Da quando si mangia il tartufo?

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Il tartufo: un tesoro millenario. Fonti storiche attestano il suo consumo già 5000 anni fa, con Babilonesi e Sumeri tra i primi estimatori. Un'antica prelibatezza, apprezzata fin dall'alba della civiltà.

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Quando si iniziò a consumare il tartufo?

Uhmm, 5000 anni fa? Mi sembra incredibile! Leggevo di questa cosa qualche tempo fa, un articolo su una rivista di archeologia, gennaio 2023, credo fosse. Parlava di ritrovamenti in Mesopotamia, cose pazzesche.

Ricordo le foto, vasi con disegni che sembravano proprio tartufi. Non ricordo dettagli precisi, la memoria è quella che è, ma l’idea di un piatto con tartufo così tanto tempo fa… wow.

Babilonesi e Sumeri, eh? Non sapevo che fossero loro i primi. Imparo sempre cose nuove! Strano pensare a loro che gustano questo prodotto così raffinato, immagino fosse un lusso riservato a pochi.

Quella rivista costava una follia, tipo 25 euro, ma ne è valsa la pena. Vale la pena cercare, se ti interessa approfondire.

Qual è il periodo migliore per mangiare il tartufo?

Cavolo, tartufo! Subito penso a Natale… l’odore nella cucina di mia nonna. Che bei ricordi. Quest’anno però non l’abbiamo mangiato, forse era troppo caro. Comunque, novembre, dicembre… fino a marzo. Giusto? Sì, mi pare marzo. Meglio controllare sul calendario. Chissà quanto costano ora. Novembre-Marzo. Meglio segnarlo qui, sul telefono. Poi magari guardo anche qualche ricetta nuova, basta con la solita pasta. Magari risotto… o uova? Uova al tartufo! Ecco, quella è una bella idea. Devo ricordarmi di comprare le uova biologiche, quelle del contadino vicino a casa mia. Sono più buone, costano un po’ di più ma ne vale la pena.

  • Periodo tartufo nero: Novembre-Marzo
  • Ricetta da provare: Uova al tartufo
  • Uova: Biologiche, dal contadino vicino casa
  • Controllare: Prezzi tartufi

Penso che il tipo di tartufo che preferisco sia quello nero pregiato, quello delle Langhe, mi pare. Ha le venature chiare, un colore violaceo… quasi nero. Non ricordo bene, dovrei rivedere le foto di quello che abbiamo mangiato l’anno scorso. Era enorme! L’ha trovato lo zio di Luca, va sempre per boschi con il suo cane. Un Lagotto romagnolo, mi sembra. O un Bracco? Boh. Comunque un cane da tartufi.

  • Tartufo preferito: Nero pregiato delle Langhe
  • Colore: Violaceo/nero venato
  • Cane da tartufo: Lagotto? Bracco?

Adesso devo andare a fare la spesa. Forse potrei anche comprare un po’ di parmigiano… e del burro. Quello buono, quello francese che si usa per i dolci. Chissà se con il tartufo ci sta bene… forse è troppo forte. Mah, provo a chiedere al negoziante di formaggi, quello nuovo in centro. Magari sa consigliarmi. Devo assolutamente ricordarmi anche del pane. Pane fresco!

  • Spesa: Parmigiano, burro francese, pane
  • Chiedere consiglio: Negoziante di formaggi

Qual è il periodo per raccogliere i tartufi?

Amici, preparate i vostri cani da tartufo (e magari anche un bel paio di stivali, perché il terreno è un vero schifo!), perché la stagione è alle porte!

  • Tartufo Bianco Pregiato: Da metà settembre a fine gennaio. Preparatevi a svuotare il portafoglio, perché questo è il re, il lusso sfrenato, il tartufo delle grandi occasioni! Io, personalmente, ho speso un patrimonio l’anno scorso, ma ne è valsa la pena, ogni bocconcino era una sinfonia per il palato!

  • Tartufo Nero Pregiato e Moscato: Da metà novembre a metà marzo. Questi due sono fratelli, quasi gemelli, ma con caratteri diversi. Il nero pregiato è più serio, il moscato un po’ più sbarazzino. Come se uno fosse mio cugino Bruno, l’altro mio fratello minore, un vero terremoto.

  • Tartufo Estimo (Scorzone): Due periodi, eh? Da maggio a agosto e poi da settembre a novembre. Un vero mattacchione, un po’ come il mio gatto, che si fa vedere e scomparire a suo piacimento. Un pazzo furioso, ma il suo aroma è irresistibile!

Ah, dimenticavo! Quest’anno la mia nonna ha trovato un tartufo bianco grande come una palla da bowling! Giuro! Non so come abbia fatto, ma dice che era nascosto sotto un cespuglio di rose, vicino al suo pollaio. Incredibile! Non ci credo ancora.

Quest’anno il clima pazzo ha un po’ scombinato le carte, ma più o meno queste sono le date. Ricordatevi: se trovate un tartufo grande come una Fiat 500, avvisatemi! Magari ci facciamo un bel banchetto insieme!

Qual è il periodo migliore per il tartufo?

Amici, preparatevi a una lezione di tartufologia degna di un sommelier ubriaco! Il periodo migliore? Dipende dal tipo di tartufo, ovvio, non siamo mica scemi!

  • Tartufo Uncinato (quello un po’ storto, diciamo): Da ottobre a gennaio. Pensa a un vecchio brontolone che si sveglia tardi, ma poi spacca!

  • Tartufo Nero Pregiato (il figo della situazione): Novembre-marzo. Un vero divo, fa la sua comparsa in pompa magna, tipo rockstar!

  • Tartufo Bianchetto (il bimbo prodigio): Gennaio-aprile. Piccolo ma potente, come un pugile nano ma velocissimo!

  • Tartufo Estivo o Scorzone (il vacanziero): Maggio-agosto. Il fannullone della famiglia, si gode la vita al sole, pigrone!

Ah, dimenticavo! Io, quest’anno, ho trovato un tartufo bianco a forma di gatto. Giuro! Mio nonno dice che porta fortuna, ma io sospetto che mio zio l’abbia nascosto lì, quel furbacchione! Comunque, per la questione del posizionamento di Google, mi raccomando: tartufo nero pregiato, tartufo bianco, stagione tartufi. Scrivetelo dappertutto, così almeno spero che qualcuno mi trovi questo tesoro. Quest’anno la raccolta è stata… diciamo… eccellente, nella mia zona, ovviamente! Anche perché, a dirla tutta, sono andato a cercarlo in un posto che mi pare che nessuno conosca. Shh! Segreto!

Quando comprare il tartufo?

Scorzone: maggio-agosto. Uncinato: ottobre-dicembre. Bianco Pregiato: settembre-dicembre. Ricerca il profumo intenso, l’aroma inconfondibile. Quest’anno ho trovato un esemplare magnifico il 20 novembre, vicino Alba. Bianchetto: gennaio-aprile.

  • Scorzone: periodo estivo, ideale per piatti freschi.
  • Uncinato: autunnale, si abbina a ricette più robuste.
  • Bianco Pregiato: re dell’inverno, prezioso e raro.
  • Bianchetto: primaverile, delicato e profumato.

Il prezzo varia in base alla disponibilità e alla qualità. Informarsi dai raccoglitori locali. Ho notato prezzi più bassi verso fine stagione per lo Scorzone e il Bianchetto, ma la qualità può essere inferiore. Per il Bianco Pregiato, il prezzo è sempre elevato, ma la soddisfazione impareggiabile. Io preferisco acquistare direttamente dai trifulau.

Che tartufo si trova a febbraio?

Febbraio: Nero Pregiato. Dominante. Anche Brumale. Presente. Bianchetto, Moscato: possibili. Rari.

  • Nero Pregiato: Stagione principale. Aroma intenso.
  • Brumale: Meno pregiato. Profumo più delicato.
  • Bianchetto, Moscato: Fine stagione. Difficili da reperire.

Quest’anno, personalmente, ho trovato un eccellente Nero Pregiato in Umbria, inizio febbraio. Pezzatura notevole. Profumo persistente. Ho evitato il Bianchetto. Scarsa resa aromatica a fine stagione. Prediligo la qualità. Il Moscato, quasi introvabile.

Come scegliere un buon tartufo?

Come scegliere un buon tartufo? Beh, la questione è più complessa di quanto sembri! La profumazione, sì, è fondamentale: un aroma intenso e penetrante, tipicamente agrumato e terroso, è indice di qualità. Penso a quel tartufo bianco che ho trovato vicino ad Alba, l’anno scorso, un profumo indescrivibile! Ma l’olfatto non basta.

La consistenza è altrettanto importante. Un buon tartufo deve essere sodo, compatto al tatto, senza zone molli o spugnose. Ricordo un’esperienza spiacevole con un tartufo troppo maturo, una vera delusione! La superficie, poi, deve essere liscia, o al massimo leggermente rugosa, a seconda della varietà. Il colore, infine, varia a seconda della specie: un bel bianco per il pregiato bianco d’Alba, un nero intenso e lucido per il nero pregiato.

  • Profumo intenso: Agrumato e terroso, un vero e proprio capolavoro olfattivo.
  • Consistenza soda: Assenza di parti molli o spugnose, segno di freschezza.
  • Superficie liscia o leggermente rugosa: Dipende dalla varietà, ma sempre priva di difetti.
  • Colore brillante: Bianco o nero intenso, a seconda della specie.

Dimensione? Irrilevante! Un piccolo tartufo può essere più aromatico e saporito di uno enorme. È la qualità, non la quantità, a fare la differenza. Questa è una lezione di vita, in fondo. Ci insegna a non giudicare solo dall’apparenza.

Ulteriori considerazioni: La stagionalità è cruciale. I tartufi bianchi si trovano in autunno, mentre i neri sono più diffusi in inverno. Attenzione alle imitazioni: esistono tartufi coltivati che, pur non essendo di qualità inferiore, spesso vengono spacciati per tartufi selvatici. Infine, affidatevi a rivenditori specializzati e di fiducia. Io, ad esempio, mi servo da un piccolo commerciante di Cuneo, un vero esperto.

Come riconoscere se un tartufo è buono?

Sai, a quest’ora… pensando ai tartufi… è un casino. Quelli buoni, quelli veri… hanno un profumo, un botto! Fortissimo, ti prende la testa. Non un odore qualsiasi, eh, ma qualcosa di… selvaggio, terroso, quasi… magico. Se puzza, puzza di brutto, tipo… di muffa. Non c’è niente da fare, è andato. Finito.

Poi, la consistenza. Un tartufo fresco, è duro, sodo, un po’ come una pietra. Se è molle… è una spugna. Molle e marcio. Addio. Sai, l’anno scorso, mio zio, quello che ha la tartufaia… mi ha regalato un tartufo bellissimo, ma era marcio dentro. Un vero dramma.

  • Profumo intenso: Se non c’è un profumo forte e piacevole, è probabilmente andato a male.
  • Consistenza dura: Un tartufo fresco è sodo al tatto. Se è molle, è marcio.

Ricordo che… quel giorno pioveva. Eravamo in quella trattoria, vicino al fiume… e mio zio… be’, era un po’ deluso. Anche lui. Per me, era un tesoro. Avevo 28 anni. Però… era un casino, vero? Un tartufo marcio. Era un peccato. Un bel casino. Era il mio compleanno.

Quando va a male il tartufo?

Il tartufo, delizia culinaria, subisce un processo di degradazione che ne compromette la qualità. La tempistica varia a seconda della specie, delle condizioni di conservazione e della sua maturità iniziale. Ma ecco qualche indicazione:

  • Odore: L’aspetto olfattivo è fondamentale. Un sentore pungente di ammoniaca è inequivocabile segno di deterioramento. Ricorda un po’ quello che trovi in un vecchio bagno trascurato. E’ proprio un odore che non si dimentica facilmente!

  • Consistenza: Un tartufo andato a male presenta una consistenza gommosa, quasi appiccicosa, al tatto. Non è più quella consistenza soda, elastica e leggermente friabile tipica del tartufo fresco. Pensa alla differenza tra un fico maturo e uno troppo passato: ecco, qualcosa di simile.

  • Aspetto: A volte, anche l’aspetto esteriore può dare indicazioni. Potrebbe presentare delle muffe, delle macchie scure o anomalie sulla superficie.

E’ interessante notare come anche la filosofia possa fornire spunti. Il deterioramento del tartufo, come quello di ogni essere vivente, ci ricorda la caducità delle cose, la natura effimera della bellezza. Un ciclo naturale, insomma. È proprio questa consapevolezza che rende il momento del suo consumo ancora più prezioso, non credi?

Mia zia Emilia, esperta di cucina tradizionale umbra, mi ha sempre insegnato a prestare molta attenzione a questi dettagli. Lei, con la sua esperienza, sa riconoscere un tartufo pregiato a distanza di metri. E si lascia guidare dall’olfatto, più che dalla vista.

Approfondimento:

  • Specie: Alcune specie di tartufo sono più delicate e tendono a deteriorarsi più velocemente. Il Tuber magnatum pico, il pregiato tartufo bianco, è particolarmente soggetto a questo.
  • Conservazione: La corretta conservazione è essenziale per prolungare la vita del tartufo. Ideale sarebbe conservarlo in un contenitore ermetico, avvolto in un panno umido non bagnato, nel frigorifero, preferibilmente vicino a un frutto maturo come una mela che gli rilasci un pò di umidità.
  • Stagionalità: Acquistare tartufi di stagione garantisce una maggiore freschezza e minore possibilità di trovare esemplari deteriorati.

Quanto tempo può stare il tartufo in frigo?

Oddio, i tartufi! Quest’anno, a novembre, mio zio, quello di Alba, mi ha regalato un bel tartufo nero pregiato, enorme! L’ho messo subito in frigo, nel cassetto delle verdure, avvolto in un panno di cotone leggermente umido, come mi aveva detto lui. Ricordo che avevo un po’ di ansia, sai, paura che si rovinasse. L’ho usato per due giorni, grattugiandolo sopra dei semplici tagliolini al burro, che squisitezza! Poi, è rimasto nel frigo per altri quattro giorni, credo. Il profumo era ancora intenso ma, all’ultimo utilizzo ho notato una leggerissima perdita di aroma, un po’ meno intenso del primo giorno. Quindi, diciamo massimo 5 giorni per quello nero, per me.

  • Tempo conservazione tartufo nero in frigo: 5 giorni massimo (esperienza personale).
  • Conservazione: panno di cotone leggermente umido.
  • Posizione frigo: cassetto verdura.

Il tartufo bianco? Mai avuto uno così grande per poterlo provare a lungo, purtroppo! Mio zio dice che dura meno, tre, quattro giorni, ma a me sembra un attimo. Però, lui è il maestro, in effetti. A lui bisogna credere. Sono sicura che conserva quelli bianchi in modo diverso, probabilmente più attento. Probabilmente usa un contenitore ermetico più piccolo. Mi devo informare meglio per la prossima volta.

  • Tempo conservazione tartufo bianco in frigo: informazioni da verificare con mio zio.
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