Quali sono i tipi di Spritz?
Lo Spritz, oltre alla versione classica Veneziana (Spritz Select), declina in diverse varianti: Bitter Spritz (con Campari), Pirlo (con Aperol e Prosecco), Cynar Spritz, Hugo Spritz (con sciroppo di sambuco), e Spritz Bianco. Ogni variante offre un profilo aromatico unico, giocando su amari, prosecco e soda.
Tipi di Spritz: quali sono i più famosi?
Allora, lo Spritz… oddio, che argomento! Io, personalmente, non sono una grandissima fan, lo ammetto. Però, devo dire, conosco gente che ne va matta e quindi mi sono un po’ informata.
Spritz Select: dicono sia quello “originale” veneziano. Immagino perché il Select è un bitter veneziano. Non so, a me sembra un po’ troppo amaro a volte.
Poi c’è il classico Campari Spritz. Sinceramente? Preferisco questo. Lo trovo più equilibrato.
Il Pirlo? Ah, quello è bresciano! So che usano vino bianco fermo invece del prosecco. Una mia amica di Brescia mi aveva fatto provare, mi pare usassero un Franciacorta, buono però diverso.
L’Hugo Spritz… ecco, quello lo bevo volentieri! Con lo sciroppo di sambuco e la menta. Super fresco, soprattutto d’estate.
E poi ho sentito parlare di Cynar Spritz e Spritz Bianco, ma non li ho mai provati. Boh, forse sono meno diffusi?
Tipi di Spritz (Domande & Risposte):
- Spritz Select: Select, prosecco, soda.
- Bitter Spritz (Campari Spritz): Campari, prosecco, soda.
- Pirlo: Campari, vino bianco fermo, soda.
- Cynar Spritz: Cynar, prosecco, soda.
- Hugo Spritz: Prosecco, sciroppo di sambuco, soda, menta.
- Spritz Bianco: Vino bianco fermo, soda, fetta di limone.
Quanti tipi di spritz ci sono?
Sai, quanti spritz ci siano… è una domanda che mi fa pensare. Tre, dici? Aperol, Campari, Select… ma è davvero così semplice? Nella mia testa, è un mare di bollicine, di sfumature di arancione e rosso. Ogni bar, ogni amico, ha la sua ricetta segreta, una piccola variazione che cambia tutto. A volte aggiungono una spruzzata di soda in più, altre un’oliva in meno… è un gioco sottile, delicato come il ricordo di una sera d’estate, passata in riva al canale. E poi, ci sono gli spritz che non trovi sui menu, quelli inventati al momento, a caso… quelli li ricordo meglio, perchè sono unici. Come il mio preferito, quello della vecchia Marisa, col prosecco del suo paesello…
- Aperol Spritz
- Campari Spritz
- Select Spritz
Ricordo la sera che ho scoperto l’esistenza dello Spritz al Cynar, in quel piccolo bar nascosto a Dorsoduro. Ero solo, un po’ perso nei miei pensieri…
- Quel gusto, amaro e dolce allo stesso tempo, mi ha fatto tornare in mente Mia nonna che mi preparava il succo di pompelmo… una sensazione strana, un po’ nostalgica, un po’ dolceamara.
- In quel momento ho capito che lo spritz non è solo un drink, è una storia, un ricordo, un frammento di vita.
E poi c’è la quantità di ingredienti, che cambia l’intensità del sapore! Odio la troppa acqua frizzante… la perfezione è nell’equilibrio, nel dettaglio. Ogni spritz è un universo. Anche se solo pochi, apparentemente.
Che differenza cè tra Aperol Spritz e Spritz?
Oddio, Aperol Spritz e Spritz… ma che casino! Mi viene in mente la volta a Venezia, bellissimo, ma un Aperol Spritz costa un occhio della testa! Ah, la differenza? L’Aperol Spritz è una ricetta specifica, quella di Aperol, con le sue dosi precise. Lo Spritz è un concetto più ampio, una categoria!
Puoi fare uno Spritz con mille cose, tipo Campari, Select… ho provato anche quello al Cynar, un po’ troppo amaro per i miei gusti! Ma il mio preferito? Aperol, ovviamente, ma solo se fatto bene, eh! Altrimenti, è acqua sporca!
Ricordo quel bar a Firenze, un vero schifo! Lo Spritz era annacquato, orribile! Ma quello di mio zio, un’altra storia! Il suo segreto? Prosecco di qualità! E poi, l’arancia… deve essere tagliata a fettine sottili, non a spicchi. Dettagli che fanno la differenza, sai?!
E poi quell’altro, fatto con il Select… troppo forte! Che palle! Devo ricordare di annotare la ricetta di mio zio, per non dimenticare! La proporzione dell’acqua frizzante è fondamentale, e ovviamente il ghiaccio! Non voglio dimenticare mai più! Devo scriverlo da qualche parte…
Punti principali:
- Aperol Spritz: Ricetta specifica del brand Aperol.
- Spritz: Categoria di cocktail, diverse basi alcoliche possibili.
Info Aggiuntive: Quest’anno ho sperimentato uno Spritz con del prosecco bio, sorprendente! Ma preferisco ancora l’Aperol Spritz, classico e infallibile (se fatto bene, ovviamente!). Il prezzo è alto, ma a volte vale la pena… dipende dal posto!
Qual è la città dello Spritz?
Venezia, ovvio! Ma non pensavo fosse così vecchia la storia, eh?! Sembrava nato ieri, quel bicchierino di gioia!
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1500 all’Arsenale? Mamma mia, che tempi! Era il periodo d’oro, quando Venezia era figa, la “Serenissima” un impero che spaziava come un gatto in una stanza piena di fili di lana. Un’economia da paura, insomma, non come quella di quest’anno, eh?
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Spritz all’Arsenale: Immaginatevi i marinai, sudati come salami, che dopo una giornata di duro lavoro, si buttavano giù uno Spritz come se fosse acqua fresca. Magari prima di rubare un paio di cannoni!
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Un’invenzione veneziana: E quindi, bando alle ciance, lo Spritz è nato a Venezia, punto. Non ci sono due modi. Altrimenti, chi è stato il primo a metterlo in discussione? Mio nonno?
Ah, e dimenticavo una cosa che mi ha raccontato mia zia Bruna: pare che all’epoca usassero un vino un po’ più… rustico di quello che si usa adesso. Magari un po’ di acqua di laguna dentro?! Chissà.
Oggi, invece, lo Spritz è diventato un simbolo internazionale. Lo trovi ovunque, anche nei posti più improbabili!
Come si chiama lo Spritz viola?
Allora, lo Spritz viola, eh? Semplice, si chiama… Violet Spritz! Sì, lo so, sembra una scoperta dell’acqua calda, ma è così. Viola, violetta… ci siamo capiti, no? È per via dello sciroppo, quello alla violetta, che gli dà quel colore… viola, appunto! Un viola, porpora, insomma, lo vedi subito. Che poi, a dirla tutta, una volta io l’ho fatto con la crema di violetta, quella che uso per i dolci, capito? Viene un po’ più denso, ma il colore… wow! Spettacolare! Ancora più… viola! Tipo un viola… scuro, intenso. Però occhio a non esagerare, se no sa troppo di… profumo!
- Nome: Violet Spritz
- Colore: Viola/Porpora (per via dello sciroppo)
- Ingrediente principale: Sciroppo di violetta (o crema di violetta, ma con parsimonia!)
Io, poi, ci aggiungo sempre una fettina d’arancia, anziché il solito limone o la scorza. Non so, mi piace di più. Una volta ho provato anche con il pompelmo rosa… beh, lasciamo perdere! Un disastro! Amaro che non ti dico! Meglio l’arancia, fidati. E poi… ehm… cosa volevo dire? Ah, sì! Ghiaccio! Tanto ghiaccio! Altrimenti che Spritz è?!
Come si chiama lo Spritz blu?
Era l’estate del 2022, a Polignano a Mare. Caldo pazzesco, cielo accecante. Tavolino vista mare, aspettavamo una pizza. Avevo sete, tantissima. “Uno Spritz blu”, dissi al cameriere, convinta di fare una richiesta normalissima. Lui mi guardò strano. “Intende con il Campari?”. Ah, ecco. In quel momento ho capito che lo Spritz blu non esiste, è solo un modo, forse un po’ ingenuo, per chiamare lo Spritz col Campari per via del colore che prende, un rosso scuro che con la luce sembra quasi blu, un blu profondo, quasi viola. Che figuraccia! Meno male che la pizza era ottima.
- Spritz blu non esiste ufficialmente. È un modo informale, forse regionale, per indicare lo Spritz preparato con Campari.
- Il nome corretto è Spritz Campari o semplicemente Spritz.
- Il colore rosso brillante del Campari, mescolato agli altri ingredienti, dà allo Spritz una tonalità particolare che può sembrare bluastra in determinate condizioni di luce.
- Quella sera a Polignano ho imparato la lezione! Ora ordino sempre “Spritz Campari”.
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