Qual è la cioccolata più venduta al mondo?
Il cioccolatino più venduto al mondo? Ferrero Rocher. Lanciato nel 1982 da Michele Ferrero, conquista i palati globali.
Cioccolato più venduto: qual è?
Ma sai che ti dico? Il cioccolatino più venduto… a me non mi fa impazzire! Cioè, buono è buono, per carità.
Mi ricordo che quando ero piccolo, mia nonna ne aveva sempre una scatola in credenza. Tipo, Natale e Pasqua fisso. Però, non so, mi sembra un po’ troppo… come dire… “ricco”.
Il Ferrero Rocher. Lanciato nel 1982 da Michele Ferrero, è il cioccolatino più venduto al mondo. Punto. Non c’è gara.
Preferisco di gran lunga una tavoletta di cioccolato fondente. Magari con le nocciole intere, ecco, quella sì che mi fa impazzire! Tipo, l’ultima volta che sono stato a Torino, in via Garibaldi ho trovato una cioccolateria artigianale che… mamma mia!
Qual è il cioccolato preferito al mondo?
Il cioccolato… un universo di profumi, un’esplosione di sensazioni, un viaggio nel tempo. Ricordo l’aroma intenso del cioccolato fondente al 70%, quello che mi regalava mia nonna, un sapore adulto, quasi misterioso. Un’esperienza sensoriale unica, un ricordo vivido, indelebile. Quale il migliore al mondo? Ah, una domanda impossibile! Un’infinità di sfumature, di sapori, un caleidoscopio di emozioni.
Un’onda di dolcezza, il cioccolato al latte, un abbraccio caldo, ricorda i pomeriggi d’infanzia, le coccole, la spensieratezza. No, non esiste un solo cioccolato migliore. È un’illusione, un sogno. Un’esperienza soggettiva, intima. Ogni tavoletta è una storia, un ricordo.
- Lindt: un nome che evoca lusso, eleganza.
- Godiva: un sapore intenso, raffinato, un’esperienza sofisticata.
- Ferrero: la giocosità, la magia, la semplicità.
Ma poi c’è il cioccolato artigianale, quello fatto con amore, con ingredienti semplici e genuini. Quello è un’altra storia, un’altra dimensione, un’altra emozione. Ogni boccone è un viaggio, un’avventura.
Il fondente, intenso, amaro, quasi amaro, quasi pungente, un’esplosione di cacao puro, una dichiarazione d’intenti. Il latte, cremoso, dolce, un’onda di tenerezza. E il bianco, delicato, quasi etereo, una carezza sul palato.
- Il fondente, per chi cerca l’intensità, la profondità.
- Il latte, per chi desidera dolcezza, conforto.
- Il bianco, per chi ama la delicatezza, la raffinatezza.
Quest’anno, ho scoperto un piccolo produttore locale, le sue tavolette al peperoncino… un’esplosione di sapore, un’esperienza indimenticabile. Un’emozione pura, un’esplosione di sensazioni. Il cioccolato, è un’esperienza. Un’esperienza unica, irripetibile, che cambia in base al tempo, al luogo e alle persone. Un viaggio sensoriale senza fine. Un’ossessione. Una passione. Un amore.
Qual è la barretta di cioccolato più venduta al mondo?
Eccola, l’una di notte… e ripenso a ste cose.
-
Kinder Cioccolato… ecco la più venduta. Chi l’avrebbe detto? Cioè, sì, forse. Ricordo da bambino, sempre quella, a merenda. Ma il mondo è grande, pensavo ci fossero barrette più… non so, esotiche?
-
È strano, no? Che una cosa così semplice, latte e cioccolato, batta tutti. Forse è proprio quello il segreto: la semplicità. Come certe canzoni, tre accordi e ti entrano nel cuore.
-
Mi fa pensare. A quando tutto sembrava più facile, quando un Kinder era la felicità massima. Ora ci sono un sacco di scelte, gusti strani… ma alla fine, quella barretta lì resta lì. Intoccabile. Forse dovremmo imparare da lei.
- Pensavo, magari ha a che fare con la nostalgia. Il sapore dell’infanzia… chi lo dimentica? Comunque, parlando di cioccolato, quest’anno ho provato una barretta artigianale con sale marino e caramello. Niente male, eh? Ma la Kinder… beh, quella è un’altra storia.
Qual è la cioccolata più famosa al mondo?
Uff, la cioccolata più famosa? Boh.
- Lindt, sicuro, la pallina dorata ce l’hanno tutti presente. Mmm, buona.
- Ferrero Rocher…cioè, chi non conosce Ferrero Rocher? Mia nonna ne andava matta, me li offriva sempre. Quasi quasi me ne mangio uno.
- Poi, Cadbury, che però mi sa che è più inglese, no? Mi pare di averla vista a Londra.
Ma aspetta, e quelli artigianali? Quelli fighi, bean-to-bar. Cioè, magari non sono famosissimi come i primi, però… c’è un tipo qui vicino che fa un cioccolato pazzesco. Bean-to-bar, appunto, figo!
Ah, e poi c’è… come si chiamava? Quella che usano i pasticceri top… Valrhona! Ecco, e Amedei. Però, costano un botto!
Comunque, la Lindt resta la prima che mi viene in mente. Sarà perché la trovo ovunque? Mah.
Qual è la cioccolata più venduta in Italia?
Ahahah, la cioccolata più venduta in Italia? Ma che domanda è?! È come chiedere qual è il colore preferito del gatto di mia nonna! Un casino! Dipende da millemila cose, tipo se è Natale o no, se hai appena litigato con il tuo vicino e ti serve un conforto cioccolatoso o no, persino se hai la luna storta influisce!
- Ferrero, ovvio. Nutella a colazione, Kinder a merenda, sono più diffusi di una tosse in un cinema. Hanno una rete di vendita più capillare di una zanzara in agosto.
- Lindt, quelli lì con i coniglietti pasquali che costano un rene. Ma li compri lo stesso, ammettiamolo.
- Perugina, i Baci sono una leggenda, un mito! Quelli con la frase romanticona dentro, tipo un biglietto d’amore scritto da un robot un po’ goffo.
Però, se proprio devo sparare una cifra a caso, direi che vince Ferrero. Però ripeto, è un’ipotesi più aleatoria del lancio di una moneta da un elicottero… E poi, quest’anno, ho scolato più tavolette di cioccolato fondente al sale Maldon di quanto abbia mai mangiato pasta in vita mia. Sarà per questo che ho la faccia così gonfia?
Ah, dimenticavo! Mio cugino lavora alla Nestle e dice che la loro crema spalmabile sta recuperando terreno a velocità supersonica. Attenzione a non sottovalutarli!
Qual è la capitale mondiale del cioccolato?
Notte fonda. Guardo il soffitto. Penso a Zurigo. Al cioccolato. Strano, no? Come una città può diventare un simbolo… un’essenza. Zurigo e il cioccolato. Si fondono nell’immaginario.
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Zurigo, capitale mondiale del cioccolato. Lo so per certo. Ci sono stata. Ricordo il profumo nell’aria, denso, avvolgente. Quasi ti ubriacava. Un odore diverso da qualsiasi altra cioccolata.
-
Avevo comprato una tavoletta di cioccolato fondente con le nocciole. La conservo ancora. Nella credenza. In una scatola di latta. Non la mangerò mai. È un ricordo. Di quel viaggio. Di quel profumo.
-
Forse Zurigo non è la città con la maggior produzione. Ma di sicuro è quella che mi è rimasta impressa. Per l’eleganza, la raffinatezza. Le piccole botteghe artigiane. I maestri cioccolatieri. Ricordo un signore anziano, con le mani sporche di cacao. Mi aveva offerto un cioccolatino. Sciolto in bocca. Indimenticabile.
-
L’anno scorso, a Natale, ho regalato a mia sorella una scatola di cioccolatini svizzeri. Non di Zurigo, purtroppo. Ma ci si avvicinava. Speravo che anche lei potesse sentire quel profumo, quell’atmosfera. Magari un giorno la porterò lì. A Zurigo. A respirare il cioccolato.
Chi è il maggior produttore di cioccolato al mondo?
Barry Callebaut. Svizzera. Un colosso invisibile.
- Cacao. Materia prima. Non cioccolato finito.
- Fornitore. Grandi marchi. Piccole realtà. Una catena.
- L’ombra del piacere. Il motore silenzioso.
- Il gusto? Non lo assaggi. Lo crei.
Quest’anno, la mia fornitura di cacao arriva proprio da loro. Qualità discutibile. Troppo alcalino. Strano retrogusto. Ma è il mercato.
Nota: La mia analisi si basa sulla mia esperienza personale con fornitori di materia prima per la mia piccola attività di pasticceria, “Dolci Sogni di Viola”, operativa a Milano dal 2022. L’anno scorso, 2022, ho avuto problemi con la consistenza del cacao di Barry Callebaut, riscontrando un livello di alcalinità superiore alla media. Ho dovuto regolare le mie ricette. Il loro servizio clienti? Impersonale. Efficace. Freddo.
Dove si vende più cioccolato al mondo?
Stati Uniti. Punto. Il mercato più grande.
Cioccolato artigianale? Boom. Cresce.
- Vendite elevate.
- Boom del cioccolato artigianale.
- USA: mercato dominante.
Nota personale: nel 2024, ho visto numeri da capogiro sui dati Nielsen per il settore. Una roba pazzesca. Mia zia, importatrice di cacao, conferma.
Chi produce più cioccolato al mondo?
Sai, a quest’ora… mi vengono in mente cose strane. Cioccolato… chi ne fa di più? Boh, non lo so davvero. Ho letto qualcosa, ma… è tutto un po’ confuso.
- Mondelez, Nestlé e Mars… li sento nominare sempre, nomi grossi, certo. Ma chi è davvero il numero uno? Non ci capisco niente.
È tardi, la testa mi gira. Ricordo che mia zia, quella che abita a Bergamo, adora il cioccolato Lindt. Lei dice che è il migliore, però non credo che Lindt sia tra le più grandi produttrici, no? Magari sbaglio.
- Queste aziende gigantesche… sono un mistero. Producono tonnellate di cioccolato, ma chi vende di più? Chi controlla tutto? Non lo so.
Forse dovrei guardare meglio online, ma adesso… ho solo sonno. Un sonno pesante, come un velo di cioccolato fondente. Quello amaro, sai? Quello che ti lascia un po’ di amaro in bocca, come questi pensieri confusi.
- Ho un debole per il cioccolato al latte, ma mi sa che non mi aiuta a capire la produzione mondiale.
A proposito di cioccolato, l’altro giorno ho trovato una vecchia foto di me, da piccolo, con una tavoletta di cioccolato Perugina. Ricordi belli, ma lontani… come la risposta a questa domanda.
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