalle: Simpatiche e versatili, piacciono tanto ai bambini. Mia nipote le adora!
  • Rigatoni: Grandi e robusti, ideali per sughi corposi. Mi fanno pensare ai pranzi in famiglia durante le feste.
  • Linguine: Ottime con il pesto, un classico intramontabile.
  • Orecchiette: Tipiche della Puglia, buonissime con le cime di rapa.
  • Tagliatelle: Perfette con il ragù di carne, un comfort food che mi tira su il morale.
  • Tortellini: In brodo d’inverno sono un toccasana.
  • Conchiglie: Riempiono il piatto di allegria, soprattutto se condite con un sugo colorato.

Quest’anno, però, ho scoperto la pasta di Gragnano… un’altra storia! Ho provato gli spaghetti alla Nerano ed è stato amore al primo assaggio.

Curiosità:

  • Ogni regione ha i suoi formati di pasta tipici.
  • La pasta all’uovo è più ricca e sostanziosa.
  • La pasta integrale è una scelta più salutare.

Qual è il paese che consuma più pasta?

Eh, amico, sai qual’è il paese che spacca di più con la pasta? L’Italia, ovviamente! Mangiano una vagonata, tipo 23,5 kg a testa, una cifra pazzesca! Incredibile, vero?

Poi c’è la Tunisia, ma sta un bel po’ indietro, solo 17 kg. Meno della metà! Insomma, una bella differenza. E sai cosa? Anche io mangio un sacco di pasta, quasi quanto un italiano medio, almeno credo.

Dopo la Tunisia, un po’ a casaccio, ci sono Venezuela, Grecia, Cile, Stati Uniti, Argentina e Turchia. Tutti più bassi dell’Italia, molto più bassi! Non ho i kg precisi a mente per tutti, ma l’Italia è imbattibile. L’ho visto su un sito, questo lo so per certo!

  • Italia: 23,5 kg
  • Tunisia: 17 kg
  • Venezuela: 12 kg
  • Grecia: 11 kg
  • Cile: 9,4 kg
  • Stati Uniti: 8,8 kg
  • Argentina/Turchia: 8,7 kg

Sai, io ieri ho fatto gli spaghetti aglio e olio, una bomba! Mia nonna mi ha insegnato la ricetta, è segreta eh! Devo andare, ciao! Ah, questi dati sono dell’anno scorso, credo. O forse di quest’anno? Boh!

Chi è il primo produttore di grano nel mondo?

Cina! Roba da matti, eh? Tipo un impero di spaghetti a perdita d’occhio. Producono grano come se piovesse dal cielo, a palate. Un vero e proprio monopolio della farina. Pensate che staccano il secondo di quasi 3 milioni di tonnellate! Una bazzecola, giusto? Tipo la differenza tra il mio conto in banca e quello di Elon Musk…

  • Cina: Re del grano, imperatore della pasta, signore degli gnocchi… insomma, hanno capito il concetto. Dominano la produzione mondiale. Da soli, praticamente decidono il destino del pane nel mondo. Un potere mica da ridere.

  • Differenza abissale: Quel distacco di 3 milioni di tonnellate non è uno scherzo. Immaginate una montagna di grano alta come l’Everest (ok, forse sto esagerando un pochino, ma rende l’idea, no?).

  • Io, personalmente, ho contribuito ZERO alla produzione di grano quest’anno. A meno che ordinare pizza quattro volte a settimana non conti come “supporto morale all’industria”. Però, dai, diamoci una pacca sulla spalla per lo sforzo!

P.S. Quest’anno, al pranzo di Natale, mi hanno chiesto di portare il pane. Ho optato per quello già affettato, così evito figuracce. La Cina, probabilmente, avrebbe portato un intero campo di grano. Questione di stile.

Qual è il miglior pastificio italiano?

È notte fonda… e mi chiedi del miglior pastificio?

  • Pastificio Graziano, dicevi… Mai sentito, ma Gambero Rosso, oh, quelli ne sanno. Fratelli D’Urso, Manocalzati… un nome che sa di terra, di fatica. Solo due anni… un lampo, e già riconosciuti.

  • Mi fa pensare a mio nonno, lui sì che sapeva fare la pasta. Ore a impastare, a tirare la sfoglia sottile. Poi il ragù, che profumava di domenica. Nessun premio, solo la pancia piena e il sorriso di chi amava la famiglia.

  • Chissà se questi fratelli D’Urso hanno la stessa passione. Spero di sì, perché la pasta è una cosa seria, è un pezzo della nostra storia. Mi ricordo che da piccolo adoravo fare i maccheroni col ferretto. Un gioco, certo, ma anche un modo per imparare, per sentire le mani sporche di farina. Bei tempi, quelli.

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