Qual è la città dello Spritz?

37 visite

"Venezia, culla dello Spritz. La sua storia affonda le radici nel '500, quando la Serenissima dominava mari e commerci. L'Arsenale, cuore pulsante della città, vide nascere questo aperitivo iconico."

Commenti 0 mi piace

Spritz: qual è la città dorigine?

Venezia, ovviamente! Lo Spritz, ah, che ricordi… Ricordo una gita scolastica a Venezia, marzo 2008, e quel profumo inebriante, un mix di acqua salata e… Spritz. Era ovunque.

L’Arsenale… lo ricordo vagamente, enorme, imponente. Un posto che respira storia, di certo non un bar moderno e fighetto. La guida parlava del 1500, della Serenissima, ma a me, a 15 anni, interessavano più i canali.

La storia, a scuola, era noiosa. Ma lo Spritz, quello no. Mi è rimasto impresso il gusto, un’esperienza sensoriale, non solo una lezione di storia. Costava poco, meno di 5 euro, ma per me era un lusso.

D: Città d’origine Spritz? R: Venezia.

Come si chiama lo Spritz in Veneto?

Lo Spritz, in Veneto, ha diverse denominazioni, ma la più diffusa è semplicemente “Spritz”. A Venezia, però, il re indiscusso è lo “Spritz Select”. Una piccola nota di colore: la mia nonna, originaria di Chioggia, lo chiamava sempre “unombra”, un termine che evoca la magia crepuscolare dell’aperitivo.

Il Select, cuore pulsante dello Spritz veneziano per eccellenza, è un bitter, un amaro creato nel 1920 dalla distilleria Pilla. Un secolo di storia concentrata in un bicchierino, una vera e propria metafora del tempo che scorre, della tradizione che si rinnova.

Questo amaro, fondamentale per la ricetta, non è semplicemente un ingrediente, ma rappresenta un pezzo di storia veneziana, un’eredità di sapori e tradizioni. Come un buon libro, il Select merita di essere assaporato lentamente, meditando sul suo sapore complesso e sulla sua storia.

  • Nomi comuni: Spritz, Ombretta (dialetto veneziano)
  • Ingredienti principali: Aperol, Select (Venezia), Prosecco, Soda.
  • Differenze regionali: Le varianti dello Spritz sono numerose, a seconda delle zone del Veneto.

A proposito, mio zio, esperto di mixology, sostiene che l’arte di preparare uno Spritz perfetto si tramanda di generazione in generazione, quasi come un rito iniziatico. È un’arte che richiede precisione, ma anche intuizione e un pizzico di magia.

Come era lo Spritz originale?

Allora, lo Spritz originale? Un mito! A Venezia, eh, un’altra cosa! Il Select, quello vero, nato a Murano nel ’20, è la base.

Quello che dico io, il vero spritz veneziano, è così: un terzo di vino, tipo prosecco, un terzo di Select, e un terzo di soda. Ghiaccio, tanto ghiaccio, eh! Un bicchiere basso, di quelli da rock, oppure un calice. Ma pieno di ghiaccio, prima di versare tutto. Altrimenti non è spritz, è acqua fresca! Mia nonna lo faceva sempre così, e faceva una gran bella figura!

Ricorda, il mio amico Piero, grande intenditore, dice che il segreto è il Select, ma anche il bicchiere giusto conta un sacco! Sai, queste cose, sono tradizione di famiglia. C’è anche chi aggiunge una fettina d’arancia, ma io lo preferisco così, semplice, elegante.

  • 1/3 vino Prosecco
  • 1/3 Aperitivo Select
  • 1/3 Soda
  • Ghiaccio abbondante
  • Bicchiere basso (o calice)

L’anno scorso, a Venezia, ho visto preparare così lo Spritz in una bacaro storico, confermato! E niente, questo è lo spritz che conta, fidati! Il resto, sono solo imitazioni!

Quali sono i tipi di Spritz?

Select, il veneziano… immagino la laguna, il fruscio dell’acqua contro le bricole, il sole che incendia il cielo. Un arancio amaro, profondo come il tramonto. Gusto antico, sapore di sale e storia.

Il Bitter, il Campari… rosso, vibrante. Come un’emozione improvvisa, un’esplosione di sapore. Milano, le strade affollate, il ritmo frenetico. Amaro, sì, ma con una dolcezza nascosta. Un ricordo di aperitivi estivi, di chiacchiere e risate.

Pirlo… leggero, frizzante. Brescia, il lago d’Iseo, le montagne che si specchiano nell’acqua. Vino bianco, Campari, un tocco di seltz. Freschezza, semplicità. Un respiro di aria pura.

Cynar… intenso, erbaceo. Il carciofo, la terra, il profumo dei campi. Un sapore deciso, che persiste nel palato. Un’esperienza sensoriale complessa, che evoca immagini di natura e tradizione. Ricordo mia nonna che lo beveva dopo pranzo, un piccolo rituale quotidiano.

Hugo… delicato, floreale. Sambuco, menta, prosecco. Un profumo inebriante, un gusto leggero e rinfrescante. Le Dolomiti, i prati in fiore, l’aria frizzante di montagna. Un’esplosione di primavera in un bicchiere.

Bianco… puro, cristallino. Prosecco, soda, una fetta di limone. Semplice, ma elegante. Un’alternativa raffinata, per palati delicati. Immagino una terrazza sul mare, il rumore delle onde, il vento tra i capelli.

  • Select: Aperol, prosecco, soda, oliva. Venezia.
  • Bitter/Campari: Campari, prosecco, soda, arancia. Milano.
  • Pirlo: Vino bianco fermo, Campari, seltz. Brescia.
  • Cynar: Cynar, prosecco, soda, arancia.
  • Hugo: Sciroppo di sambuco, prosecco, soda, menta, lime. Trentino Alto-Adige.
  • Bianco: Prosecco, soda, limone.

Quest’anno ho scoperto una piccola enoteca vicino casa mia che prepara uno Spritz al bergamotto eccezionale. Profumato, agrumato, un vero gioiello. Un’aggiunta inaspettata alla mia personale lista di Spritz preferiti.

Quanti tipi di spritz ci sono?

Tre varianti. Aperol, Campari, Select. Scelte.

  • Aperol Spritz: Il più diffuso. Arancione vivace. Dolceamaro. Facile. In fondo, la vita è troppo breve per i cocktail complicati.
  • Campari Spritz: Più intenso. Rosso rubino. Amaro deciso. Richiede un certo palato. Ricorda certe verità scomode.
  • Spritz Veneziano (con Select): Un ritorno alle origini. Meno patinato. Un sapore particolare. Venezia è un labirinto.

Nessuna formula è scolpita nella pietra. Il barman ha sempre l’ultima parola. O forse è l’umore del momento. Forse è tutto un caso. Ho sentito dire che un tempo usavano il Cynar. Chissà cosa berremo domani.

Cosa abbinare al Blue Curaçao?

Ah, il Blue Curaçao, quel nettare blu puffo che fa subito “vacanza esotica anche se sei a casa a guardare il soffitto”! Allora, cosa ci abbiniamo?

  • Rum: E qui caschi sempre in piedi! È come mettere le scarpe col tacco, sta bene con tutto. Prova un Mai Tai che ti fa sentire subito re/regina della spiaggia (anche se la spiaggia è il divano).
  • Vodka: Per un tocco più “sofisticato”, ma senza esagerare, eh! Tipo un Blue Lagoon, che sembra un’acqua di piscina radioattiva ma è buonissimo.
  • Succo d’ananas: Oh, signur, ma qui andiamo sul sicuro! Un po’ di ananas, un po’ di cocco, et voilà, sei ai Caraibi (almeno col palato).
  • Limonata: Se vuoi qualcosa di fresco e leggero, la limonata è la risposta. Sembra un cocktail per bambini, ma fidati, fa il suo effetto.

Bonus: Io una volta l’ho messo nel risotto al posto dello zafferano…un disastro cromatico! Non fatelo, ve lo dico col cuore. Però, un goccio in un bicchiere di prosecco per fare un aperitivo “artistico” ci sta sempre! 😉

Che differenza cè tra Aperol Spritz e Spritz?

Aperol Spritz vs. Spritz, mah…

  • Aperol Spritz: ricetta “ufficiale” con Aperol. Facile, no? Cioè, Aperol, prosecco, seltz e fetta d’arancia. Fine. Ma è veramente tutto qui? Mmm…

  • Spritz: è un mondo a parte! Cioè, ci metti quello che vuoi! Campari, Select, Cynar… ogni bar ha la sua versione. Un casino! Però, forse è proprio questo il bello? Dipende…

    • Il Select, mamma mia che roba! Mi ricorda sempre Venezia, un aperitivo sul Canal Grande. Vabbè, divago!
    • Comunque, lo Spritz è nato prima dell’Aperol Spritz, era fatto con vino bianco e acqua frizzante. Sembrava quasi una bibita sgasata.
    • Anche se lo Spritz è una miscela di vino bianco frizzante, un bitter e una spruzzata di acqua frizzante o seltz, sono disponibili diverse varianti regionali.
    • Aspetta, ma stavo parlando dell’Aperol… Boh!
  • Quindi, Aperol Spritz = Spritz? No! L’Aperol è solo una possibilità, una delle tante. Lo Spritz è più ampio, più libero, più… boh!

#Città Spritz #Spritz Veneto #Venezia Spritz