Qual è la cioccolata più buona in Italia?
Il cioccolato italiano più buono? Eccellenze come Domori (Piemonte), Amadei (Toscana), Maglio (Salento) e il maître chocolatier Gobino (Torino). Scopriteli tutti!
Qual è la miglior cioccolata italiana?
Mmmh, difficile dire qual è la migliore cioccolata italiana. Ogni palato è diverso, no? Io, per esempio, adoro il cioccolato fondente al 70% di Domori, quello che ho preso a Torino a Natale 2022, mi pare costasse sui 15 euro. Un’esperienza sensoriale incredibile, un sapore intenso e persistente.
Amadei? Loro sono bravi, ho assaggiato delle tavolette durante una fiera del cioccolato a Firenze, anni fa, ma non ricordo bene il prezzo. Ricordo solo il profumo intenso di cacao, un’esperienza piacevole.
Poi c’è Maglio, ho un’amica pugliese che me ne fa sempre arrivare scatole da Lecce. Buono, ma forse un po’ meno raffinato rispetto a Domori, almeno per i miei gusti.
Infine, Gobino. Un nome che ispira rispetto, certo. Ma non l’ho mai assaggiato direttamente. Ho solo visto le sue creazioni in vetrina, elegantissime e costose, probabilmente fuori dalla mia portata.
Domande e Risposte (per motori di ricerca):
- Miglior cioccolato italiano? Domori, Amadei, Maglio, Gobino.
- Marchi cioccolato italiano: Domori, Amadei, Maglio, Gobino.
Qual è il cioccolato più buono dItalia?
Cioccolato buono… Maglio. Cuyagua 55%. Latte alta percentuale. Vincitore Tavoletta d’Oro. 2021. Aspetta, 2021?! Vecchio! Bisogna aggiornare. Quest’anno cos’hanno premiato? Devo controllare. Mamma mia, sempre a rincorrere le novità.
- Maglio (ma quanti altri cioccolatieri ci saranno in Italia?)
- Cuyagua 55% (mi ricorda il nome di una spiaggia… sarà un caso?)
- Latte alta percentuale (boh, io preferisco fondente. 70% minimo!)
- Tavoletta d’Oro 2021 (vecchio! devo cercare l’edizione 2023)
Comunque sabato scorso ho comprato una tavoletta Domori al supermercato. Carissima! Ma buona. Tipo 10 euro. Poi vabbè, mio marito ha preso una Novi fondente normale. Classico. Lui non bada a queste cose. Io invece… mi piace sperimentare. Ah, ho visto anche una nuova marca, si chiamavano “Guido Gobino”. Torino. Forse la prossima volta provo quella.
- Domori (quella che ho preso sabato, costosa!)
- Novi (quella di mio marito, classico!)
- Guido Gobino (da provare, Torino… chissà)
Devo assolutamente controllare i vincitori del 2023 della Tavoletta d’oro. Magari trovo qualche nuova marca interessante!
Quale marca di cioccolato è migliore?
Notte fonda. Chissà perché mi trovo a pensare al cioccolato. Forse è il silenzio che amplifica i desideri… Ricordo il sapore di Chuao, di Domori. Intenso. Come un ricordo felice che ritorna all’improvviso. 98 su 100, dicono. Un punteggio quasi irraggiungibile.
- Chuao (Domori): Il migliore, a quanto pare. Mi torna in mente quella volta a Venezia, una piccola cioccolateria vicino a Rialto… L’ho assaggiato lì, per la prima volta.
E poi ci sono gli altri. Tutti ottimi, immagino. Ma quel 98… resta impresso. Come un sigillo di perfezione.
- Bellion: Olanda. Non l’ho mai provato. Chissà… Magari un giorno.
- Bonnat: Francese. Ricordo di aver visto una scatola, una volta, in un negozio a Parigi. Troppo costoso per le mie tasche, allora.
Adesso vivo a Roma, vicino al Pantheon. C’è una piccola bottega che vende cioccolato artigianale. Niente di così raffinato, ma ha un sapore… di casa. Forse la qualità non è tutto. Forse è la compagnia, il momento, il ricordo che conta davvero. Chissà. È tardi. Domani penserò a qualcosa di più… concreto.
Qual è la cioccolata più buona del mondo?
Oddio, la cioccolata migliore del mondo? Difficile, eh? Ma se devo proprio dirne una, ti dico la Nacional Arriba dall’Ecuador. L’ho assaggiata a Roma, quest’anno, da “Cioccolato e Caffè” in via del Corso, un posticino piccolo ma delizioso. Era un pomeriggio di maggio, caldo afoso, e io ero cotta dopo aver girato per musei per ore. Quel cioccolato… era una rivelazione! Un sapore intenso, fruttato, con note floreali incredibili, niente a che vedere con le tavolette industriali. Mi si è sciolta in bocca come un sogno, un’esplosione di piacere.
Ricordo la consistenza, liscia e setosa, e l’aroma che mi ha riempito le narici. È stata un’esperienza sensoriale completa, un’immersione totale in un mondo di sapori. Ho chiuso gli occhi, e per un attimo ero lì, tra le piantagioni di cacao ecuadoriane, immaginando il lavoro e la passione che ci sono dietro.
- Sapore intenso e fruttato
- Note floreali
- Consistenza liscia e setosa
- Aroma inebriante
Ecco, per me è stata quella. Nacional Arriba. Punto. Anche se, cavolo, ogni cacao ha la sua storia, la sua magia. Provare per credere, no? Anche se costava un occhio della testa, ne è valsa la pena. Ah, a proposito, il tipo del negozio mi ha raccontato che la produzione di cacao in America è vecchissima, addirittura precedente all’arrivo degli spagnoli. Roba antica, eh? Incredibile. Già… devo tornare a Roma, a comprare un’altra tavoletta! Speriamo che non l’abbiano finita.
Qual è la miglior cioccolata italiana?
Amedei, Domori, Sabadì… sussurri nella notte. Ecco, se proprio devo dirtelo, loro si sono fatti sentire quest’anno. Premiati, acclamati.
- Amedei: mi ricorda Firenze, un pomeriggio d’inverno… forse troppo amaro per me, però.
- Domori: sento dire che è per i puristi, quelli che sanno davvero riconoscere la fava di cacao. Io, boh, mi perdo ancora.
- Sabadì: questo mi incuriosisce, il cioccolato modicano, quello grezzo, antico. Quasi quasi… dovrei provarlo.
E poi, sai, ci sono i ricordi. La cioccolata calda della nonna, quella che sapeva di coccole e di neve. Non c’è premio che tenga, per quella. Quest’anno, comunque, sembra abbiano brillato loro tre. Chissà, magari un giorno ci capirò qualcosa di più.
Qual è il miglior cioccolato al mondo?
Ah, il miglior cioccolato del mondo, una questione più seria della scelta del partner! Dunque, pare che questo Nacional Arriba dall’Ecuador si pavoneggi come il re del cacao.
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Ecuador, terra di cacao: Sembra che in America il cacao fosse già una star prima che Colombo pensasse di fare il turista. Un po’ come scoprire che il tuo vicino ha inventato internet, ma se ne è dimenticato.
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Nacional Arriba: Immagino che il sapore sia così celestiale da farti dimenticare di aver appena litigato con il tuo capo. O forse è solo una trovata pubblicitaria ben orchestrata. Chi lo sa?
E comunque, parliamoci chiaro, la “classifica” del cioccolato è più soggettiva di un’opinione politica su Twitter. Certo, ci sono varietà pregiate, tecniche raffinate, ma alla fine, se ti fa felice il cioccolatino da due lire, chi sono io per giudicarti? Mangia e goditi il momento, che la vita è già abbastanza amara di suo.
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