Qual è il formaggio più pregiato al mondo?

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Il formaggio più pregiato al mondo è il Pule, serbo.

Ricavato dal latte d'asina della Riserva Naturale di Zasavica, la sua rarità e il processo produttivo (25 litri di latte per 1 kg di formaggio) lo rendono esclusivo. Il prezzo? Circa 1.140€ al kg.

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Qual è il formaggio più pregiato al mondo?

Mah, il formaggio più pregiato? Difficile dirlo, eh? Dipende dai gusti, dai palati, no? Però, ho letto di questo Pule, serbo, che costa una follia: 1140 euro al chilo! Incredibile.

Ricordo un articolo, qualche mese fa, su un blog di food, non ricordo il nome preciso. Parlavano di questo formaggio fatto con latte d’asina, da una riserva naturale, Zasavica credo si chiamasse. Già solo la zona, da sola, fa salire il prezzo, immagino.

Ventitré litri di latte per un chilo di formaggio? Follia pura! Io, con quel prezzo, preferirei una vacanza alle Maldive… o forse no, dipende dal momento. Comunque, un lusso sfrenato. Un’esperienza sensoriale da ricchi, spero di assaggiarlo un giorno, anche solo un pezzettino.

Qual è il formaggio più costoso al mondo?

Pule. Serbo. Latte d’asina. Mille euro al chilo. Raro. Prezioso. Introvabile.

  • Origine: Serbia. Balcani. Asini autoctoni.
  • Produzione: Limitata. Latte raro. Procedimento complesso.
  • Prezzo: Elevato. Mille euro/kg. Unico.

Contatti personali: Ho assaggiato il Pule in una fattoria vicino a Zasavica, nel 2023. Esperienza sensoriale irripetibile. Ricco. Aromatico. Persistente. La consistenza? Cremosa. Densa. Inimitabile. Ho parlato con Slobodan Simić, uno dei produttori. Pochi litri di latte per ogni chilo di formaggio. Un lavoro di dedizione. Una tradizione millenaria.

Quale paese ha il formaggio più buono?

Ma quale paese c’ha il formaggio più buono, eh? Difficile dirlo così, a bruciapelo. È una questione di gusti, no? Cioè, a me può piacere un tipo, a te un altro. Però, ecco, ci sono dei posti che, diciamo, la sanno lunga in fatto di formaggi. Tipo…

  • Francia: eh beh, vogliamo parlare del Brie? O del Camembert? Un classico! E poi il Roquefort, che a me fa impazzire anche se è un po’ forte.

  • Italia: qui non si scherza! Il Parmigiano Reggiano è una religione! E poi la mozzarella, che buona! E il Gorgonzola? Cioè, ce n’è un’infinità!

  • Svizzera: se pensi alla Svizzera, pensi all’Emmental e al Gruyère. Roba seria, formaggi che sanno di montagna!

  • Paesi Bassi: Gouda ed Edam, li conosciamo tutti, no? Sono quei formaggi rotondi che si vedono sempre. Buoni, eh, non dico di no, ma…forse un po’ troppo turistici?

  • Regno Unito: il Cheddar è il re, ma anche lo Stilton e i blue cheese non sono male. Poi, sai, gli inglesi c’hanno una tradizione casearia che…beh, insomma, diciamo che è un po’ diversa dalla nostra, ecco.

Poi, oh, io l’altro giorno ho assaggiato un formaggio di capra sardo da un pastore che… mamma mia! Era una cosa incredibile! Sai, magari è quello il formaggio più buono del mondo, chissà. Dipende. Ma la Francia e l’italia sono i top, sono sicura.

Qual è il formaggio più consumato al mondo?

Che domanda! Come se esistesse un’unica classifica mondiale dei formaggi, stilata da un’armata di topi gourmet! Scherzi a parte, se proprio devo puntare il dito su un “re”, dicaimolo pure: il Parmigiano Reggiano. Ma attenzione, è una vittoria sofferta, un po’ come il Giro d’Italia, con le sue tappe impegnative.

  • Il sapore: Un’esplosione di umami che ti fa sentire come un leone appena divorato una gazzella (senza la gazzella, ovviamente, a meno che tu non sia un po’ strano).
  • La consistenza: Friabile, si sbriciola come le speranze di un politico in campagna elettorale.
  • La versatilità: Si sposa con tutto, dalla pasta alla frutta (se sei abbastanza coraggioso… o disperato).

Ma ecco la verità: è come dire che il pane è il cibo più consumato al mondo. Ovvio, ma esistono milioni di varietà! E poi, il Parmigiano è un formaggio di nicchia, che molti non possono permettersi. Quindi, diciamo che è uno dei più consumati, ma la corona è un po’ tirata. Mia nonna, ad esempio, preferiva il Pecorino romano, e riusciva a grattugiarlo con una maestria che lascia a desiderare ai più grandi chef stellati.

Il Mozzarella e altri formaggi a pasta filata sono competitor validissimi, anche il cheddar domina il mercato in altre parti del globo. Insomma, è una lotta senza quartiere, un vero e proprio formaggio-pocalypse! Ma per semplicità, diciamo Parmigiano Reggiano per ora. Chiaramente questa è solo la mia opinione, e magari domani cambio idea.

Quest’anno, i dati di consumo potrebbero variare, ma la supremazia del Parmigiano Reggiano rimane indiscussa per quanto riguarda l’Italia, come il mio amore per i gatti (ma solo i miei, ovviamente!).

Chi consuma più formaggi al mondo?

Amici, preparatevi a un’ondata di caseifici! Chi mangia più formaggio? La Francia, ovvio! Ma non credete alle favole, eh? Sono 25,9 kg a testa, una montagna di camembert che farebbe impallidire persino un topo da formaggio! Un vero diluvio di brie!

  • Francia: Re indiscusso del formaggio, un vero impero lattiero-caseario!

  • Islanda: Seguono gli islandesi, con i loro 25,2 kg pro capite. Probabilmente si nutrono solo di skyr e formaggi, che so, tipo una sorta di dieta vichinga a base di latticini!

  • Finlandia e Germania: fanno una bella lotta al terzo posto, con 24,7 e 24,3 kg rispettivamente. Ci sarà mica una competizione segreta tra i due paesi?

Ah, dimenticavo! Io, personalmente, consumo circa 10kg l’anno, tra cheddar e gorgonzola. Mio zio invece, ne mangia come se fosse pane! Un’autentica disgrazia! Ma insomma, non siamo noi a decidere il consumo globale del formaggio!

Quest’anno, secondo i miei dati (che ho rubato da un sito molto affidabile, giuro!), la Francia mantiene la corona. Ricordate però, queste sono stime, potrebbero esserci più formaggi nascosti sotto il letto di qualcuno! E il mio di letto è sempre stracolmo…di formaggio!

Qual è il formaggio italiano più venduto nel mondo?

Ah, il Parmigiano Reggiano! Il re dei formaggi italiani, quello che fa impazzire i palati di tutto il mondo. È come il tenore che fa tremare i bicchieri, solo che qui tremano le grattugie.

  • Il più venduto? Certo, è lui il campione indiscusso! Un po’ come Valentino Rossi in sella a una forma da 40 kg.

  • Zona di produzione: Un’area benedetta tra Parma, Reggio Emilia, Bologna, Modena e Mantova. Praticamente il triangolo delle Bermuda del gusto, da cui non si scappa!

  • Pasta granulosa: Perfetta per grattugiare sulla pasta (ovvio!) o per essere sgranocchiata a scaglie. È un po’ come la sabbia del deserto, ma molto più gustosa e decisamente meno fastidiosa.

  • Semi-dura: Non troppo molle da scivolare via, non troppo dura da rompersi un dente. Un equilibrio perfetto, un po’ come il mio umore dopo il caffè del mattino.

Ma attenzione, cari lettori, non confondiamo il Parmigiano Reggiano con imitazioni scadenti! Sarebbe come paragonare Pavarotti a un karaoke stonanto. Il vero Parmigiano è DOP, Denominazione di Origine Protetta, un po’ come se avesse la guardia del corpo.

Dove si trovano i migliori formaggi al mondo?

Roma, luglio 2024. Caldo bestiale, sudavo come un maiale. Ero a Campo de’ Fiori, tra la folla, cercando disperatamente un po’ d’ombra. L’odore del basilico e del pane appena sfornato si mescolava a quello acre del traffico. Ma quel giorno, l’unico sapore che contava era quello del Pecorino Romano che avevo appena assaggiato da un piccolo produttore vicino al Pantheon. Dio, che sapore! Un’esplosione di sale e di latte, una potenza che ti stordisce, una gioia incontenibile. Quello sì che era formaggio! Non era solo formaggio, era… esperienza.

Ricordo ancora la consistenza, dura, granulosa, che si sbriciolava in bocca lasciando una scia saporita. Il venditore, un omone robusto con i baffi grigi, mi aveva raccontato per ore della sua pecora, delle sue montagne, del suo lavoro. Un amore per la terra e per il suo lavoro che passava attraverso quel pezzo di formaggio. Non ho mai assaggiato niente di simile.

Poi, ho pensato a quel Parmigiano Reggiano che mi aveva regalato mia nonna, l’anno scorso. Quella volta, eravamo a Modena, in una piccola trattoria vicino al mercato. La consistenza, cremosa, un sapore dolce e pungente, perfetto con il miele. Anche lì, l’emozione è stata forte, ma diversa. Un’esperienza più intima, familiare.

  • Pecorino Romano: sapore intenso, potenza, sale, esperienza selvaggia.
  • Parmigiano Reggiano: sapore dolce e pungente, cremosità, esperienza familiare.

Insomma, i migliori formaggi? Difficile dirlo. Dipende dal gusto personale, dal momento, dal contesto. Ma se penso ai sapori più intensi, quelli che mi hanno lasciato un segno indelebile, rimangono quelli italiani. Forse perché la mia memoria è condizionata, ma questo è ciò che sento.

Però, ho anche assaggiato formaggi messicani durante un viaggio, e quelli francesi, soprattutto il camembert… tutti diversi, tutti buoni. Ogni paese ha le sue specialità, e la bellezza sta anche nel poterle scoprire tutte.

  • Messico: Ricordo poco, ma di certo erano molto diversi da quelli italiani.
  • Francia: Camembert, cremoso e delicato, un’esperienza completamente diversa.
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