Che uva si usa per il Valpolicella?

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Ecco una risposta concisa e ottimizzata in forma di citazione:

Il Valpolicella DOC è un vino rosso veneto prodotto in prevalenza con uve Corvina, Rondinella e Molinara. Queste varietà autoctone conferiscono al vino il suo carattere distintivo.

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Uva per il Valpolicella?

Uva per il Valpolicella? Ah, il Valpolicella…mi fa venire in mente le gite fuori porta in Veneto. Un bicchiere di rosso leggero, perfetto per l’estate.

Dunque, il Valpolicella DOC, quello base, si fa soprattutto con Corvina, Rondinella e Molinara.

Mi ricordo una volta, forse era il 15/08/2018, ero a Verona e ho assaggiato un Valpolicella Classico strepitoso. Non so dirti la cantina, ma mi è rimasto impresso. Comunque, tornando alle uve…

Corvina, Rondinella e Molinara sono le regine del Valpolicella. Poi, certo, ci possono essere anche altre varietà in percentuali minori. Ma quelle tre sono fondamentali.

Ho letto da qualche parte che la Corvina dà struttura, la Rondinella colore e la Molinara freschezza. Mah, sarà vero… A me basta che sia buono!

Che uve si usano per il Valpolicella?

Allora, senti, parlando di Valpolicella… Mi chiedevi delle uve, giusto? Dunque, il Valpolicella DOC, quello base insomma, è fatto soprattutto con tre tipi di uva.

  • Corvina: Questa è tipo la regina, quella che dà struttura al vino.
  • Rondinella: Poi c’è la Rondinella, che colora e dà un profumo…boh, diciamo fruttato.
  • Molinara: E infine, la Molinara, che un tempo era super usata ma che ora…boh, meno, diciamo.

Ah, una cosa! Ma lo sapevi che il Valpolicella, in realtà, è una zona abbastanza grande? Cioè, non è solo il vino base che troviamo al supermercato. Ci sono anche il Valpolicella Classico, fatto con le uve della zona più antica, e poi ci sono il Ripasso e l’Amarone, che sono tutta un’altra storia! Tipo l’Amarone lo fanno appassire le uve prima di farci il vino, e viene su una bomba…ma non è per tutti i giorni eh!

Che tipo di vino è il Ripasso?

Che vino è il Ripasso? Mah, sai… è strano, un po’ come me stasera. Un miscuglio.

È un Valpolicella, ma non uno qualsiasi. Pensaci: prima fermenta normalmente, diventa un Valpolicella… poi, il bello, il segreto… gli buttano dentro le bucce già usate per fare l’Amarone. Seconda fermentazione. Un po’ come se… se stessi riprendendo un amore finito, con un sapore diverso. Più intenso, amaro forse.

Ricorda un po’ il mio cuore, stasera. Un po’ di dolcezza, ma con un retrogusto amaro, sai? Un ricordo confuso, quasi.

  • Doppia fermentazione: chiave del Ripasso. Prima come Valpolicella, poi con le vinacce dell’Amarone.
  • Sapore: intenso, con note di amarezza ma anche di dolcezza. Un po’ come la vita, no?
  • Amarone: le sue bucce sono il segreto di questo vino. Un po’ come se i ricordi del passato influenzassero il presente.

Quest’anno, ho bevuto un Ripasso del 2022 della cantina “Cà Maiol” , un regalo di mio zio. Un po’ troppo corposo per me, in verità, ma… il ricordo è rimasto. Un po’ come questo vino, forte e persistente. Come i miei pensieri stasera.

Stasera il mio ricordo è un po’ confuso, anche. Potrebbe essere questo Ripasso. Un’altra bottiglia…

Che uva si usa per il chianti?

L’anima del Chianti:

  • Il Sangiovese, vitigno principe, domina il Chianti Classico oscillando tra l’80% e il 100%. È lui a conferire quella tipica acidità e struttura tannica.

  • Il disciplinare ammette, fino a un massimo del 20%, l’impiego di altri vitigni rossi: Canaiolo, per ammorbidire, Colorino, per intensificare il colore, e poi Cabernet Sauvignon e Merlot, scelte più moderne per aggiungere complessità.

  • Personalmente, trovo affascinante come l’equilibrio tra tradizione e innovazione si rifletta in questa composizione: un po’ come cercare il giusto accordo tra radici e slancio nel percorso della vita.

Un piccolo approfondimento:

Non tutti sanno che, un tempo, nel Chianti si utilizzava anche una piccola percentuale di Malvasia bianca. Fortunatamente, questa pratica è stata abbandonata, preservando l’integrità e il carattere unico del vino rosso.

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